Le origini della racchetta
Il gioco del tennis non smette di affascinarci. Le esibizioni dei grandi campioni, impegnati instancabilmente in maratone forzate sotto il sole, non riescono a non esercitare un grande potere suggestivo. Tanti tennisti hanno cominciato così, cavalcando l’onda del proprio idolo, o cercando di emulare in piccolo le sue gesta.
Ma quando e come nasce il gioco del tennis? Le sue origini sono meno recenti di quanto possiamo pensare. Un gioco simile era probabilmente in auge tra romani e bizantini, conosciuto come “pila trigonalis” (palla triangolare). L’equivalente della racchetta da tennis, la grande protagonista di questo sport, nasce soltanto nel XVI secolo, quando nel gioco della pallacorda l’uso delle mani viene appunto soppiantato da esemplari molto meno sofisticati delle attuali racchette.
Il primo regolamento del tennis è invece datato 1874, mentre in Italia questo sport approderà soltanto 6 anni dopo. La coppa Davis, il trofeo forse più noto in ambito tennistico, vide la luce nel 1900. Attualmente questo sport è praticato a buoni livelli in tutto il mondo, nonostante le scuole principali siano in paesi come gli Stati Uniti, l’Australia o la Spagna.
Facendo un grosso salto temporale, le racchette da tennis fino agli anni ’80 montano ancora telai in legno, che richiedono ai giocatori una maggiore tecnica anche per via del notevole peso dello strumento. Si passa in seguito alle leghe di metallo, che tuttavia non eliminano il problema delle vibrazioni conseguenti al lancio della palla.
Soltanto di recente, grazie anche ad un’esponenziale sviluppo della ricerca nell’ambito dei materiali e delle tecnologie, si adottano le leghe di polimeri ed il carbonio, che rendono le racchette più performanti sotto vari aspetti, ampliando il ventaglio di possibilità di scelta per tennisti amatori e professionisti.
Caratteristiche
Una racchetta da tennis è composta principalmente da tre parti: un telaio, un ovale ed una impugnatura. Il telaio è la parte deputata al contatto con la pallina, l’ovale il perimetro del telaio mentre l’impugnatura è la parte a contatto con la mano.
Ma cosa rende una racchetta migliore di un’altra. Prima di addentrarci in specifiche tecniche, vediamo le qualità che una buona racchetta da tennis deve posseder per esser definita tale. Premettiamo: non esistono racchette perfette, ideali o “tipo”. Esistono soltanto racchette da tennis migliori, ma bisogna sempre verificare che siano adatte a noi, alla nostra padronanza del tennis e soprattutto alle nostre esigenze di gioco. Ecco perché la scelta della racchetta da tennis va eseguita con cura, in rapporto all’utilizzo che intendiamo farne e dopo un’adeguata verifica.
Una racchetta da tennis deve anzitutto garantire un buon rendimento, ossia il colpo dato alla pallina deve farle acquisire velocità. Ma il rendimento – riprendendo un noto spot – è nulla senza un buon controllo, ossia la precisione nel colpo e la possibilità di eseguire colpi rapidi. Quindi, una buona racchetta da tennis deve essere comoda, ovvero non deve dar luogo a vibrazioni dopo l’esecuzione del colpo, e maneggevole, ossia facilmente spostabile, ben distribuendo nell’impugnatura la massa. In caso contrario si rischia di incorrere in tediosi inconvenienti, come il cosiddetto “gomito del tennista”, problema molto diffuso anche in ambito agonistico.
Comodità, dunque, ma anche buon controllo della palla. In relazione però al “dove siamo”, ossia a quanto e come pratichiamo il tennis. Se siamo principianti, è bene affidarci a una racchetta da tennis che garantisca anzitutto comodità ed agio. Un professionista, invece, sarà più attento ad aspetti come la precisione o il rendimento.
Studi di settore mostrano che la velocità acquisita dalla palla da tennis dopo il colpo è direttamente proporzionale al peso e alla rigidità della racchetta, ed a come viene ripartita la massa. Il peso è dunque importante, poiché direttamente in relazione con la spinta data alla pallina. Più pesante sarà la racchetta da tennis, maggiore spinta avremo.
Molte racchette leggere prodotte oggi consentono un buon bilanciamento soprattutto sulla testa della racchetta, ma quando troppo leggere possono sollecitare eccessivamente la spalla, il polso o il gomito. Elemento decisivo nella valutazione del prodotto sarà, come vedremo, anche il materiale utilizzato.
Misure
Altro punto fondamentale riguarda l’individuazione delle misure per la scelta del modello di racchetta da tennis adatto a noi. Tre sono i principali fattori che influiscono: la lunghezza del telaio, la superficie dell’ovale e il perimetro completo del nastro dell’impugnatura. Vediamo come.
Si valuta la scelta del telaio in base alla sua lunghezza, proporzionata a fattori come l’età del giocatore o la sua statura. Quattro sono le categorie principali, che vanno dai telai mini (58 cm) ai telai Senior (fino agli 81,28 cm). L’unità di misura internazionale cui si ricorre sono gli inches (pollici), ma noi considereremo le lunghezze in centimetri.
Ecco le tipologie:
- Mini (fino a 57,9 cm);
- Cadet (da 58 a 61,9 cm);
- Junior (da 62 a 65,9 cm);
- Senior (da 66 a 81,28 cm).
La racchetta da tennis senior, modello standard, ha un telaio di 27 inches (68,5 cm), ma la Federazione Internazionale Tennis approva telai sino a 32 inches.
Per quel che riguarda la superficie dell’ovale, si calcola in base ad una misura di riferimento (circa 440cm quadrati), ed è classificata in 4 categorie:
- Ovale Standard (può superare max del 17% l’ovale di riferimento)
- Ovale Midsize (supera il riferimento dal 18 al 32%)
- Ovale super mid size o midplus (supera il riferimento dal 33 al 47%)
- Ovale oversize (supera il riferimento del 48% e più)
Un ovale grande consente di disporre di una maggiore superficie per il colpo della palla, ma anche di conferire alla stessa una velocità superiore, evitando vibrazioni della racchetta, poiché una palla centrata male produce numerose vibrazioni, lo ricordiamo.
Infine, il perimetro del nastro d’impugnatura si misura partendo dai 5 cm dall’estremità del manico della racchetta. Anche qui abbiamo varie dimensioni. Possiamo individuare la nostra misurando la distanza tra l’apice del dito medio ed il centro della mano.
I materiali
Un fattore particolarmente rilevante nella scelta della nostra racchetta da tennis sarà il materiale di cui è formata. Se, come abbiamo visto, non può esistere una racchetta da tennis perfetta, è tuttavia provato che l’utilizzo di un determinato materiale rispetto ad un altro possa influire pesantemente sulle prestazioni della stessa, contribuendo ad esaltarne una certa caratteristica, meglio se quella di nostro interesse.
Partiamo dal telaio. Dicevamo come, in passato, i vecchi telai in legno (soprattutto in frassino) fossero i più impiegati nelle racchette, promuovendo un gioco piuttosto tecnico ed aumentando il peso della racchetta. Oggi i produttori hanno decisamente imboccato la strada della sperimentazione, per venire incontro all’esigenza di numerosi professionisti di soluzioni tecniche in grado di migliorare le prestazioni delle racchette da tennis adattandole alle caratteristiche del giocatore.
Ecco dunque comparire, nel novero dei materiali utilizzati, le fibre composite, che hanno consentito di ottimizzare ed aumentare la superficie dell’incordatura e produrre racchette da tennis dalle elevate prestazioni. Premettiamo, comunque, che la tipologia della fibra cui si ricorre ed il modo in cui è utilizzata per il telaio determinano una serie di fattori quali il peso, la rigidità della racchetta ecc.
Tra i materiali utilizzati citiamo :
- Alluminio: oggi meno usato e più economico ma ancora presente sulle racchette per principianti. Le racchette da tennis in alluminio, in ogni caso, sono meno affidabili per quel che riguarda il controllo palla;
- Thermolon: è una fibra nata di recente, che consente di bilanciare in modo notevole flessibilità e rigidità; più costosa e ricercata, può rivelarsi tuttavia un’ottima scelta;
- Fibra di vetro, tra le più economiche, esalta il controllo della palla ma manifesta qualche carenza sul versante velocità;
- Grafite: fibra di carbonio puro, è abbastanza rigida ma tende al deperimento;
- Fibra di carbonio: agisce sul rendimento della racchetta e ne aumenta la rigidità; attenzione alla quantità di fibra utilizzata, una racchetta troppo rigida non consente un ottimo controllo palla.
Unica nota, ci teniamo a precisarlo: quanto più la fibra utilizzata sarà sofisticata, tanto più vedremo lievitare il costo della nostra racchetta. Ecco perché consigliamo, prima di un acquisto azzardato, di sperimentare. Chiediamo, tocchiamo e proviamo senza remore.
Marche di racchette
Wilson
http://www.wilson.com
è tra le più note e blasonate aziende oggi operanti nel settore del tennis, e non solo. Produce racchette da tennis dalle elevatissime prestazioni, sempre attenta a coniugare design, innovazione tecnologica e range di utenza, spaziando dai prodotti per un target junior sino alle racchette concepite ad hoc per i professionisti. La sede principale è a Chicago, negli USA.
Babolat:
http://www.babolat.com
Presentandosi con lo slogan “Il tennis ci scorre nel sangue”, azienda francese dichiara apertamente la propria mission e specialità: tennis. Nata a Lione nel 1875, la Babolat si vanta di aver inventato l’incordatura per racchette ed aver costruito una solidissima reputazione nel settore. Presente in più di 100 paese, propone oggi una vasta gamma di prodotti per tennis e badminton.
Dunlop
http://www.dunlop.eu/dunlop_itit
è un’azienda dalla grande storia (più di 90 anni) per quel che riguarda il settore sportivo, vantandosi di includere tra i “propri” atleti molti vincitori del Grande Slam. Presente in tutto il mondo, produce palle da tennis e racchette da tennis, tenendo a fuoco l’innovazione senza dimenticare il glorioso passato e la tradizione. Molto chiaro il sito internet, ricco di informazioni utili.
Prince
http://www.princetennis.com
ha sede a Bordentown, NJ, e produce da più di 30 anni racchette da tennis. Nata nel ’70 con il “little prince”, leggendaria ball machine, l’azienda con gli anni ha introdotto tecnologie e modelli innovativi, tuttora impegnandosi nella ricerca e nella diffusione di prodotti d’alta qualità. Numerosi i modelli di racchetta da tennis proposti, tutti illustrati nel dettaglio sul sito web dell’azienda.
Head
http://www.head.com
blasonato brand leader nel settore sportivo, nasce nel 1950 con Howard Head e si afferma gradualmente in tutto il mondo. Propone una vastissima gamma di racchette da tennis per il settore “Racquet Sports”, tra le divisioni principali dell’azienda. Il sito, ricco di informazioni, mostra tutta la gamma di prodotti, dalla sezione Junior all’area professionisti, sino a prodotti specifici per le donne.
Tendinite
Il gioco del tennis, possiamo immaginarlo, non si esaurisce nella scelta di una buona racchetta. Essendo uno sport che sollecita maggiormente spalla, braccio, polso e mano, è bene utilizzare tutti quegli accorgimenti che consentano di prevenire dolorose ripercussioni sulla nostra salute.
Le patologie che affliggono maggiormente il tennista sono le tendiniti, come il cosiddetto “gomito del tennista”, che va a colpire frequentemente i giocatori che si allenano per ore consecutive. La patologia si chiama epicondilite laterale, e consiste in un’infiammazione dei tendini dei muscoli esteriori del nostro avambraccio. Questa tipologia di infiammazione dei tendini nasce a seguito di movimenti ripetuti in eccesso e con un’intensità superiore alla soglia di tolleranza, movimenti che infiammano i tendini provocando talvolta microtraumi. Si manifesta con un dolore al gomito spesso esteso all’avambraccio, con la conseguente difficoltà nell’esecuzione anche di semplici movimenti.
Il consiglio: in caso di dolori, non insistiamo e chiediamo consiglio ad un medico. E’ più semplice curare una tendinite quando è allo stadio iniziale, meglio non sottovalutare il problema, che può con il tempo cronicizzarsi se non curato. La soluzione, ovvero la cura, è il riposo continuativo, che in alcuni casi può richiedere tempi piuttosto lunghi, affiancato da sedute di fisioterapia, agopuntura, massaggi, elettrostimolazione, laser o quant’altro. Non c’è farmaco antinfiammatorio che tenga se abbiamo dolore: meglio dunque non sforzare il braccio dolente.
La prevenzione di questi spiacevoli inconvenienti passa per la scelta di una giusta racchetta da tennis (idonea al livello di gioco che esprimiamo, ovvero da principianti, intermedi o esperti) ma anche per l’utilizzo che ne facciamo, il modo in cui dosiamo le forze e ci spostiamo in campo. Esistono in commercio, anche per questa ragione, specifiche fasce e tutori per la protezione del gomito o per la sua cura. Hanno un costo contenuto e sono talvolta regolabili. Ricordiamo però, in ogni caso, di consultare sempre un medico all’apparire dei primi sintomi.
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