Le tisane, preziosi infusi naturali
Soprattutto durante la stagione fredda, le tisane rappresentano un prodotto particolarmente apprezzato sia per il consumo domestico che quando ci si trova fuori casa. Stringere una tazza fumante tra le mani e bere qualcosa di caldo è infatti un momento piacevole per tante persone che non rinunciano ad una buona tisana dopo pranzo, prima di coricarsi o in qualunque altro momento della giornata.
Secondo quanto riportato dalla Farmacopea Ufficiale italiana, le tisane sono delle soluzioni acquose ricavate da una o più droghe vegetali e destinate a scopi terapeutici o come veicoli di altri medicamenti.
Alcune tisane, infatti, sono considerate a tutti gli effetti preparazioni officinali da impiegare per la cura di diversi tipi di affezioni e disturbi. Il loro utilizzo a fini terapeutici è noto da migliaia di anni, e in tutte le civiltà del mondo si è sviluppata l’abitudine di ricorrere a questi prodotti naturali. Grazie alle tisane infatti è possibile somministrare alla persona che ne ha bisogno i principi attivi contenuti in una o più piante medicinali.
Le tisane quindi non solo sono bevande aromatiche e gradevoli, ma spesso contengono anche principi attivi e di conseguenza vanno utilizzate con cautela e consapevolezza.
Scegliere ed acquistare le tisane
Affinchè le tisane possano risultare non solo “buone” al palato, ma anche efficaci nello svolgere le loro funzioni benefiche, i principi attivi devono essere presenti in quantità e qualità ottimali. Ad influenzare questi aspetti sono numerosi fattori come, ad esempio, il luogo dove le piante officinali vengono raccolte e, se coltivate, con quali modalità esse sono state fatte crescere. Molto importanti sono la tipologia di terreno e le caratteristiche del clima, le tecniche colturali impiegate, la concimazione e via dicendo.
Anche l’epoca di raccolta delle piante influenza profondamente le caratteristiche finali della tisana, dal momento che ciascun vegetale presenta un suo caratteristico “momento balsamico”. Con questo termine si indica il periodo nel quale all’interno dei tessuti della pianta è contenuta la quantità massima di principi attivi. Il momento balsamico può variare in modo significativo da un giorno all’altro, ma anche a seconda del momento della giornata.
Solitamente le tisane acquistate in erboristeria sono caratterizzate da una migliore qualità rispetto a quelle confezionate che si possono trovare al supermercato. I prodotti di erboristeria infatti sono sottoposti a processi di trasformazione – ovvero essiccazione, conservazione e confezionamento – più accurati. Le migliori tisane in assoluto sono quelle provenienti da agricoltura biologica, dal momento che con questo sistema di coltivazione si ha la certezza di consumare un prodotto privo di qualsiasi tipo di residuo di pesticidi o diserbanti.
Come preparare una tisana
Infusi, decotti e macerati: spesso vi è una certa confusione riguardante questi termini, che potrebbero sembrare sinonimi ma che in realtà identificano metodi di preparazione molto diversi fra loro.
- gli infusi sono una preparazione per certi versi simile a quella del tè in bustina. Tale modalità consiste nel far bollire dell’acqua, versandola poi in un recipiente ed aggiungendo le piante medicinali. Dopo aver lasciato il tutto in infusione per il tempo necessario (da pochi minuti sino a un massimo 10-15), si filtra la bevanda con un colino prima di berla;
- il decotto si prepara mettendo a bollire dell’acqua, aggiungendovi le piante medicinali e lasciando sobbollire per qualche tempo (da 5 a 15 minuti). In questo modo avviene l’estrazione dei principi attivi contenuti nelle parti più coriacee della pianta come ad esempio corteccia, rametti, radici, aghi o foglie ispessite. Nella preparazione di un decotto è importante che le sostanze da estrarre non siano termolabili, ovvero resistano alle elevate temperature;
- il macerato, infine, è un metodo di preparazione impiegato per estrarre sostanze attive termolabili che verrebbero altrimenti distrutte dall’ebollizione. In questo caso le piante medicinali vengono tenute a lungo in un liquido per consentire la solubilizzazione dei principi contenuti. La macerazione può avvenire in acqua oppure in alcool etilico, olio o altri liquidi, ma comunque sempre a temperatura ambiente.
Le tisane più diffuse
Fra le tisane più consumate troviamo quelle a base di camomilla, tiglio, menta e melissa, prodotti che possono tranquillamente essere consumati in qualsiasi momento della giornata. La camomilla, insieme al tiglio, rilassa e distende i nervi; la menta viene assunta a scopi rinfrescanti e digestivi, mentre la melissa si utilizza per via delle sue proprietà sedative, spasmolitiche ed ansiolitiche.
Per chi soffre di problemi di digestione si consigliano tisane a base di radice di liquirizia, coriandolo e finocchio; quest’ultima pianta officinale ha inoltre la proprietà di ridurre i gas a livello intestinale. Queste tisane vanno assunte dopo il pasto.
Se ci si sente un po’ fiacchi non c’è nulla di meglio di una tisana rigenerante ed energizzante, preparata ad esempio con radice di ginseng, matè, echinacea, timo serpillo, salvia, guaranà e scorza di limone non trattato.
In caso di problemi di stitichezza, transito intestinale irregolare e gonfiore addominale si possono assumere tisane ad azione lassativa che rappresentano ottime alternative, naturali al 100%, ai prodotti farmaceutici da banco. Queste tisane contengono solitamente piante officinali come senna, cascara, frangula, tarassaco, menta piperita e cumino.
Precauzioni d’impiego delle tisane
Anche se completamente naturali, non è detto che le tisane siano da considerarsi innocue e possano essere assunte senza precauzioni. In alcuni casi è bene prestare attenzione dal momento che anche queste bevande possono causare problemi alla salute.
È questo il caso, ad esempio, delle tisane lassative che devono essere assunte solo in caso di effettivo bisogno e con estrema moderazione. Accelerando il transito intestinale, infatti, le tisane lassative possono interferire con l’assorbimento dei principi nutritivi introdotti con il cibo e in particolare di vitamine, sali minerali e oligoelementi. Inoltre queste tisane possono causare il limitato assorbimento dei principi attivi dei farmaci assunti per via orale.
Una certa dose di attenzione è richiesta anche nel caso delle bevande a base di semi di finocchio. Questi infusi infatti contengono una sostanza naturale detta estragolo che si ritiene possa avere effetti potenzialmente cancerogeni. La prima segnalazione di questo problema risale al 2001, e da allora è stato scoperto che la maggior parte delle tisane al finocchio presenti in commercio possono contenere quantità di estragolo molto superiori alla soglia di cancerogenicità. Per questo è bene consumare solo saltuariamente questi prodotti, ed evitarli totalmente in caso di gravidanza, allattamento e nei bambini piccoli.
Attenzione anche all’eucalipto, che può dare problemi a livello intestinale; all’iperico, che ostacola l’assorbimento dei contraccettivi orali; al ginkgo biloba, che può interferire con alcuni farmaci ad azione anticoagulante; alla liquirizia, che causa ipertensione; al salice, dannoso per le persone sensibili ai salicili (es. aspirina).
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