Come scegliere il termocamino a legna

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A cosa serve

Il termocamino è un sistema di riscaldamento utilizzabile in ambito domestico e può affiancare o meno i più tradizionali impianti di riscaldamento già presenti, come quelli a gasolio, a metano o a GPL. I vantaggi sono tutti legati al risparmio economico e alla maggiore sostenibilità ambientale di questo metodo.

Può anche essere collegato all’impianto dei termosifoni e riesce ad ottenere una resa totale che si attesta intorno al 70%. I termocamini sono sempre più scelti dalle famiglie italiane perché sono in grado di produrre un rendimento energetico molto elevato, grazie ad una buona efficienza del sistema e possono essere addirittura dei validi sostituti per la caldaia.

Inoltre, sono decisamente più validi dei classicissimi camini, certo così romantici, ma ricchi di problemi per quello che riguarda il tiraggio e la sicurezza in casa. Da un punto di vista estetico, un termocamino a legna non ha nulla da invidiare ai modelli tradizionali ma, cosa che a questi ultimi non è concesso, è in grado di riscaldare appartamenti di medie dimensioni, diciamo fino a cinque vani.

Basti pensare che il rendimento di un camino tradizionale non supera il 50% nel migliore dei casi, ben lontano dalle punte di efficienza che riesce ad ottenere un termocamino. Naturalmente, questa efficienza si traduce in un risparmio notevole dal punto di vista dei consumi: uno slogan perfetto per inquadrare al meglio le sue caratteristiche potrebbe essere “più calore meno legna”.

I termocamini funzionano secondo due modalità principali: ad acqua o aria, ma possono esistere anche dei modelli ibridi che mescolano entrambe. L’alimentazione è, come abbiamo già spiegato, a legna, ma può essere anche a pellet. Tuttavia, non è raro trovare installazioni che sfruttano tutti e due i materiali. Vengono realizzati come un sol blocco, e il focolare è protetto da vetri: l’effetto scenico resta così assicurato.

Funzionamento

Sebbene dipenda dalla tipologia, ad aria o ad acqua, i principi che ne regolano il meccanismo di funzionamento sono molto simili. Dal punto di vista della struttura, il termocamino somiglia ad un camino tradizionale, se non fosse per il vetroceramica che chiude la zona del focolare. Questo accessorio è molto importante, poiché è sia una dotazione di sicurezza, dal momento che è in grado di isolare la fiamma ed evitare anche la fuoriuscita di fumo, sia un elemento che gioca a favore dell’efficienza, dato che ottimizza i rendimenti.

La parte interna della struttura, invece, è in acciaio con uso della ghisa per la parte del focolare. Tutti i modelli sono corredati da una canna fumaria attraverso la quale si possono eliminare i fumi della combustione: a seconda della sua posizione, potrà essere situato in una stanza piuttosto che in un’altra. È dunque fondamentale eseguire questa verifica prima dell’installazione, in modo da decidere con sicurezza dove posizionare l’impianto. Una presa d’aria esterna assicura, inoltre, anche la possibilità di alimentare la combustione, fornendo l’ossigeno necessario.

Poiché con la combustione della legna si crea un gas, il monossido di carbonio, che è nocivo per l’uomo (può essere addirittura letale in alcuni casi, sebbene raramente ciò si verifichi con gli impianti domestici), esistono dei modelli di termocamino che, attraverso un opportuno sistema, riescono a bruciare il monossido di carbonio. Grazie ad una combustione secondaria, aumentano la produzione di calore e rilasciano solo biossido di carbonio, del tutto innocuo per la salute.

Per quanto riguarda i metodi di funzionamento, anche la scelta relativa alla maggiore o minore invasività dell’impianto ha la sua importanza. Infatti, è possibile decidere di allacciare il termocamino direttamente all’impianto di riscaldamento, funzionando al posto della caldaia anche per la produzione di acqua calda ad uso sanitario. Oppure, si può collegare ad una serie di canali realizzati a soffitto per il riscaldamento dell’aria nei locali adiacenti alla struttura.

Tipologie

Vediamo ora in dettaglio le due tipologie di termocamini a legna più diffusi, quelli ad aria e quelli ad acqua, ricordando che esistono comunque dei modelli ibridi. Come abbiamo visto, quelli ad aria distribuiscono il calore attraverso canali e bocchettoni che, se lo si desidera, possono essere piazzati in ogni locale della casa.

Quelli che funzionano attraverso il collegamento all’impianto idraulico possono servire per riscaldare l’acqua che passa in tutti i termosifoni e anche quella per uso sanitario. I tempi per riscaldare l’acqua sono, quindi, molto brevi e le temperature raggiunte sono elevate.

Molto sicuri, i termocamini sono l’ideale quando si hanno dubbi circa il grado di sicurezza del tiraggio della canna fumaria, perché magari le dimensioni della stessa non sono in grado di assicurarne uno ottimale. Ad ogni modo, non è detto che l’installazione di un termocamino debba prevedere necessariamente la rimozione della caldaia pre-esistente. Anzi,  si può scegliere di mantenere entrambe le opzioni, in modo da usare l’una durante l’inverno e l’altra, magari, in estate o comunque quando si tengono spenti i radiatori. Nel caso si volesse comunque eliminare la caldaia, si potrà utilizzare il termocamino durante l’inverno e uno scaldabagno per l’acqua calda durante i mesi estivi, ma va considerato comunque se il livello di spesa rimane accettabile.

Le due tipologie prevedono anche differenze nell’alimentazione. Disponibili con alimentazione a legna e a pellet esistono anche degli ibridi che funzionano, così, in modo costante. Infatti, non appena terminata la legna, entra in funzione il pellet, non consentendo lo spegnimento dell’impianto.

Qualche anno fa, i termocamini in pellet erano sconsigliati a causa dei problemi nell’approvvigionamento del combustibile, non abbastanza diffuso e quindi difficile da reperire, o comunque immesso sul mercato a prezzi molto elevati. Ora, la maggiore conoscenza e diffusione del pellet non rendono più un problema il possedere impianti che lo usano come combustibile.

Caratteristiche

Perché un termocamino sia di buona qualità e possa essere preso in considerazione per l’acquisto deve possedere determinate caratteristiche che lo rendano affidabile e moderno. È bene rivolgersi solo ad aziende specializzate come ad esempio la ditta Barzotti Arredo Bagno che vanta un portfolio prodotti piuttosto nutrito: solo in questo modo è possibile trovare quello che è più compatibile con le proprie necessità.

Infatti, non tutti usano un termocamino allo stesso modo, né rientrano nello stesso range di impiego per prezzi o desiderano un prodotto costantemente in funzione. Un tecnico specializzato dovrà essere capace di consigliare il modello più adatto anche in funzione di questi parametri.

Dovrebbe essere facile da usare e può anche essere un valido strumento in cucina, per grigliate o cottura di cibi sulla brace. Un’altra delle caratteristiche vincenti è la grande possibilità di personalizzazione. Tutti i modelli più recenti, infatti, possono essere decorati così come lo si desidera: le tipologie di rivestimenti non possono scontentare alcun cliente! È anche possibile evitare qualsiasi tipo di elemento a vista, riducendolo al solo frontalino della porta in cristallo. Comunque sia, anche il frontalino è verniciabile nei colori desiderati, in modo da essere perfettamente intonato all’arredamento dell’ambiente nel quale viene inserito. Nessun obbligo di acquisto per rivestimenti standard e senza alcuna personalizzazione: i termocamini moderni sono efficienti, pratici e belli. Cercate di avere un’idea dei consumi del modello che vi interessa.

Naturalmente, dovrete tenere conto che le caratteristiche specifiche della vostra abitazione potranno farvi consumare di più o di meno di quanto non sia espresso in media, ma è comunque interessante avere un’indicazione in tal senso. Per fare qualche esempio, diciamo che un termocamino acceso circa 6 ore al giorno, con conseguente produzione di acqua calda per 16 ore circa consuma, a seconda della metratura dell’appartamento, dai 20 chili di legna (per metri quadri 100) a 60 (per metri quadri 300). Per acqua calda durante tutto il giorno e termocamino acceso quasi 12 ore, il consumo di legna andrà da 40 chili a 120.

Potenza

Quando decidete di acquistarne uno è utile, comunque, che teniate presente alcune specificità relative al funzionamento e alla potenza. Ad esempio, sarebbe auspicabile che un solo carico di legna serva almeno per tenere acceso l’impianto e riscaldata la casa per 6 ore, mentre dovrebbe bastare a 25 ore di acqua calda. Caricando la legna nel pomeriggio si dovrebbe avere tepore anche durante le ore notturne e fino al mattino seguente, con in più un quantitativo d’acqua calda che varia dai 98 litri ai 140.

Questa misura dipenderà, ovviamente, dal modello scelto e dunque è fondamentale che stabiliate con una certa accuratezza quello che sarà il vostro stile d’uso. Sappiate anche che la temperatura iniziale e quella in fase di spegnimento sono comunque intorno ai 50 gradi, ragion per cui si riesce ad avere acqua calda più a lungo di quanto non sia la durata del fuoco.

Da questo punto di vista, comunque, ha la sua importanza anche la grandezza dell’appartamento. Tuttavia, qualora si desideri avere l’acqua calda durante tutto il giorno, si può optare o per una doppia carica al mattino e alla sera, oppure per una carica al mattino e poi dei ceppi di “richiamo” nell’arco del giorno: ovviamente, dipende anche dallo stile di vita che si ha, scegliere per l’uno o l’altro metodo.

Il termocamino deve comunque essere mantenuto in attività, anche per preservarne le varie componenti. Ad esempio, è raccomandabile iniziare sempre ad accenderlo con una carica di almeno 20 chili di legna: in questo modo la temperatura raggiunta in casa sarà subito confortevole e si preserveranno camino e canna fumaria da incrostazioni. La grandezza del termocamino influenza la potenza termica dello stesso, rendendolo adatto anche ad ambienti molto grandi o a zone particolarmente fredde, ma non viene modificata l’estetica dell’impianto.

Manutenzione

Il termocamino può essere usato da chiunque, anche da chi non ha alcuna genere di esperienza con questi dispositivi. Il suo uso è molto semplice, e non importa in quale modo lo caricherete o darete l’innesco per la fiamma: il funzionamento sarà sempre buono.

Certo, esistono dei piccoli accorgimenti e trucchi che renderanno più facile mantenere in buona salute l’installazione come, ad esempio, l’accortezza di sistemare la legna per l’accensione come se si trattasse di mettere a posto una catasta, partendo dai pezzi più grandi e finendo a quelli più piccoli, dai quali far partire la fiamma.

La brace che rimarrà alla fine produrrà calore fino al suo spegnimento completo, cosicché dopo una notte d’utilizzo, al mattino seguente non rimarranno né legna né carboni, ma soltanto cenere. A questo punto, si potrà provvedere con le operazioni di pulizia, che sono molto simili a quelle effettuate per un camino tradizionale. Ogni tre giorni sarebbe la frequenza ideale con la quale svuotare il cassettino con le ceneri: se non fosse presente, le ceneri vanno comunque prelevate con secchiello e paletta. Evitate di usare la scopa elettrica, perché potreste intasare il filtro molto facilmente.

La struttura e la combustione del termocamino riescono a facilitare molto la pulizia delle strutture interne: in effetti, non si sbaglia se si asserisce che sono praticamente autopulenti. L’unica differenza riguarda il vetro della porta che dovrebbe essere pulito ogni giorno, in modo tale da preservarlo dallo sporco, evitando spiacevoli depositi. Per una pulizia accurata sono indicati i prodotti normalmente usati per il forno in cucina.

La garanzia del prodotto risponde, naturalmente alle direttive europee, ma talune aziende potrebbero proporre degli ulteriori servizi. Fra questi, una garanzia estesa di cinque anni sul corpo caldaia e una garanzia completa da applicare alle singole prestazioni dell’impianto, che può essere testato a casa propria e, se non si dovessero riscontrare tutte le prestazioni illustrate in fase di acquisto, verrà restituito in negozio.

Publicato: 2010-08-23Da: Redazione

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