Come scegliere il pellet per stufe

Categoria: Archivio Casa
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Caratteristiche

Il pellet è un tipo di combustibile biologico usato nelle stufe a legna. Esso ha forma cilindrica ed è omogeneo, normalmente ha un diametro tra i cinque e i dieci millimetri e una lunghezza tra i quindici e i trenta millimetri. Il pellet è un materiale che permette la combustione nelle stufe a legna le quali vengono utilizzate per la produzione di aria calda e quindi per il riscaldamento del locale in cui sono installate .

Questo materiale si adatta a una vasta varietà di modelli di stufe, molto variabili in potenza, dimensioni e design, in modo da poter essere inserite e adattarsi alla perfezione in diversi ambienti, dai più rustici ai più moderni. E’ un combustibile estremamente economico che permette un notevole risparmio sui costi del riscaldamento.

Le moderne stufe a pellet sono dotate di funzioni che garantiscono in ogni momento non solo un’autonomia molto lunga ma anche e soprattutto la massima sicurezza. Allo stesso tempo le avanzate tecnologie permettono di programmare la stufa a seconda degli orari e delle temperature che si preferiscono.

Vantaggi

Il pellet ha il vantaggio di non essere composto da alcun additivo chimico dannoso. Infatti è la stessa lignina, sostanza collosa contenuta naturalmente nel legno, a far sì che si possa compattare senza bisogno di aggiunte. Il combustibile che si ottiene dunque non è solo ad alto rendimento ma anche totalmente naturale. Ovviamente per permettere la pressatura corretta del legname bisogna assicurarsi che in fase di produzione l’umidità del legno non si allontani molto da un livello pari al 15%.

Inevitabilmente quando lo si brucia si genera anidride carbonica (CO2) e anche gli altri inquinanti chimici che vengono prodotti quando si bruciano anche le altre biomasse allo stato solido. I residui che rimangono nella stufa dopo la combustione del pellet sono gli incombusti, ovvero la cenere, in quantità variabile a seconda che esso contenga soprattutto legno o soprattutto paglia. La paglia produce infatti 5 volte in più la cenere rispetto a quella del legno.

Grazie al meccanismo della pressatura, il potere del pellet di produrre calore, se confrontato con quello del legno, è molto maggiore, perché il legno si trova in forma più concentrata. Si tratta di un rendimento addirittura doppio in termini di volume. A parità di peso, invece, il calore prodotto dal legno o dal pellet non cambia. Il potenziale di calore prodotto varia anche in base al tipo di legno, più o meno duro, che è stato pressato nel pellet.

Consumi e costi

I prezzi del pellet subiscono un’oscillazione stagionale perché ovviamente si tratta di un prodotto la cui domanda aumenta durante l’inverno e di conseguenza ne aumenta anche il prezzo. Perciò da maggio a luglio il prezzo tende a scendere, aumenta leggermente in agosto e raggiunge il suo prezzo più alto a dicembre che poi resta costante per il resto dell’inverno.

Per farci un’idea approssimativa di quanto se ne consuma bisogna calcolare che con un chilo di pellet riscaldiamo l’ambiente per un’ora. Quindi un sacco di pellet che pesa quindici chili dura due giorni, consideranto che il riscaldamento non resta acceso tutto il giorno. Rispetto alle stufe a metano si ha un netto risparmio.

Un buon prezzo di acquisto del pellet è di circa 5 euro per un sacco da 15 chili. Il risparmio è ancora maggiore se confrontato con i consumi di una stufa a gpl o a gasolio. Inoltre c’è da considerare che il pellet è molto più ecologico rispetto agli altri combustibili.

Un impianto di riscaldamento alimentato a pellet viene a costare a partire da 700 euro per un modello con funzione base, ovvero il tipo di stufa che immette direttamente l’aria in casa mediante una ventola. Ci aggiriamo invece intorno ai 4000 o 5000 euro per stufe che si allacciano al sistema di riscaldamento idrico della casa e riscaldano non una stanza ma tutte grazie al collegamento con i radiatori.

Scegliere il migliore

Il bello del pellet, come del legno, è che bruciandolo si produce tanta anidride carbonica quanta ne immagazzina un albero crescendo, questo significa che se per ogni albero bruciato se ne pianta uno nuovo il bilancio di anidride carbonica nell’aria si azzera. Però questo vale solo se il combustibile è di buona qualità, perché se contiene al suo interno impurità quali residui di colla o di metalli pesanti, non solo inquina di più ma può creare danni alla nostra salute. Bisogna anche verificare dove viene prodotto, perché se lo si trasporta per lunghe distanze sui camion è chiaro che lo smog prodotto dai camion inquina.

In ogni caso la sua combustione anche in situazioni ideali provoca inevitabilmente la produzione di certe quantità di gas inquinanti quali ossidi di azoto, ossidi di zolfo e monossido di carbonio. Purtroppo in Italia non è obbligatorio certificare la classe di qualità del pellet, tuttavia parecchi produttori si stanno adeguando alle norme e alle certificazioni internazionali per difendere il buon nome del loro marchio. Le categorie di qualità con le quali viene commercializzato sono tre: A1, A2 e B. La qualità B non va utilizzata per le abitazioni.

Publicato: 2014-01-13Da: Redazione

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