Tetto verde

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Il tetto verde: una realtà in via di espansione

Un tetto verde è un innovativo modo di concepire la copertura di case ed edifici che non prevede l’utilizzo dei consueti materiali edili come tegole in cotto, pannelli di legno o elementi metallici o di pietra. Nel caso del tetto verde, conosciuto anche come “tetto vegetale”, la copertura si realizza mediante l’utilizzo di uno strato di terreno nel quale vengono fatte crescere diverse specie vegetali, trasformando dunque una superficie originariamente inerte in una vera e propria copertura vivente.

Da un punto di vista storico la rivoluzione – o meglio, la riscoperta – del tetto verde ha origine nei Paesi della Scandinavia e dell’Europa settentrionale, dove il ricorso a queste coperture vegetalizzate è una tradizione ben radicata da secoli. La presenza di uno strato protettivo di terreno e vegetali consente infatti un ottimo isolamento termico dell’edificio, fattore che si rivela di fondamentale importanza in quelle zone del pianeta caratterizzate da inverni lunghi e rigidi. Oltre al fattore isolamento i tetti vegetali sono in grado di proteggere efficacemente dalle precipitazioni piovose e nevose, presentando al contempo una buona resistenza nei confronti del vento e degli incendi.

I materiali con i quali vengono costruiti i tetti verdi sono per la maggior parte economici e di grande reperibilità, poiché sostanzialmente non si distaccano molto da quelli utilizzati per il giardinaggio.

Attualmente i tetti verdi stanno vivendo un momento di grande popolarità in molti Paesi industrializzati: non sono più dunque visti come il retaggio di un’architettura povera e marginale, ma come vere e proprie soluzioni efficaci ed ecologiche. In Canada, ad esempio, quella dei tetti vegetali è una splendida realtà in via di espansione, mentre in Germania si calcola che ben il 10% delle case costruite negli ultimi anni possiedano una simile copertura vegetalizzata. Spesso chi decide di installare un tetto verde a copertura della propria abitazione riceve un incentivo economico, come accade ad esempio a Berlino; in Giappone, invece, una specifica normativa vigente nella città di Tokyo stabilisce che qualsiasi edificio che presenti una superficie superiore ai 930 metri quadri debba essere coperto con un tetto verde per almeno il 20% della sua estensione complessiva.

Caratteristiche dei tetti verdi

Il tetto verde è una soluzione architettonica che attira sempre di più l’attenzione degli investitori nel mattone, e anche di chi semplicemente vuole ristrutturare la propria casa dotando il tetto di simili coperture ecologiche. La semplice presenza di un tetto verde costituisce oltretutto un elemento di pregio dal punto di vista paesaggistico, contribuendo a migliorare la qualità della vita e l’aspetto dei centri urbani piccoli e grandi.

Grazie all’utilizzo di materiali di nuova concezione e di metodologie di coltura innovative, i tetti verdi sono al giorno d’oggi sempre più leggeri e duraturi, in grado di mantenersi per molti anni a fronte di operazioni di manutenzione relativamente semplici. Per chi fosse scettico riguardo alla durata di simili soluzioni di copertura, nessun dubbio: si stima che un tetto verde possa addirittura durare ben il doppio rispetto a un tetto costruito con materiali edili ordinari.

Scegliere di collocare un tetto verde sulla propria casa comporta spese di impianto spesso non indifferenti, che con il passare del tempo possono essere (almeno parzialmente) ammortizzate da una riduzione dei consumi energetici sia per la climatizzazione estiva che per il riscaldamento invernale. Senza contare, poi, dei benefici intangibili legati ad un aspetto gradevole che richiama al contatto con la natura.

La realizzazione di una copertura verde non comporta eccessive difficoltà dal punto di vista tecnico, ma è bene che venga effettuata da ditte specializzate nel settore. Gli interventi di manutenzione sono poi variabili in funzione della tipologia di tetto, delle sue dimensioni e delle essenze vegetali presenti.

L’appeal di un tetto verde può portare grandi vantaggi anche in termini di immagine: è il caso ad esempio del Fairmont Waterfront Hotel di Vancouver, in Canada. Sul suo tetto, dal 1991 è collocato un giardino di circa 700 metri quadrati; questo “Herb Garden” produce più di 60 varietà diverse di frutta, verdura, fiori e piante, molte delle quali sono utilizzati per i ristoranti ed i bar al servizio dei clienti dell’hotel.

Vantaggi nel suo utilizzo

I vantaggi legati all’utilizzo di coperture verdi sono numerosi, e legati sia ad un discorso ambientale che a tematiche più prettamente economiche. Innanzitutto le essenze vegetali che crescono sui tetti verdi contribuiscono all’assorbimento dell’anidride carbonica presente nell’aria, producendo in cambio ossigeno; questi piccoli “polmoni verdi” sono inoltre in grado di filtrare e trattenere molte delle particelle dannose presenti in sospensione nell’aria.

Poiché l’acqua, evaporando, determina una riduzione della temperatura, di primaria importanza sono gli effetti che i tetti verdi sono in grado di garantire non solo all’edificio che ricoprono, ma anche all’ambiente urbano in generale. Un tetto verde può dunque, in modo del tutto naturale, far risparmiare sulle spese per la climatizzazione raffreddandosi per evaporazione; molti tetti verdi insieme possono migliorare la vivibilità dei centri urbani durante la stagione estiva. Si calcola, ad esempio, che un risparmio di energia elettrica del 5% è semplicemente attuabile con una riduzione di un solo grado di temperatura interna degli edifici: un potenziale, vero vantaggio dunque, soprattutto se considerato su scala globale.

Il tetto verde si comporta inoltre da vero e proprio isolante per l’edificio sottostante, che oltre al raffreddamento estivo può contare anche su una minore dispersione termica nei mesi invernali. Oltre a questo isolamento termico, il tetto verde consente anche di isolare l’edificio dal punto di vista acustico, aspetto senza dubbio di grande interesse soprattutto nei centri abitati più trafficati.

Spesso nelle grandi città ci si trova a dover fare i conti con una cementificazione diffusa che riduce la permeabilità del terreno causando problemi al sistema di smaltimento delle acque piovane, soprattutto in concomitanza con gli eventi meteorici più rilevanti. La presenza di substrati permeabili sui tetti è in grado di trattenere efficacemente l’acqua e di dilazionarne nel tempo la cessione ai sistemi fognari.

Come visto nel caso dell’hotel di Vancouver, i tetti verdi piani possono anche essere utilizzati per la coltivazione di verdure, erbe e piante varie, creando perciò un vero e proprio orto casalingo.

La struttura del tetto verde

Mentre un tempo la realizzazione di un tetto vegetale era una pratica un po’ alla buona, al giorno d’oggi questa attività è disciplinata in modo preciso. Sono sei gli elementi principali che classicamente formano la copertura verde del tetto:

  • lo strato più profondo è rappresentato da una membrana impermeabilizzante, costituita da diversi tipi di materiale (i più usati sono gomma, bitume, PVC, poliolefina, etilene propilene o etilene polipropilene) che consente una perfetta tenuta stagna e impedisce le infiltrazioni di acqua piovana al di sotto del tetto. Queste membrane sono “antiradice”, ovvero contengono sostanze repellenti che impediscono alle radici di raggiungere e deteriorarle;
  • la membrana impermeabilizzante è ricoperta da uno strato protettivo, spesso realizzato con vernici a base di polimeri sintetici;
  • al di sopra si trova uno strato drenante nei confronti dell’acqua piovana in eccesso. Questo strato è molto importante perché consente l’accumulo di acqua di riserva per la vegetazione, che con il disseccamento del terreno sovrastante tenderà poi a risalire per capillarità sostenendo la crescita. Solitamente per questa porzione di tetto si utilizzano materiali porosi come ghiaia, polistirolo o argilla espansa;
  • lo strato filtrante è costituito da particolari materiali, detti geotessuti (in fibre di polietilene) che consentono il passaggio esclusivo dell’acqua, e di null’altro, fra lo strato drenante sottostante e il terreno;
  • immediatamente sopra allo strato filtrante è posizionato il vero e proprio substrato di crescita per i vegetali, che tuttavia non è costituito dai materiali comunemente utilizzati per il giardinaggio. Il substrato è in genere composto per la maggior parte da elementi di origine vulcanica (lava, pietra pomice) che garantiscono la leggerezza, uniti a una miscela di terriccio, compost naturale, sabbia e torba, le cui proporzioni sono variabili in funzione delle specie che vi verranno fatte crescere;
  • la parte più esterna del tetto verde è naturalmente costituita dalla vegetazione, la cui scelta varia in funzione di fattori come clima, esposizione o precipitazioni.

Tipologie e manutenzione

In genere le essenze vegetali da impiantare sul tetto verde vengono scelte robuste, adattabili e dalla crescita rapida, in grado dunque di garantire in breve tempo una copertura vegetazionale folta e vigorosa. È molto importante che queste specie siano resistenti a tutti gli eventi atmosferici che si alterneranno nel corso delle stagioni: vento, sole, pioggia, neve… Per questo, in genere si opta per la collocazione di specie di origine locale, ben adattate al clima della zona.

A seconda dell’ampiezza della copertura si può distinguere fra tipologie di tetto verde intensive (o semi intensive) ed estensive. I tetti verdi di tipo intensivo sono utilizzati quando le superfici sono di dimensioni piccole o medie; questo tipo di copertura presenta un substrato di buona profondità (dai 25 ai 150 centimetri) che può ospitare non solo specie erbacee, ma anche arbusti. Si tratta, in questo caso, di veri e propri giardini collocati sul tetto, con un peso elevato (20 – 2000 kg/m2) e la necessità di frequenti irrigazioni e di interventi di manutenzione, esattamente come i giardini comuni.

Ai tetti verdi estensivi si ricorre nel caso di coperture inclinate, oppure in presenza di edifici dall’ampia superficie. Queste coperture sono poco spesse (non oltre i 5 – 15 centimetri), pertanto sono in grado di ospitare solo vegetali di dimensioni contenute come graminacee, erbe ed eventualmente tappeti di muschi. Il loro peso è minore rispetto alle coperture a verde intensivo (70 – 250 kg/m2), e non sono calpestabili; la sola irrigazione si limita alla fase di impianto, con manutenzioni sporadiche (una o due volte all’anno).

Quale manutenzione è necessaria per i tetti verdi? Trattandosi di giardini molto particolari, ma pur sempre di giardini, la manutenzione è rappresentata da interventi piuttosto comuni che dipendono sia dalla tipologia di copertura (intensiva o estensiva) che dal tipo di vegetazione presente. Tali lavori sono ad esempio concimazione, potatura, aggiunte di terreno e così via; inoltre si deve provvedere alla manutenzione di tutte quelle componenti tecniche (elementi strutturali, scarichi, pozzetti…) presenti nell’opera.

Ditte specializzate nella realizzazione del tetto verde

Mentre in alcuni Paesi del mondo la realizzazione di un tetto verde è una realtà ormai relativamente diffusa, in Italia il settore non è ancora molto diffuso. Sul territorio comunque operano diverse aziende che si occupano di allestimento e manutenzione di coperture vegetalizzate; di seguito è riportata una panoramica delle principali.

  • Euroambiente è una società con sede a Pistoia che offre ai suoi clienti un servizio di eccellenza, poiché possiede una certificazione di qualità (ISO 9001) e ambientale (ISO 14001). Euroambiente lavora sia con clienti privati che pubblici ed è specializzata nella realizzazione di tetti verdi e di giardini pensili, utilizzando le tecnologie più moderne ed efficienti. Ogni allestimento di Euroambiente è certificato secondo la normativa europea UNI 11235:2007 che regola le caratteristiche di progettazione, l’esecuzione dei lavori e le operazioni di manutenzione dei tetti verdi.
  • La Daku è un’azienda tedesca fondata negli anni ’80 Mainz e che, sin dall’inizio degli anni ’90, opera anche sul territorio italiano. La Daku Italia Srl si occupa di progettazione e realizzazione di tetti verdi adattati alle caratteristiche climatiche ed architettoniche del nostro Paese, che quindi si integrano perfettamente con il panorama e con l’ambiente circostante. Questa azienda si dedica attivamente allo studio di nuove tecnologie e materiali, attraverso la costante sperimentazione e la ricerca in campo tecnico.
  • Index è un’azienda fondata nel 1978, attualmente fra i leader mondiali per la produzione di materiali impermeabilizzanti per l’edilizia. In Italia ha la sua sede a Verona, e sul suo sito internet sono disponibili informazioni riguardanti i tetti verdi ed i materiali utilizzati per la loro realizzazione.
  • La Tillia è una azienda specializzata nei giardini con sede a Bergamo, che si occupa anche della realizzazione di coperture a verde. Tillia è in grado di installare sistemi estensivi (sia piani che inclinati) e sistemi intensivi (a giardino pensile e di tipo leggero), offrendo un supporto tecnico competente e qualificato.
Publicato: 2011-07-08Da: Redazione

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