Come scegliere la stufa portatile

Stufe portatili
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Quale scegliere

Il principale criterio in base al quale scegliere una stufa portatile è indubbiamente l’ampiezza del locale che si vuole riscaldare. In secondo luogo incide l’utilizzo che se ne vuole fare, cioè se si intende riscaldare l’intera stanza o solo una parte di essa, il tempo di utilizzo ecc.

In linea di principio, per le stanze di grandi dimensioni la più indicata è quella alimentata da una bombola a gas GPL. Il vantaggi di questo sistema di riscaldamento sono la potenza e nessun allaccio alla corrente elettrica, quindi viene annoverata tra le stufe portatili che consumano poco in termini di consumi energetici. Le stufe a gas disponibili sul mercato sono di due tipi, con pannello catalitico e con pannello a infrarossi.

Quella ad infrarossi è generalmente la più indicata, in quanto mantiene di più il calore e lo diffonde in maniera più uniforme. Infine, essendo una stufa alimentata da una bombola di gas di grandi dimensioni è necessario essere in grado di maneggiarla, mentre la stanza dove viene posizionata deve essere dotata di almeno una finestra, così da poter aerare l’ambiente. Infatti, bruciando gas ed essendo priva di tubo di scarico, è inevitabile il rilascio di una piccola quantità di anidride carbonica, soprattutto durante la fase di accensione e di spegnimento.

In alternativa alla stufa a GPL si può utilizzare un termosifone ad olio, che presenta il vantaggio di non inquinare l’aria, di essere facilmente trasportabile grazie alle rotelle di cui è dotato, e di diffondere un tepore uniforme. Il prezzo per l’acquisto è minore di quello della stufa a GPL (60-70 euro contro 150-160) ma essendo alimentato a corrente questa scelta incide maggiormente sul costo dell’energia elettrica.

Riscaldare ambienti piccoli

Se gli ambienti da riscaldare sono più piccoli, e soprattutto se il loro uso è occasionale, le tipologie di stufe portatili più raccomandate sono il termoventilatore, il termoconvettore, la stufa alogena e quella ad infrarossi. Piccole e maneggevoli, disponibili ad un prezzo più economico rispetto alle GPL o al radiatore ad olio, funzionano con la corrente elettrica, anche se il consumo varia da un tipo all’altro.

Il termoventilatore è un ventilatore che diffonde aria calda, e costituisce la soluzione più adatta a chi desidera scaldare velocemente un piccolo ambiente, soprattutto per un periodo limitato, come ad esempio il bagno. In questo caso infatti il consumo di corrente elettrica è notevole, e spesso non è possibile utilizzare contemporaneamente altri elettrodomestici ad alto consumo. Infine, bisogna tener conto che la ventola è rumorosa.

Il termoconvettore è costituito da una struttura di metallo dotata di fori, dai quali il calore sale in maniera naturale. E’ una stufa silenziosa, adatta anche ad un uso prolungato, e diffonde il calore velocemente, soprattutto se il modello è dotato di ventola. Presenta lo svantaggio che il metallo si scalda molto è c’è il rischio di scottarsi.

In alternativa si può utilizzare la stufa alogena, che diffonde il calore tramite una o più lampade che, una volta accese, si scaldano emettendo calore. Il consumo varia a seconda della lampada scelta, anche se in genere le alogene sono disponibili a basso consumo energetico.

La stufa alogena e quella a infrarossi sono molto silenziose, consumano meno del termoventilatore ma presentano lo svantaggio di non diffondere il calore nell’aria, soprattutto nel secondo caso. Sono quindi adatte, ad esempio, per scaldare una persona seduta al tavolo, o l’angolo di un ambiente.

Da qualche tempo sono inoltre disponibili sul mercato le versioni portatili delle stufe a pellet o a legna. Essendo alimentate con combustibile naturale e rinnovabile, costituiscono indubbiamente una scelta allettante, anche se i prezzi d’acquisto non sono indifferenti. Se si opta per questo tipo di soluzione è necessario assicurarsi che gli ambienti dove vengono posizionate siano idonei a garantire la massima sicurezza per lo scarico dei fumi.

Publicato: 2015-01-09Da: Redazione

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