Riscaldamento a pavimento

Categoria: Archivio Casa
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Storia

A differenza di quanto si potrebbe immaginare, il riscaldamento a pavimento è una tecnica molto antica che addirittura si può far risalire agli antichi Romani. Naturalmente, il mezzo utilizzato per riscaldare dai Romani era il fuoco, il cui calore veniva incanalato attraverso dei sistemi inseriti nei pavimenti. Le terme, in particolar modo, erano i luoghi che maggiormente beneficiavano del riscaldamento a pavimento, amate com’erano dagli Antichi.

Acqua calda e vapore scorrevano, dunque, al di sotto del suolo calpestabile, incanalandosi in apposite condotte sulle quali venivano realizzati dei pavimenti sospesi, che meglio consentivano la circolazione dell’aria. Anche i patrizi adottavano tale sistema per riscaldare i diversi ambienti delle proprie ville, ma dopo il crollo dell’Impero quest’usanza non fu ripresa dai nobili medioevali e rinascimentali.

La tecnica venne abbandonata fino all’inizio del Novecento, quando piano piano torna ad essere di attualità. Tuttavia, sono ancora pochi gli edifici riscaldati in tal modo, ed è solo nel secondo dopo guerra che la tecnica conosce un certo sviluppo, sebbene sarà frenato da problematiche di varia natura.

I tubi in acciaio, infatti, erano posti direttamente nelle solette, senza che si provvedesse a nessun tipo di isolamento: se, da una parte, non erano pochi i vantaggi in termini di economicità, dall’altra non di teneva conto di alcuni fastidi che questa pratica comportava alla salute di chi occupava tali ambienti.

Non erano rari problemi circolatori o forti emicranie dovuti a temperature troppo elevate, scarsa possibilità di regolazione del calore ed inerzia termica del pavimento molto alta.

Dagli anni Settanta in poi, tuttavia, si ha la riscoperta del riscaldamento a pavimento grazie ai miglioramenti apportati dalle nuove conoscenze tecniche: oggi come oggi, questo sistema è considerato come il più efficiente e il più efficace tra quelli installabili in un appartamento.

Le norme relative al risparmio energetico hanno fatto il resto, aiutando il riscaldamento a pavimento ad affermarsi come un’importante alternativa a più tradizionali sistemi; tuttavia ancora molte sono le persone che non conoscono adeguatamente i benefici che è in grado di apportare tale scelta.

Caratteristiche

Il riscaldamento a pavimento sta conoscendo una nuova primavera e molte sono le possibilità e le caratteristiche che, mescolate fra loro, danno vita ad impianti impensabili fino a pochi anni fa.

Naturalmente, bisogna sempre affidarsi ad aziende specializzate, che sapranno tenere conto delle tante componenti che deve possedere il vostro impianto per durare nel tempo e funzionare correttamente.

Le diverse tipologie di impianti devono essere valutate da un progettista serio, perché solo quest’ultimo saprà tenere nel giusto conto tante varianti simultaneamente. In primo luogo, vanno considerati lo spessore di soffitti, pavimenti, pareti e solai; poi, non si possono trascurare la destinazione d’uso dei locali, la muratura esterna, l’esposizione dell’immobile, le temperature medie in inverno e in estate.

Solitamente, il riscaldamento a pavimento raggiunge al massimo una temperatura di 29 gradi centigradi, ma il comfort ottimale lo si ottiene intorno ai 24 gradi centigradi. Grazie al suo particolare funzionamento è particolarmente adatto, inoltre, a stanze ampie e dai soffitti molto alti, che sarebbero altrimenti difficili da riscaldare.

Va fatta molta attenzione ai dettagli, quando si decide di posizionare un impianto di riscaldamento a pavimento, altrimenti è facile pregiudicarne il corretto funzionamento. Uno dei principali nemici è costituito dall’umidità, tant’è che in fase di realizzo deve essere valutata con particolare considerazione la necessità di creare barriere che isolino al meglio i tubi.

In linea di principio, comunque, qualsiasi tipo di rivestimento del pavimento è consentito, anche il parquet. Ciò che conta è che si tengano presenti degli accorgimenti specifici, come ad esempio l’impiego di listelli in legno particolarmente sottili e composti da materiali molto stabili, fra i quali è da preferire il teak.

Una delle controindicazioni, infatti, è legata alla possibilità che, con il passare del tempo, si creino delle antiestetiche fessure nel pavimento, che tenderebbe a spaccarsi e a sollevarsi.

Anche i fissanti devono essere specifici per la posa su massetti riscaldanti, in modo tale che non ostacolino i naturali movimenti di assestamento del legno che risulteranno essere più pronunciati con un sistema di riscaldamento a pavimento.

Funzionamento

Grazie alle nuove tecniche, il riscaldamento a pavimento può essere facilmente installato in appartamenti come in villette, senza alcun tipo di limitazione. Il principio che regola questo impianto è quello dell’irraggiamento: il pavimento, riscaldato dalla circolazione di acqua calda che avviene attraverso i tubi in dall’interno in alluminio che vengono posizionati in esso.

All’interno di tali tubi scorre dell’acqua calda che riscalda il suolo che a propria volta riscalda gli ambienti. Questo sistema consente di risparmiare oltre il 25% sulla bolletta energetica anche se, in ultima analisi, il conto deve essere fatto tenendo in considerazione l’effettivo isolamento dell’immobile e le condizioni climatiche in cui esso si trova.

L’isolamento degli intonaci è molto importante: solo dopo un accurato studio in tal senso, che escluda o elimini le infiltrazioni di umidità, è possibile procedere con il posizionamento dei collettori e degli eventuali sistemi di regolazione che saranno poi collegati alla caldaia. Lungo il perimetro si posiziona una cornice che conterrà i pannelli isolanti, così come previsto in fase di progetto.

Dalla caldaia che, come abbiamo visto, viene collegata ai collettori, parte l’afflusso di acqua calda, la cui temperatura viene opportunamente regolata e inviata alle serpentine sistemate nella soletta. Da qui, parte l’irraggiamento del calore che si diffonde al pavimento e dunque all’ambiente.

Si possono scegliere diverse tipologie di impianto, ma uno che risulta essere particolarmente efficiente è quello composto da pannelli a foglia riflettente.

Utilizzando questo metodo è possibile riscaldare l’acqua in meno di dieci minuti, mentendola alla temperatura costante di trenta gradi centigradi, a differenza di quanto avviene con altri sistemi che impiegano circa un’ora e mezza per il riscaldamento, arrivando ad una temperatura spesso eccessiva di quaranta gradi.

Tra le soluzioni più innovative, inoltre, si pongono attualmente quelle che prevedono l’alimentazione dell’impianto grazie a pannelli fotovoltaici o a energia geotermica: un ulteriore risparmio sulla bolletta e una grossa mano all’ambiente.

Vantaggi

Molti sono i vantaggi rappresentati dal riscaldamento a pavimento che non è possibile ridurli a quelli di tipo puramente economico. Partendo dalla fase iniziale, ad esempio, possiamo subito notare come le tecniche d’installazione dell’impianto favoriscono anche il posizionamento corretto di altri tubi e fili.

Infatti, i pannelli che costituiscono il sistema riscaldante devono essere appoggiati su dei sostegni che creeranno un vuoto tra il pavimento dell’appartamento e quello cosiddetto “galleggiante”. Quest’intercapedine può essere sfruttata inserendovi anche gli scarichi, i tubi dell’acqua o quelli elettrici, ottimizzandone la gestione in fase costruttiva.

Inoltre, si amplifica la sensazione di isolamento acustico rispetto ai rumori percepibili dal piano sottostante e, per finire, si aumenta l’efficienza energetica poiché il riscaldamento impiegherà acqua a temperature inferiori ai quaranta gradi centigradi, mentre per i termosifoni tradizionali l’acqua deve essere portata ad almeno settanta oppure ottanta gradi per ottenere lo stesso effetto, il che comporta un maggiore consumo di energia.

Il sistema di riscaldamento a pavimento consente, ancora, di mantenere più bassa la temperatura rispetto ai radiatori, il che migliora la sensazione di benessere senza intaccare il calore percepito. L’irraggiamento del calore, infatti, è migliore e la sua diffusione ottimale fa sì che non si debba alzare troppo la temperatura per ottenere un buon comfort.

Con temperature più basse, sono favoriti anche i soggetti allergici poiché la polvere tende a depositarsi in minor misura, l’umidità si riduce e con essa anche il proliferare di acari.

Infine, riducendo il moto convettore dell’aria si fa sì che la polvere si sollevi meno e quindi venga respirata in minori quantità, il che è un toccasana per chi soffre di problemi respiratori.

Non va dimenticato, in ultima istanza, che il sistema di riscaldamento a pavimento non serve soltanto durante la stagione fredda ma è adatto anche in estate, perché i moderni sistemi funzionano anche per raffreddare gli ambienti e non soltanto per riscaldarli.

Differenze tra riscaldamento a pavimento e termosifoni

Abbiamo più volte parlato del sistema di riscaldamento a pavimento anche in rapporto a quello classico con radiatori, ma quali sono le effettive e principali differenze tra i due? Iniziamo con le tecniche che sottintendono al riscaldamento dell’acqua.

In genere, questo avviene tramite la combustione di un idrocarburo, dopodiché l’acqua così riscaldata viene fatta girare all’interno di un impianto che, per conduzione termica, diffonde il calore nelle stanze di casa.

Un sistema strutturato con radiatori consta di tubi idrici che, dalla caldaia, portano l’acqua ai termosifoni, posizionati a parete. Il riscaldamento a pavimento non possiede alcun elemento a vista, come accade con i termosifoni, quindi offre grande libertà nella gestione degli ambienti domestici.

L’impianto a pavimento è, nella sua gestione, più economico di quello con i radiatori, poiché la dispersione termica è decisamente minore grazie ad un migliore isolamento degli elementi portanti.

I tubi che portano l’acqua calda ai termosifoni, infatti, devono passare attraverso i musi che sono composti da mattoni forati all’interno ma restano privi di isolamento nei passaggi esterni, il che comporta una dispersione elevata di calore.

Il riscaldamento a pavimento, invece, non soffre di alcuna dispersione del calore, che viene sempre correttamente ceduto dal basso verso l’alto. Considerando poi la superficie interessata dallo scambio termico, nel caso di un impianto a pavimento questa è molto maggiore per cui resta possibile abbassare la temperatura dell’acqua, pur ottenendo, all’interno degli ambienti, la stessa che si otterrebbe con i radiatori.

Come abbiamo avuto modo di sottolineare, in termini squisitamente economici, il risparmio che sul lungo periodo è capace di generare un impianto di riscaldamento a pavimento confrontato con uno tradizionale con termosifoni si attesta, a pieno regime, sul 20-25% in meno, confermando l’ammortamento della spesa iniziale in breve tempo.

Infine, il riscaldamento a pavimento offre anche delle interessanti applicazioni in campo industriale e urbanistico, permettendo lo sviluppo di sistemi antineve o antigelo su viadotti, parcheggi, aeroporti e manti stradali caratterizzati dalla formazione di elementi ghiacciati pericolosi per l’incolumità pubblica.

Migliori aziende

Molte sono le aziende che operano nel settore e propongono dei progetti specifici fatti per rispondere a tante esigenze diverse, non da ultimo quelle economiche dei potenziali clienti.
Tra i nomi di spicco ai quali rivolgersi figurano: la Velta Italia, la Eurotherm, la Nicoll, la Uponor, la Termocadif, la Thermalitt.

Di Velta Italia, azienda che vanta un importante know how nel settore del riscaldamento a pavimento, è il sistema “Velta Siccus Klima”. Siccus Klima nasce per rispondere nel migliore dei modi alle esigenze di chi deve rinnovare un edificio, grazie ad un impianto che si caratterizza per uno spessore e un peso davvero minimi.

Bastano ventisette millimetri totali di spessore per inserire i pannelli isolanti e le tubazioni. L’impatto dell’impianto è tale che può essere inserito al di sopra della pavimentazione esistente, senza la necessità di far ricorso ad alcuna demolizione, garantendo al contempo un’ottima resa termica, favorita dall’impiego dell’acciaio zincato, un eccellente conduttore.

Euroclimax, invece, è il progetto presentato dalla Eurotherm e si compone di un sistema in cartongesso ideale sia per il raffrescamento che per il riscaldamento degli ambienti.

Un particolare punto di forza di questo impianto è la sua silenziosità, che ben lo integra in contesti residenziali o comunque laddove viene richiesto un elevato e costante comfort abitativo. Non vi è necessità di rivestire i pannelli una volta installati, essendo necessario solo un piccolo intervento di stuccatura per nascondere le giunture fra gli stessi.

Sempre nel filone degli impianti a pavimento da inserire in fase di ristrutturazione delle abitazioni si pone Minitec della Uponor.

Anch’esso possiede la peculiare caratteristica di uno spessore davvero minimo, solo quindici millimetri per l’intera installazione. Particolarmente economico, tuttavia non ha un isolante proprio, per cui sarà necessario provvedere a questo elemento considerandolo a parte.

Dalfloor, della Nicoll, è particolarmente indicato per nuove costruzioni, grazie anche alla sua estrema modularità e flessibilità nelle finiture, ma non è da sottovalutare neppure nel caso di ristrutturazioni, soprattutto se si desidera puntare sull’elevata qualità dei materiali impiegati.

Chiudono questa breve rassegna due prodotti leggermente diversi dal pavimento riscaldante “tradizionale” ma che s’iscrivono comunque nello stesso filone: parliamo della membrana riscaldante Mec 3000 della Termocadif e della rete riscaldante della Thermal Technology, soluzioni economiche adatte anche a locali commerciali, uffici e case di vacanza.

Publicato: 2010-07-10Da: Redazione

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