Telescopio

Categoria: Archivio Foto e Ottica
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Telescopio

In questa guida viene descritto il telescopio, la sua storia, le principali caratteristiche costitutive e le tipologie in commercio per facilitarne un eventuale acquisto, sia da parte di esperti di astronomia che di gente che per la prima volta si avvicina a questo strumento. In conclusione vengono descritte le principali marche di telescopi in commercio e gli eventuali accessori proposti.

 

A cosa serve il telescopio

Credo che la passione verso l’astronomia, lo studio delle stelle lontane affascini chiunque di noi, ma ancora poche persone hanno deciso di acquistare lo strumento che può permettergli di realizzare questo sogno, il telescopio. La parola telescopio deriva dal greco "tele", ossia lontano e "skopein" , ossia guardare e indica quello strumento utilizzato soprattutto in astronomia per osservare oggetti lontani come i corpi celesti.

Cosa osservare? Semplice: Sole, pianeti del sistema Solare , dettagli della Luna, nebulose, galassie, stelle lontane e persino comete. Il cosmo e i suoi misteri affascinano l’uomo sin dalla sua comparsa sulla Terra e già in tempi antichi l’astronomia era una delle scienze più sviluppate, e indice dello sviluppo generale della civiltà stessa.

Gli Egizi, ma anche le civiltà mesopotamiche ne facevano un’arte e ritenevano che dal movimento delle stesse dipendesse il destino dell’uomo, tanto da venerarle a divinità. Richiami di queste credenze si possono trovare ancora oggi nello zodiaco. Altro carattere interessante dell’universo è la domanda che ormai ci perseguita: siamo solo o no nell’universo? Con il telescopio potrete fare avvistamenti di oggetti volanti non identificati, sempre che essi esistano.

Prima di iniziare a descriverne caratteristiche e tipologie è meglio sin da ora sfatare il mito che con un normale telescopio si riescano a visualizzare le immagini di stelle,nebulose,galassie e pianeti che vedete sui libri o nelle pubblicità. In particolare saranno assenti molti dettagli e soprattutto le sfumature di colore che si vedono per esempio in una fotografia di una nebulosa.

I prezzi sul mercato di questi strumenti sono tendenti al ribasso negli ultimi anni, e se prima con 2000 Euro eran pochi i modelli disponibili, ora bastano 300-400 Euro per portarne a casa un buon esemplare, e 70 per uno base, che comunque possiede qualità ben superiori a quello che usò, per esempio, Galileo. Le sue potenzialità sono quindi notevoli.

Storia del telescopio

Il primo a effettuare studi circa l’astronomia ottica fu Bacone agli inizi del 1600 elaborando teorie ancora semplici su rifrazione, riflessione, diffrazione tramite lenti convesse. D’altronde prima del 1600 non si sapeva ancora che la luce fosse un onda, ma si pensava fosse costituita da corpuscoli. Siamo infatti in piena rivoluzione scientifica.

Il primo modello di telescopio rifrattore fu forse invenzione di alcuni scienziati olandesi, poi perfezionato da Galileo Galilei al quale è attribuito il brevetto. Ovviamente era tutt’altro che uno strumento perfetto, anzi data la scarsa qualità delle lenti era soggetto a aberrazioni cromatiche e di ingrandimento. Il primo a mettere a punto un sistema di messa a fuoco fu Hevelius nel 1647 seguito qualche anno più tardi da Huygens.

I primi specchi paraboloidici utilizzati nei telescopi riflettori furono idea iniziale di James Gregory (1663). Newton invece studiò lo spettro di colori della luce e le sue aberrazioni nel caso di rifrazioni. Introdusse da questo il primo modello di telescopio Newtoniano nel 1668. Successivamente Cassegrain introdusse il suo omonimo modello, contrapposto a quello Newtoniano.

Da allora l’ottica continuò ad evolversi: nel 1758 vennero introdotti telescopi acromatici, composti da una lente convergente e una divergente riducendo così le aberrazioni dei colori dovute all’uso di lenti sferiche. Schmidt agli inizi del 1900 introdusse un suo omonimo modello sulla base di quello di Cassegrain riducendo man mano gli errori delle precedenti versioni.

I telescopi passarono poi dall’essere strumenti di astrofili e astronomi domestici a vere e proprie macchine dalle dimensioni notevoli poste nei dedicati osservatori astronomici. Telescopi domestici moderni sono inoltre equipaggiati da database con in memoria migliaia di punti astronomici noti ai quali puntare facilmente, e addirittura Gps satellitari.

Questo sviluppo tecnologico ha permesso anche una riduzione del prezzo sul mercato di questi oggetti, che in epoche passate erano oggetti di nicchia di ricchi.

Tipologie di telescopio

Alla base di ogni strumento telescopico vi è quella branca della fisica che studia le onde luminose, detta ottica, in particolare la parte geometrica che studia gli urti della luce su corpi solidi. In questa scienza si distinguono due fenomeni fondamentali che sono la riflessione e la rifrazione di un’onda, quale sappiamo essere la luce.

Grande suddivisione dei telescopi è dunque quella tra i telescopi riflettori e i telescopi rifrattori. I telescopi riflettori riflettono la luce che li colpisce tramite uno specchio concavo. I telescopi rifrattori invece utilizzano lenti convergenti che deviano la luce proveniente dall’oggetto che osserviamo fino all’obiettivo dove viene riprodotta l’immagine.

Questa può risultare ribaltata o rimpicciolita, ma tramite apposite lenti di ingrandimento e prismi viene raddrizzata e aggiustata a piacimento. Vi sono tipologie ibride miste che usano entrambe le tecnologie nei quali la luce viene in parte rifratta e in parte riflessa. I telescopi riflettori si possono inoltre suddividere in base alle loro configurazioni in telescopi Newtoniani e Cassegrain. I primi sono per chi si avvicina per la prima volta a questa scienza e offrono qualità mediocri con costi decisamente bassi.

I secondi, costituiti da specchi altamente elaborati sono più per professionisti e hanno costi maggiori. Sono costituiti da 2 specchi , uno di natura sferica ma lavorato sulla base di una parabola, l’altro di natura ellittica elaborato sulla base di un iperbole. Esistono inoltre varianti a questa configurazione, che senza andare nel dettaglio, citeremo unicamente e sono la Nasmyth, la Ritchey-Chretien e la Schmidt.

Altre tipologie di telescopi esistenti sono quelli a specchi multipli, a specchi sottili e flessibili, o con specchi a elementi multipli ma sono unicamente utilizzati per telescopi di grandi dimensioni negli osservatori astronomici. Infine possono essere classificati in base alla montatura e al movimento che essa permette in telescopi altazimutali e equatoriali, ma di questo parleremo in seguito.

Caratteristiche di un telescopio

Le caratteristiche di un telescopio dipendono dalla "bontà" del suo gruppo ottico, quel sistema di lenti e specchi che ci permette di visualizzare l’immagine di un corpo celeste lontano anni luce. Il gruppo ottico in questione è formato dall’obiettivo che riproduce l’immagine ai nostri occhi e dall’oculare, il complesso sistema di lenti che ce la riporta vicina,ingrandendola. La qualità di questo sistema influisce sulla qualità generale dello strumento.

I parametri principali di un obiettivo sono il suo diametro e il suo potere risolutivo, il primo ci indica la grandezza della immagine riprodotta, il secondo la qualità della stessa. Il potere risolutivo indica invece la distanza angolare minima di due punti osservabili (per esempio due stelle) con il telescopio ed è di fatto un limite ottico di diffrazione.

Per quanto riguarda l’oculare invece i parametri ai quali porre attenzione sono il numero e la qualità delle lenti. In definitiva questo può essere acquistato a parte, con vari prezzi a seconda della qualità e del numero degli elementi che tipicamente va dai quattro agli otto. Gli oculari Plossl sono i più famosi, denominati da un P o PL sia per il loro non eccessivo costo che per la qualità media che offrono. Un buon telescopio deve almeno disporre di tre oculari per ingrandimenti bassi, medi od elevati.

Quando si parla di lunghezza focale di un telescopio si intende invece la lunghezza che percorre la luce nel tubo ottico dall’obiettivo fino al fuoco nell’oculare. Il rapporto focale o diametro focale individua invece la luminosità di un telescopio, ossia la sua capacità di osservare corpi più o meno luminosi, ed è quindi indice di qualità dello strumento.

Per quanto riguarda l’ingrandimento, esso dipende dalla lunghezza focale citata in precedenza e dall’oculare. Gli ingrandimenti sono comunque limitati , come quando ingrandiamo eccessivamente un’ immagine su pc, dopo un po’ essa risulta sgranata.

Accessori di un telescopio

Una volta comprato un telescopio, e imparato ad usare, vi accorgerete che esso può essere migliorato e corredato da un numero altissimo di accessori, per le più svariate esigenze, qualcuno utile e qualcun altro futile. Anche nell’acquisto dei suoi accessori bisogna stare attenti sia alla compatibilità con il vostro modello che alla qualità dei suddetti, per non perdere l’efficienza dello strumento base.

Accessorio necessario è la montatura, l’insieme di organi meccanici che mantiene unite tutte le parti ottiche del telescopio stesso e le sorregge. A seconda del movimento che voi volete permettere al telescopio stesso le montature in commercio si suddividono in montature altazimutali e equatoriali. Come gli esperti astronomi sapranno, l’azimut è l’angolo spaziato tra il Nord geografico e la proiezione del punto che si vuole osservare sull’orizzonte, ed è opposto al Nadir.

Per questo le montature altazimutali, le più diffuse, lo strumento si muove lungo un asse verticale e l’altro azimutale, ossia parallelo all’azimut. In quella equatoriale, invece, si sceglie il polo di uno dei due assi parallelo all’asse di rotazione terrestre. Sebbene poco diffusa questa è più comoda perché offre tramite appositi cerchi graduati la possibilità di mirare verso tutte le stelle conosciute del cosmo.

Altro accessorio non indispensabile ma che comunque porta comodità a chi utilizza il telescopio è il cosiddetto Cercatore, un piccolo cannocchiale che inquadra un’area celeste e, posto parallelamente al telescopio, ne facilita il puntamento verso quell’area. I filtri servono invece per selezionare una gamma voluta di lunghezze d’onda della luce per evidenziare e meglio contrastare alcuni dettagli dell’area verso la quale il telescopio punta.

Visivamente sono colorati e esistono per varie lunghezza di onda luminosa. Per esempio qualora volessimo osservare il sole sarà necessario un filtro che ne abbassi la luminosità che come sappiamo può nuocere ai nostri occhi. Esiste infine il filtro nebulare che permette di moderare la luce proveniente da grandi città e quindi facilitare la nostra osservazione con il telescopio.

I grandi marchi di telescopio

Come in quasi tutti gli acquisti che ognuno di noi fa, la prima cosa che guarda, è il prezzo. Il trucco di un acquisto felice e vantaggioso è quello di scegliere il modello disponibile a partire da quanto si vuole spendere. Per questo vengono di seguito elencati alcuni modelli di telescopi in commercio partendo da considerazioni economiche.

Per rimanere per esempio sotto le 200 Euro dobbiamo scegliere telescopi rifrattori, oppure riflettori piccoli con montatura altazimutale. Le marche in questa fascia di prezzo possono essere la Celestron (una delle più economiche) e la Antares. Celestron rappresenta un marchio famosissimo per gli esperti di questo settore , nato negli anni ’70 in California, si è rapidamente diffuso in tutto il mondo per unicità di stile, design e compattezza dei suo telescopi.

Una media categoria tra economicità e professionalità dello strumento, quella nella quale chi si avvicina all’astronomia dovrebbe scegliere, è quella tra i 200-400 Euro dove marche quali Konus e Celestron offrono i loro prodotti. Tra questi va citato il più venduto, il 114/900. L’azienda Konus è di origine italiana, fondata a Verona nel 1979 che negli anni si è sviluppata e ampliata negli anni nel mercato globale.

Salendo di prezzo tra 500 e 1000 Euro si trovano modelli completi, Newtoniani ma anche piccoli Cassegrain, sempre di marca Konus ma anche Discovery e Meade. Meade è un gruppo tedesco fondato nel 1972, leader mondiale nella manifattura e produzione di telescopi e accessori per astrofili.

Sopra i 1000 Euro il numero di telescopi che potete acquistare è altissimo e inutile dirlo, saranno sicuramente migliori in termini di prestazioni rispetto ai precedenti. Celestron, Vixen e Meade sono le marche più gettonate, anche per modelli Schmidt-Cassegrain. Vixen in particolar modo utilizza tecnologie modernissime nella produzione dei suoi telescopi offrendo altissima qualità sia dal punto di vista meccanico, che ottico

Publicato: 2010-04-03Da: Redazione

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