La lavatrice, una delle protagoniste di ogni casa, ci consente di lavare i panni (e, in alcuni casi di asciugarli) riducendo al minimo lo sforzo e la fatica. Grazie ad un sistema automatico, che mescola acqua, detersivo e movimento cinetico, il bucato viene lavato e risciacquato, risultando pronto per essere asciugato. Il suo uso è noto a tutti, ma sappiamo davvero quali caratteristiche deve possedere una lavatrice di qualità? Vediamole insieme.
Funzionamento
La lavatrice è uno di quegli elettrodomestici che sono considerati indispensabili nelle nostre case, e a buon diritto. Prima della sua invenzione, lavare i panni era un’operazione complessa e molto faticosa, che avveniva interamente a mano.
In effetti, i primi modelli di lavatrice non facevano altro che ricalcare il movimento che veniva eseguito manualmente, facendo sì che il lavaggio avvenisse in modo meccanico. Naturalmente, da allora, la lavatrice si è evoluta notevolmente e, di pari passo, è cresciuta anche l’efficienza di detersivi e smacchiatori.
Tutte quelle in commercio oggi hanno un numero molto vario di programmi: scegliendo quello che meglio si adatta alla tipologia di carico inserito, possiamo ottimizzare i consumi, migliorare l’efficacia del lavaggio, far sì che i capi si usurino in misura minore. Essenzialmente, il tipo di lavaggio serve ad identificare una differente temperatura dell’acqua, una più o meno breve durata del ciclo di lavaggio, e una particolare modalità di svolgimento dello stesso.
Prima di azionare la lavatrice, se ne carica il cestello con il detersivo apposito e con dell’ammorbidente, dopodiché può iniziare la fase di prelavaggio, qualora sia stata prevista. In genere, comunque, il prelavaggio è piuttosto breve e non supera i dieci minuti. A questo punto, il cestello nel quale sono stati caricati i panni, inizia a compiere una serie di giri in senso orario e antiorario,in modo che i panni si bagnino ben bene di acqua calda e detersivo.
La durata di questa fase dipende dal programma che si è scelto, comunque non potrà mai essere inferiore ai venti minuti. Una volta terminata, non resta che scaricare l’acqua e il detersivo: la lavatrice inizia l’operazione di centrifuga che serve a eliminare dai vestiti quanta più acqua possibile, in modo da facilitarne l’asciugatura (anche se non si aiuta allo stesso modo la stiratura!).
Per poter aprire l’oblò e prelevare i panni bisognerà attendere circa un minuto dall’ultimo giro di centrifuga, un tempo di sistema con il quale l’elettrodomestico garantisce che nessuna parte sia ancora in movimento e, dunque, potenzialmente pericolosa.
Caratteristiche
Nonostante possa non averne l’aria, la lavatrice è un elettrodomestico piuttosto delicato, e spesso le sue componenti interne sono soggette a usura prima del tempo o a guasti meccanici. Per questo motivo, bisogna essere molto attenti alle sue caratteristiche, così da non usarla in maniera errata.
Tutte le lavatrici sono omologate per poter contenere un certo numero di chili di panni, così come viene dichiarato dal costruttore; inoltre, bisogna prevedere una manutenzione regolare con l’anticalcare, il principale nemico di questo elettrodomestico. Se, inizialmente, le lavatrici non brillavano certo per bellezza ed estetica, oggi possiamo tranquillamente asserire che così non è più.
I produttori si sono ingegnati per creare delle lavatrici non soltanto estremamente funzionali, ma anche gradevoli alla vista: il che rappresenta un grande vantaggio dato che, con i moderni appartamenti, dalle metrature sempre più piccole, la lavatrice si deve posizionare non soltanto in una zona lavanderia, ma anche in bagno o in cucina.
Ecco, quindi, che le forme si ammorbidiscono, le manopole sono sostituite da bottoni seminascosti sul fronte, l’oblò si trasforma in una sorta di “quadro trasparente”, con un impatto visivo assolutamente gradevole.
Tuttavia, anche l’interno della lavatrice ha la sua importanza: meglio preferire quelle dotate di vaschetta per il detersivo in plastica, piuttosto che in acciaio e porcellana, che si arrugginisce facilmente alla prima scheggiatura del delicato rivestimento. Le lavatrici moderne possiedono quasi tutte un sistema per la chiusura in automatico di cestello e oblò, un particolare a cui badare soprattutto se in casa si hanno bambini piccoli.
I comandi molto complessi, o azionabili tramite touch pad potrebbero non essere adatti a persone anziane, data la difficoltà d’uso: nessun problema, comunque, dato che in commercio esistono molti modelli realizzati con le tradizionali manopole. Tuttavia, chi dovesse amare la tecnologia, non potrà che restare affascinato da questi display, che nascondono tante utili funzioni.
Tipologie
Di lavatrici c’è davvero una scelta pressoché infinita. Per iniziare a fare una prima distinzione, bisogna parlare di carica dall’altro oppure di oblò frontale. In genere, la lavatrice più tradizionale, e quindi con carica frontale, è anche di dimensioni maggiori, ed è studiata per essere incastonata tra altri elettrodomestici o mobili, sia in cucina che in bagno.
Al di sopra si possono appoggiare detersivi o ulteriori prodotti per la pulizia, facendo solo attenzione a che il movimento di centrifuga non ne faccia versare il contenuto. La lavatrice con carico dall’alto è spesso anche più piccola, adatta ad ambienti in cui gli spazi sono ridotti al minimo: ideale nei bagni di servizio, è importante però che non venga posizionato alcunché al di sopra, altrimenti diventa estremamente scomoda la messa in funzione (spostare ogni volta i prodotti risulta fastidioso e fa perdere molto tempo, com’è ovvio).
Anche la capacità di carico è una differenza tra i diversi modelli. In media, si propongono lavatrici che possano arrivare ad un massimo di quattro o sei chili di panni, ma la scelta potrebbe anche cadere su quelle che prevedono carichi maggiori o minori.
Il punto è che, per scegliere correttamente, bisogna tenere conto dei consumi energetici per ciascun ciclo e della quantità media di panni sporchi che si devono lavare a settimana. Molte lavatrici più recenti hanno la capacità di calcolare il consumo a seconda dell’effettivo peso della biancheria nel cestello. Un altro parametro che diversifica le tipologie di lavatrici è quello inerente ai giri di centrifuga.
Più è elevato questo valore, meno acqua rimarrà nei panni, consentendo un’asciugatura più rapida. Tuttavia, i panni tendono a stropicciarsi e a rovinarsi troppo a giri elevati, per cui attestarsi su un valore medio potrebbe essere più che sufficiente allo scopo. Di solito, le lavatrici con un numero di giri elevato sono indicate per chi ha la necessità di asciugare tutta la biancheria nella asciugatrice, perché fa risparmiare su quest’ultimo ciclo.
Come scegliere
Se, dopo questa rapida carrellata tra i diversi modelli, si hanno le idee più confuse di prima, non c’è di che preoccuparsi! È assolutamente normale che sia così, proprio a causa del numero elevato di parametri da tenere in considerazione. Dunque, cerchiamo di mettere ordine, e tracciare quelli che sono i punti fondamentali sui quali basarsi una volta che si è deciso per l’acquisto.
Un dato che non bisogna mai trascurare, quale che sia la scelta fatta, è il consumo energetico: anche se una maggiore efficienza si paga di più al momento dell’acquisto, basterà poco per rientrare della spesa iniziale. Detto questo, un’altra importante valutazione da compiere riguarda il luogo in cui sarà posizionata la lavatrice, poiché da esso dipendono le dimensioni della stessa.
Dopodiché, è importante valutare qual è il numero di persone che vive in casa; se si ha o meno la possibilità di asciugare i panni all’aria aperta (in caso contrario, orientarsi per una lavasciuga); il grado di rumorosità dell’elettrodomestico, soprattutto se sarà a essere posizionato in uno spazio molto utilizzato come la cucina; se si ha preferenza per il carico dall’alto o frontale, anche in relazione alle proprie condizioni di salute (inutile dire che se si soffre costantemente di mal di schiena, meglio scegliere la prima opzione).
In genere, si consiglia di evitare lavatrici dai carichi molto elevati: anche se la biancheria è tanta, i panni vanno lavati separatamente, a seconda del tipo di tessuto e del colore, quindi resta molto difficile sfruttare, ad esempio, un pieno carico di nove chili.
Un ultimo parametro che potrebbe essere interessante da considerare riguarda il modo in cui vengono dati i comandi alla lavatrice, se con manopole o tramite display. Scegliere quelle che hanno numeri e simboli ben in vista potrebbe sembrare un consiglio troppo pedante, invece è molto più facile di quello che si possa pensare avere davanti a sé il nuovo elettrodomestico e non riuscire ad usarlo se non leggendo, tutte le volte da cima a fondo, il libretto d’istruzioni.
Manutenzione
Come abbiamo spiegato fin dal primo paragrafo, la lavatrice è un elettrodomestico molto delicato che deve essere mantenuto con estrema cura. Fin dal posizionamento nelle nostre case, si deve essere attenti a che non sia messo su una superficie in pendenza e che sia perfettamente perpendicolare al pavimento: questo eviterà sbilanciamenti interni che possono provocare una scorretta usura delle parti meccaniche.
Dalla giusta regolazione dei piedini della lavatrice dipendono, inoltre, anche i sobbalzi che si registrano durante la fase di centrifuga. Migliore è la regolazione, meno vibrazioni verranno prodotte. Se si dovesse rompere una lavatrice già in uso da qualche anno, non per forza si deve pensare alla sostituzione: quest’ultima è una soluzione che dovrebbe essere valutata solo se il costo dei pezzi e della manodopera è più della metà di quello di un nuovo elettrodomestico.
Per quello che riguarda la qualità media delle lavatrici, quelle con la carica dall’alto hanno degli ottimi risultati su tempi e costi, ma non sul lavaggio in sé. Se possibile, meglio preferire i modelli più tradizionali, con oblò e carico frontale.
Per prolungare la vita di una lavatrice, comunque, si dovrebbero avere una serie di accorgimenti, non troppo dispendiosi ma efficaci se messi in campo con una certa regolarità. La pulizia del filtro deve essere frequente e accurata, anche perché capita spesso di dimenticarsi nelle tasche dei vestiti carte e fazzolettini che poi ostruiscono lo scarico dell’acqua, provocando allagamenti.
Il nemico principale della lavatrice, ad ogni modo, resta il calcare: i prodotti specifici per decalcificare evitano che le impurità si depositino nel cestello, negli scarichi e nelle condutture interne, rompendo anzi tempo queste componenti.
Se si prevede di non usare la lavatrice per almeno un mese, meglio scollegarla da acqua ed elettricità; inoltre, quando non in uso, si dovrebbe sempre lasciare aperto l’oblò per evitare che si formino cattivi odori all’interno del cestello.
Uso
Tutti noi abbiamo abbastanza chiaro in mente il funzionamento di una lavatrice, per cui ci sembra abbastanza superfluo dover parlare del suo uso. In realtà non è così, perché capita che proprio ciò che usiamo più spesso è ciò che conosciamo meno. Difficilmente prenderemo in mano un libretto d’istruzioni di una lavatrice, mentre invece sarebbe molto utile farlo per comprendere appieno come sfruttare le tante potenzialità che ormai questo elettrodomestico possiede.
Se fosse possibile, regoliamo sempre il livello dell’acqua, in modo da aumentare l’efficienza: alcuni modelli, soprattutto quelli recenti con carica dall’alto, sono predisposte per lasciarci effettuare questa semplice operazione. Se è previsto il risciacquo o la centrifuga extra possiamo usarle per eliminare i residui di sapone e l’acqua in eccesso: nel primo caso, si tratta di una scelta obbligata qualora si abbiano persone allergiche in famiglia; nel secondo, è molto utile se si dovrà poi procedere con l’asciugatura.
In lavatrice possiamo lavare davvero un po’ di tutto, dalle scarpe di ginnastica ai tappeti: un po’ di attenzione supplementare vogliono i piumini, che non dovrebbero essere centrifugati e dovrebbero essere asciugati nel minor tempo possibile, per evitare che sviluppino quel caratteristico tanfo.
Quando si carica il cestello è meglio evitare di riempirlo fino all’orlo, il bucato si laverà meglio e la lavatrice non sarà sovraccarica. Consiglio che vale ancora di più se dovessimo aver acquistato un lavasciuga.
Non c’è alcuna necessità, infine, di usare quantità spropositate di detersivo. Purtroppo sembra molto comune il pregiudizio secondo il quale più detersivo si usa, migliore sarà il risultato. Il che non è vero, poiché uno dei fattori principali di un buon lavaggio è dovuto dalla durezza dell’acqua. Avere un po’ di attenzione nei dosaggi del detersivo non solo aiuterà a risparmiare ma sarà utile anche per la salvaguardia dell’ambiente.
Infine, un ultimo piccolo suggerimento: per migliorare la durezza dell’acqua si può usare sempre, ad ogni lavaggio, un prodotto anti calcare oppure si può decidere di installare un piccolo impianto per addolcirne la consistenza.
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