La storia del parto cesareo
Il parto cesareo è un intervento chirurgico che consiste nell’incisione dei tessuti dell’addome e dell’utero femminili allo scopo di far nascere uno o più bambini oppure – più raramente – per rimuovere un feto morto.
Questo metodo alternativo al parto naturale sembra fosse praticato già all’epoca dei romani, come ad esempio riportato negli scritti di Plinio il Vecchio (23 – 79 d.C.) che teorizzava che un antenato della stirpe dei Cesari fosse venuto alla luce proprio mediante questa pratica chirurgica. Il nome Cesare, infatti, deriva dal termine latino caesum che significa “tagliato”.
I tagli cesarei venivano effettuati, nei secoli passati, solo molto raramente perché pericolosi sia per la madre che per il feto; in particolare, si eseguivano su donne morenti o già decedute come estremo tentativo di salvare il bambino che portavano in grembo. Un personaggio illustre come ad esempio Roberto II di Scozia nacque nel 1316 con un taglio cesareo, ma sua madre non sopravvisse al parto. Gli storici calcolano che, su dati riferiti alle popolazioni di Gran Bretagna ed Irlanda, nel 1865 il tasso di mortalità delle donne sottoposte a parto cesareo era altissimo: l’85% infatti non sopravviveva a questo intervento.
Il primo parto cesareo di concezione moderna venne eseguito il 25 settembre 1881 dal ginecologo tedesco Ferdinand Adolf Kehrer, e riguardò una giovane donna di 26 anni. L’operazione si concluse con un successo, e questo rappresentò una svolta rispetto alle tecniche più rozze ed invasive sino a quel momento utilizzate. La “novità” introdotta da Kehrer era rappresentata da un’incisione trasversale nel segmento inferiore dell’utero, metodo che riduce al minimo il sanguinamento dei tessuti.
Nell’anno seguente, il 1882, Max Sanger, ginecologo ed ostetrico anch’egli tedesco, perfezionò ulteriormente la procedura del taglio cesareo introducendo per la prima volta la suturazione dell’utero in seguito all’estrazione del feto. Queste procedure sono, ai giorni nostri, ancora diffusamente utilizzate nell’ambito dei parti cesarei.
Quando si ricorre al parto cesareo
Il ricorso al taglio cesareo è raccomandato quando il parto naturale potrebbe mettere in pericolo la madre, il feto o entrambi, oppure nel caso di situazioni critiche che richiedono l’immediata nascita del bambino. I casi più frequenti nei quali il parto cesareo viene indicato sono rappresentati da:
- Distacco della placenta: si tratta di un evento critico che può mettere a serio rischio la sopravvivenza del bambino, poiché è compromesso il passaggio di ossigeno dalla madre al feto. Questa separazione della placenta dalla mucosa uterina può manifestarsi improvvisamente nell’ultimo trimestre di gravidanza, e richiede un intervento cesareo a carattere di emergenza.
- Feto podalico: il feto presenta i piedi rivolti verso l’esterno, anziché la testa. Un parto naturale è ancora possibile, ma non se ad esempio si manifesta un prolasso del cordone ombelicale, che causa la riduzione del flusso di sangue al feto.
- Sofferenza fetale: il bambino potrebbe essere in sofferenza a causa del ridotto afflusso di sangue, ad esempio nel caso di cordone ombelicale attorcigliato intorno al collo.
- Rottura uterina: in gravidanza o durante il parto l’utero può rompersi, causando gravi emorragie; in questo caso il taglio cesareo deve essere eseguito immediatamente.
- Placenta previa: consiste nello spostamento della placenta verso la zona bassa dell’utero, che copre (in parte o del tutto) l’apertura del collo uterino. Ciò si verifica soprattutto nel corso del terzo trimestre, e una ostruzione totale rende necessario il ricorso al taglio cesareo. Può ancora essere praticato il parto naturale nel caso di una ostruzione solo parziale.
- Herpes genitale: nel caso di un’infezione attiva da herpes genitale il parto cesareo impedisce che il feto possa esserne contaminato durante il suo passaggio attraverso il canale uterino.
Altre possibili cause di ricorso al taglio cesareo sono ad esempio quando il travaglio rallenta eccessivamente o si ferma, se il bambino presenta una testa o un corpo troppo grandi per passare dal canale del parto oppure se la madre soffre di diabete.
La sicurezza e i rischi del parto cesareo
Grazie all’introduzione della nuova procedura di incisione in grado di ridurre le emorragie, e della suturazione dei tessuti uterini, il parto cesareo divenne una tecnica molto più sicura sia per la madre che per il feto.
Ulteriori perfezionamenti di questo intervento furono rappresentati dall’adozione di migliori misure per la sterilizzazione degli strumenti chirurgici, delle sale operatorie e delle pazienti. Solo nel 1928 il medico britannico Alexander Fleming scoprì la penicillina, e da allora l’utilizzo degli antibiotici costituisce un altro importante fattore che ha reso ancor più sicura la pratica del parto cesareo. Per non parlare, inoltre, del ricorso alle trasfusioni di sangue in caso di necessità che iniziarono ad essere impiegate con successo nel XIX secolo, e dell’utilizzo di sostanze anestetiche per ridurre lo stress da parto per la madre e conseguentemente anche per il feto.
Secondo quanto riportano le statistiche riferite alla natalità nei Paesi dell’occidente, attualmente il tasso di mortalità associato alla pratica del taglio cesareo è in continuo calo. Il Ministero della Sanità, in un rapporto del 2008, riporta che nel nostro Paese si verifica mediamente un solo decesso ogni 100.000 parti cesarei effettuati; nel 2000, negli Stati Uniti si stimava che il tasso di mortalità fosse di appena 20 su un milione. È comunque bene precisare che il tasso di mortalità relativo al parto cesareo, seppur minimo, è superiore rispetto a quello del parto naturale.
Trattandosi di un’operazione chirurgica addominale, e non certo di ridotta entità, al parto cesareo sono associati diversi rischi postoperatori come ad esempio infezioni a livello del taglio o interne (alla vescica, all’utero o negli altri organi pelvici) ed aderenze. Inoltre l’emorragia causata dalle incisioni può richiedere la trasfusione di sangue e causare l’insorgenza di anemia nella puerpera. In assenza di complicazioni, la neomamma solitamente trascorre in ospedale un periodo di degenza di 3 – 5 giorni.
I rischi per il bambino
Anche per il bambino il parto cesareo è un momento critico, al quale sono associati diversi fattori di rischio. Nella maggior parte dei casi questi pericoli sono rari, e la loro probabilità è legata a fattori di tipo individuale, alle tecniche utilizzate, alla presenza di eventuali complicazioni durante la gravidanza o al fatto che il taglio cesareo sia praticati in situazioni di emergenza. I rischi nei quali il bambino può incorrere in seguito o in conseguenza al taglio cesareo possono essere:
- Nascita prematura: se il termine della gravidanza non è stato correttamente previsto, è possibile che il taglio cesareo porti il bambino a nascere prematuramente. Questo può causare diverse complicazioni legate al fatto che lo sviluppo non è stato completato, e il peso risulta essere inadeguato. Anche solo pochi giorni di anticipo sulle 38 settimane complessive di gravidanza possono essere dannosi.
- Problemi respiratori: se durante il travaglio le contrazioni uterine non riescono ad eliminare il liquido contenuto nell’apparato circolatorio, nel neonato si può avere un accumulo di fluido a livello polmonare.
- Lesioni del feto: durante il taglio dei tessuti addominali può inavvertitamente essere leso il bambino, anche se questa eventualità è piuttosto rara.
- Crisi ipoglicemica: a causa del distacco del cordone ombelicale, il bambino può entrare in crisi ipoglicemica.
- Maggiore mortalità infantile: le ricerche mediche mostrano come la mortalità sia superiore (1,77 su 1000 casi) per i bambini nati in seguito taglio cesareo rispetto a quelli venuti al mondo con parto naturale (0,62 su 1000 casi).
I bambini che nascono mediante taglio cesareo sono comunque meno “stressati” rispetto a quelli nati con il parto naturale, e per questo sono generalmente in buona salute. È bene che la futura mamma si documenti sulle esigenze di questi neonati, come ad esempio quando si possono iniziare ad allattare.
Come comportarsi dopo il parto cesareo
In seguito alla nascita del bambino inizia per la madre il periodo post-partum, molto impegnativo sia dal punto di vista fisico che per quanto riguarda gli aspetti psicologici.
Nei primi giorni successivi all’intervento è bene muoversi con cautela per evitare di strappare i punti di sutura, tenendo conto che possono manifestarsi anche capogiri o sensazioni di mancamento. Per combattere il dolore postoperatorio è possibile assumere farmaci antidolorifici, chiedendo consiglio al proprio medico per scegliere quelli che non passano nel latte materno e quindi privi di effetti sul feto.
Nelle prime settimane in seguito al parto è possibile che si verifichino perdite di sangue: si tratta di un fenomeno assolutamente normale e che non deve destare preoccupazione. È bene fare scorta di assorbenti per fronteggiare questa evenienza, ma evitare l’utilizzo di tamponi interni.
L’alimentazione è molto importante per riprendersi velocemente dal parto cesareo: è bene consumare cibi sani, leggeri e poco conditi. Da evitare le fritture, gli insaccati, i formaggi stagionati e gli alimenti troppo grassi, mentre hanno il via libera verdura, frutta, cereali integrali, carne e pesce cotti alla piastra. Si consiglia di consumare molti liquidi, almeno due litri al giorno, per prevenire l’insorgere della stitichezza.
Per evitare possibili infezioni, si deve evitare di fare il bagno: molto meglio una doccia, più igienica. Da evitare sono anche i rapporti sessuali, per la ripresa dei quali è sempre bene chiedere il parere del proprio ginecologo. Gli sforzi fisici vanno limitati: non bisogna sollevare pesi, fare le scale o riprendere l’attività fisica troppo presto. Anche in questo caso è preferibile che il proprio medico dia il via libera per queste attività.
Può talvolta essere necessario un supporto di tipo psicologico in seguito ad un taglio cesareo. Possono infatti manifestarsi fenomeni di depressione, ansia, solitudine o inadeguatezza: in questo caso è bene consultare immediatamente il proprio ginecologo per ricevere un aiuto.
Letture e siti internet di approfondimento
Sono molte le possibilità di documentarsi sul parto cesareo e su ciò che questa pratica comporta per la mamma e per il suo bambino. Senza dubbio, in prima istanza è bene rivolgersi al proprio ginecologo che fornirà tutte le risposte necessarie; è comunque possibile informarsi ad esempio con dei libri dedicati all’argomento:
- Ibone Olza, Enrique Lebrero Martinez. 2007. Il parto cesareo. Solo se indispensabile, sempre con rispetto. Volume 5 della collana “Il bambino naturale”. Il Leone Verde Edizioni, 198 pagine.
- Sheila Kitzinger. 2008. Gravidanza e parto, 4° edizione. Rizzoli Editore, 352 pagine.
- Franca Pizzini. 1999. Corpo medico e corpo femminile: parto, riproduzione artificiale, menopausa. Volume 10 della collana “Scienza e salute”. Curatore: Lia Lombardi. Editore Franco Angeli, 228 pagine.
- Norman Smith. 2008. Gravidanza. Collana “Family Doctor”. Curatore: F. Desiderio, Tradotto da A. M. Zaccheddu. Editore Alpha Test, 202 pagine.
Anche internet offre la possibilità di documentarsi sul parto cesareo, e per questo si consiglia di consultare siti come ad esempio:
- Ministero della Salute
www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_72_allegato.pdf
Dal sito del Ministero della Salute è possibile scaricare il documento, in formato pdf, dal titolo “Taglio Cesareo: solo quando serve”. Questa guida è stata compilata mediante la consulenza di professionisti e contiene utili indicazioni per le future mamme e per la loro scelta consapevole. - Istituto Superiore di Sanità
http://www.iss.it/
Presso questo sito istituzionale è possibile consultare le linee guida per il parto cesareo, approvate nel 2010. Il documento dal titolo “Taglio cesareo: una scelta appropriata e consapevole” è scaricabile gratuitamente in formato pdf. - Pianeta Mamma
http://www.pianetamamma.it/parto/racconti-parto/tutto-quello-che-non-vi-hanno-mai-detto-sul-parto-cesareo.html.
Questo sito è dedicato al mondo delle future mamme e di coloro che lo sono già, e contiene numerosi approfondimenti utili riguardanti le tematiche della maternità. - Salute Donna
http://www.salutedonna.it/
Salute Donna è un portale dedicato al benessere ed alla salute del mondo femminile a 360°, e contiene approfondimenti riguardo alla pratica del taglio cesareo.
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