Le pubblicità oggi ci propongono pannolini di tutti i tipi, di tutte le forme, per ogni età e momento della giornata. Ma cos’è che realmente conta nella scelta di acquistare un pannolino piuttosto che un altro? Vediamo di capirlo meglio assieme leggendo questa semplice guida.
Funzione del pannolino
La funzione essenziale del pannolino per bambini sembra evidente a tutti: esso serve fondamentalmente a contenere e trattenere urine e feci che, soprattutto nei primi mesi di vita del piccolo, vengono emessi con grande frequenza ad ogni ora del giorno e della notte.
Durante le prime settimane di vita, una neomamma può arrivare a utilizzare fino a dieci pannolini al giorno. A volte, sia per l’ inesperienza dei genitori sia per la loro eccessiva precauzione, si tende ad esagerare con il cambio di questo indumento. In realtà, il cambio del pannolino deve avvenire quando vi è la reale necessità, ovvero quando si è certi che il bimbo ha sporcato il pannolino.
E’ soltanto con il passare dei giorni e delle settimane che la mamma riesce a capire perfettamente quando è il caso di cambiare il proprio piccolo. Durante i primi mesi di crescita, il bambino imparerà gradualmente a trattenere le feci e le urine, così che la mamma ridurrà i cambi dalle 5-6 volte al giorno, per poi arrivare a mettere il pannolino soltanto durante le ore di sonno, quando, cioè, il bimbo non è ancora del tutto capace di controllare i suoi bisogni.
Uno dei più diffusi problemi del bambino, legato alle condizioni fisiologiche in cui si viene a trovare la sua delicata pelle è il rischio di sviluppare dermatiti da pannolino. L’ umidità “intrappolata” all’ interno del pannolino, non riesce, infatti, a traspirare e ciò può portare alla comparsa di irritazioni, eritemi o candide da pannolino.
Per questo motivo, la fase di cambio del pannolino e di pulizia è un aspetto fondamentale per l’ igiene e la cura di ogni piccolo, sia per prevenire la comparsa di fastidiosi problemi epidermici, sia per garantire al nostro bambino un livello di benessere tale da farlo sentire a suo agio in ogni suo movimento.
Indossare il pannolino
Può capitare a tutti di avere qualche dubbio sulle modalità di vestizione del pannolino: a volte viene messo troppo stretto, altre volte, invece, si tende a lasciarlo troppo largo e poco aderente al corpo del piccolo. Per prima cosa è fondamentale ricordare che tra un cambio e l’ altro le zone intime del bambino devono essere perfettamente deterse e asciugate.
Risulta fondamentale, quindi, assicurarsi che sulla pelle del piccolo non rimanga alcun residuo e garantire una pulizia profonda ma allo stesso tempo delicata della pelle. Una volta assicurata la pulizia del culetto e dei genitali, è possibile far indossare il pannolino.
Esso deve avvolgere il bambino senza stringere troppo: il piccolo deve sentirsi libero in ogni suo movimento e la chiusura eccessiva del pannolino può dar fastidio o creare arrossamenti. Per favorire questo aspetto, molte case produttrici hanno predisposto i loro nuovi pannolini di una chiusura elastica, che rende la presenza del pannolino molto più tollerata.
Per chi ha poca o nessuna esperienza nel cambio del pannolino a un bambino, è facile tenere a mente questi semplici gesti. La prima cosa da fare è tenere sollevate gambe e bacino del piccolo, aiutandosi con una mano: durante questa fase potete togliere il pannolino usato, pulire per bene le parti e collocare il nuovo pannolino sotto il piccolo. A questo punto, potete iniziare a chiuderlo e assicurarvi che non sia troppo stretto provando a far passare un dito tra il pannolino e la pancia del piccolo.
Se lo spazio è sufficiente, potete star certi di aver fatto un buon lavoro e di aver garantito al vostro bimbo il comfort di cui necessita. Ricordate, infine, che questo gesto rappresenta per il bambino una sorta di rituale: mantenere un atteggiamento positivo e mostrarsi sorridenti favorisce lo stato d’ animo del vostro piccolo.
Tipologie
Ogni mamma conosce la grande varietà di pannolini presenti in tutti i supermercati. Spesso, scegliere quello più adatto alle esigenze del nostro bambino non è semplice. Dando una rapida occhiata allo scaffale dedicato ai pannolini, vi accorgerete che esistono alcuni marchi, che più di altri, propongono i loro pannolini nelle più disparate varianti: anatomico, per il giorno, per la notte, arricchito con sostanze emollienti, elastico, super- traspirante,ecc.. Insomma, scegliere il miglior prodotto non è sempre facile.
Tra le aziende più note che producono pannolini conoscerete sicuramente la Pampers, la Huggies, la Lines, la Fissan. Ciascuna di queste marche ha un proprio repertorio di pannolini, offre prodotti di sicura qualità ma con caratteristiche e costi a volte molto diversi. Le caratteristiche esaltate sono quelle relative a sofficità e morbidezza, nonché alla grande capacità assorbente del prodotto.
Oltre le marche, un altro fattore che incide sulla tipologia di pannolino è relativo alla misura: con il passare delle settimane il bambino cresce e anche il pannolino va cambiato e adattato in base al peso raggiunto. Può capitare che per i primi tempi abbiate difficoltà ad identificare il prodotto con cui vi trovate meglio.
In questi casi, considerate che cambiare spesso la tipologia di pannolino non è consigliabile; il piccolo ha bisogno di sentirsi protetto e a suo agio con un indumento che deve quasi “non sentire”. Per questo motivo, una volta individuato il prodotto che meglio risponde alle vostre necessità è bene restare fermi sulla vostra scelta e utilizzare in linea di massima lo stesso pannolino.
Ricordate che, oltre al costo, alla marca e alla misura, il criterio fondamentale per la scelta del pannolino è sempre uno: la reazione epidermica del bambino. Un pannolino buono deve contenere perfettamente liquidi e solidi e non risultare aggressivo per la pelle del vostro piccolo.
Pannolini lavabili
Fin’ora abbiamo parlato dei famosissimi pannolini usa e getta, molto diffusi nella nostra cultura. Naturalmente, visto l’ ampio uso di questi pannolini, il problema ecologico relativo all’ impatto di questi rifiuti sul nostro ambiente non va affatto sottovalutato.
Soprattutto negli ultimi tempi, sembra essere avvertito da mamme e addette al settore, la necessità di avere dei prodotti più naturali, che rispondano ai requisiti non solo di praticità e qualità, ma anche minore impatto sull’ ambiente. Si tratta di una sorta di ritorno al passato, ovvero di pannolini in stoffa lavabili e riutilizzabili più volte.
Questi pannolini sono per lo più costituiti da cotone, materiale che si presta facilmente al lavaggio. Oltre al fattore ambientale, uno dei punti di forza dei pannolini lavabili consiste nella grande capacità di prevenire irritazioni ed eritemi alla pelle del piccolo. Questi pannolini sono, infatti, privi di agenti chimici che, soprattutto per le delicate pelli dei neonati ,possono risultare eccessivamente aggressivi.
Una volta cambiato il pannolino, esso non va gettato ma messo da parte per esser lavato. In questo modo, la quantità di pannolini utilizzati è molto più limitata, andando a incidere positivamente sia sul risparmio economico, sia sulla tutela ambientale, sia, cosa non meno importante, sul benessere del piccolo.
Ma perché i pannolini usa e getta possono irritare? La possibilità che il piccolo sviluppi rossori e irritazioni può dipendere anche dal tipo di pannolino utilizzato. In particolare, le sostanze impiegate per favorire l’ assorbimento possono favorire l’ insorgenza di tali problemi.
Inoltre, il materiale di cui è costituito il pannolino usa e getta comprende anche una certa quantità di plastica, che tende a bloccare la traspirazione naturale dei tessuti. In questo modo, l’ umidità presente all’ interno del pannolino resta intrappolata e rimane a contatto con la pelle del piccolo da pochi minuti a diverse ore.
Fino a quale età?
Il dilemma di quale sia l’ età ottimale per eliminare il pannolino dalle abitudini del nostro bambino è molto diffuso tra i genitori. Certo, l’ eliminazione del pannolino non è un gesto che deve avvenire da un giorno all’ altro, ma è un processo che deve accompagnare gradualmente l’ acquisizione di autonomia da parte del bambino.
Se da un lato, esistono alcuni genitori che incoraggiano troppo presto i loro piccoli a far meno del pannolino, ne esistono altri, invece, che tendono a ritardare questa importante e delicata fase di passaggio. In realtà, questa scelta va fatta soltanto tenendo conto delle abitudini e delle esigenze di ogni singolo bambino. L’ età approssimativa è comunque collocabile tra l’ anno e mezzo e i due di vita.
Alcuni segnali preparatori possono essere osservati da un attento genitore: il bambino impara ad alzare e ad abbassare i pantaloni o le mutandine in maniera autonoma, inizia a prendere consapevolezza degli impulsi e a comunicare ad un adulto di “dover fare pipì”, capisce che è capace di controllare e trattenere momentaneamente i suoi bisogni.
Il passaggio dalla pipì con il pannolino alla pipì nel water è un momento delicato da agevolare con la massima serenità. Il bambino deve vivere questa fase come un momento importante per la sua crescita, che contribuisce favorevolmente alla propria autostima e al senso di fiducia in sé stesso.
Mamma e papà, dal canto loro, non dovranno pretendere troppo nelle prime settimane: l’ autonomia del bambino è un passo che viene raggiunto gradualmente, che può avere dei brevi momenti di arresto e che non va mai accelerata in maniera ansiosa.
Il bambino non deve aver paura di deludere i suoi genitori nel caso in cui “la faccia addosso”, ma deve essere sereno e rassicurato anche nel caso in cui non riesce. Una buona dote di pazienza è fondamentale per ogni genitore, così come la capacità di favorire l’ autonomia e la crescita del nostro bambino, senza eccedere con le pretese.
Come comportarsi
Se esistono dubbi e incertezze su come indossare un pannolino al bambino, su quale prodotto scegliere e quali caratteristiche prendere in considerazione, esistono anche una serie di insicurezze che ogni neogenitore ha in merito al momento in cui “togliere” il pannolino al nostro bambino: come si fa a capire quando il bambino è pronto? Come devo comportarmi per evitare traumi o eccessive ansie? Cosa fare se il bambino ritarda ad acquisire l’ autonomia? La cosa fondamentale da comprendere è cosa avviene nella mente del piccolo, cosa rappresenta questo delicato passaggio.
Per il bambino, il pannolino rappresenta un’ importante protezione fisica e psicologica: togliere il pannolino è come “svezzare” il piccolo, cambiare profondamente le sue abitudini e il suo stile di vita in relazione a un gesto così importante come quello dei bisogni fisiologici.
Per questo, il bambino vive queste fasi con emozioni alterne, passando dall’ orgoglio, alla gioia, alla tristezza, alla paura. Ma qual è l’ atteggiamento migliore da adottare per rendere il passaggio sereno e gradevole al piccolo? Esistono alcuni piccoli accorgimenti che i genitori possono adottare per andare incontro allo stato d’ animo dei loro piccolo.
Per esempio, scegliere insieme il vasino o il luogo in cui collocare quest’ ultimo, o ancora, accompagnare il bambino al bagno o lasciarlo solo ( a seconda del desiderio manifestato dal bimbo stesso), elogiare i primi successi e minimizzare invece i piccoli insuccessi, con spiegazioni serene che motivino il piccolo a fare meglio la prossima volta.
Da evitare assolutamente le punizioni e i rimproveri umilianti nel caso in cui il bambino sbagli. Fare la pipì come i grandi è,per il bambino, un obiettivo importante e desiderato, ma sempre difficile da raggiungere. Togliere il pannolino al bambino significa dotarlo di responsabilità e farlo sentire non più un neonato ma un bambino in grado di gestire sé stesso.
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