Isolamento acustico

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A cosa serve

Se soffriamo per i rumori prodotti all’interno delle nostre abitazioni, non è detto che dobbiamo continuare a sopportare questa fastidiosa situazione. Infatti, trascurare tali circostanze non fa altro che fare peggiorare la nostra qualità della vita, addirittura arrivando a minare la nostra salute.

Fare i conti con dei rumori costanti tra le mura domestiche, inoltre, mette anche a rischio la nostra salute, dato che il rumore sopportato a lungo danneggia l’udito e provoca effetti indesiderati anche sul sistema nervoso.

Non a caso, anche il legislatore è intervenuto sulla materia, inserendo delle norme apposite che servano a fissare la soglia di rumore considerata tollerabile anche fra le mura di casa. A seconda dei problemi riscontrati nella nostra abitazione, dobbiamo tener conto del fatto che vi sono tre diversi modi in cui il rumore si trasmette.

Per via aerea, implicando la trasmissione di tutti i rumori provenienti dall’ambiente esterno o dalle case adiacenti; per propagazione, attraverso i solidi, come accade per il classico calpestio da piano superiore a piano inferiore; per una modalità mista, infine, che è quella tipica degli impianti idraulici e di riscaldamento.

Di conseguenza, dopo aver analizzato ciò, ne consegue che, nel caso più comune – quello di un appartamento sito in un condominio – l’operazione ideale da effettuare riguarda l’isolamento di pareti e soffitti, facendo ben attenzione a che non vengano lasciati ponti acustici di disturbo.

L’isolamento acustico, quindi, serve a riportare qualunque tipo di rumore entro una soglia accettabile per il nostro orecchio. I rumori, infatti, non sono tutti uguali, e si possono anche classificare in base ad una scala d’intensità variabile da 0 a 130, limite presso il qual è fissata la soglia del dolore.

Per garantire un comfort reale, ogni punto dell’abitazione va isolato adeguatamente, non dimenticando di considerare quelli che sono i parametri imposti dalla legge. La normativa italiana di riferimento è la n. 447 del 26 ottobre 1995.

Consigli per migliorare l’isolamento

Naturalmente, per operare nel migliore dei modi e risolvere il problema alla base, è sempre meglio procedere in fase di progettazione, ma sappiamo che questo è possibile solo quando si acquista una casa nuova anzi, ancora in costruzione. In quel caso, si può scegliere la disposizione perfetta delle aperture sulle pareti (balconi, finestre e porte) e impiegare i migliori materiali fono isolanti per gli impianti, le tubazioni, i serramenti, i pavimenti e i soffitti.

Va ricordato, inoltre, che questo genere di interventi non è solo il migliore in termini di efficacia ma lo è anche in termini di economicità. Tuttavia, se non abbiamo la fortuna di poter personalizzare nel modo desiderato una casa nuova e in costruzione, dovremmo percorrere altre strade, sicuramente un po’ più dispendiose ma dai risultati in ogni caso interessanti.

Prima di procedere con opere di muratura e interventi mirati, se il problema del rumore è di portata limitata, si può anche cercare di ovviare mettendo in pratica dei piccoli suggerimenti, talvolta risolutivi. Ad esempio, se la casa ha stanze vuote o comunque è priva di molti arredi, i rumori saranno sicuramente amplificati.

Per eliminare questo fastidio si può ricorrere all’uso di tende pesanti, magari anche di doppi tendaggi, e arricchire il tutto con tappeti o moquette. L’uso di questi materiali migliora l’acustica di una sala, attenuando il riverbero interno. Tuttavia, non sono indicati se si vuole impedire ai suoni di entrare nella stanza, poiché non fungono da barriera con l’esterno.

Se, però, si è abituati a suonare uno strumento o comunque ad ascoltare musica a tutto volume si dovrà procedere con dei lavori appositi, iniziando dal pavimento, che va rialzato e il cui nuovo spessore va riempito con materiali fono assorbenti.

In generale, va prestata attenzione ad ogni fessura presente: sigillarla significa già fare un passo deciso vero l’isolamento acustico. Un problema più difficile da eliminare è l’inquinamento da rumori provenienti da fonti esterne, prima fra tutte, nelle nostre città, il traffico stradale.

Di sicuro si può intervenire su balconi e finestre, i punti più deboli dell’appartamento, ma si dovrebbe sempre tener conto del luogo in cui sorge l’abitazione per valutarne correttamente acquisto e costi eventuali di ristrutturazione.

Isolamento di porte e finestre

Come abbiamo già avuto modo di accennare in precedenza, una fessura o una crepa, anche piccina, magari nei serramenti, vanifica in gran parte il lavoro che si fa per abbassare il grado di inquinamento acustico in casa. Inoltre, per evitare i rumori provenienti dall’esterno, sono soprattutto i serramenti a fare la parte del leone.

Questo comporta una scelta accurata di tali prodotti, tenendo conto fin da subito del potere fono assorbente che possiedono. Ma da cosa dipende questa importante caratteristica? In primo luogo dai materiali usati per le cornici e il telaio: il metallo risponde peggio del pvc o del legno, trasmettendo maggiormente i rumori.

Inoltre, anche la scelta di doppi vetri aiuterà nel contenimento dell’inquinamento acustico, senza dimenticare che faranno la loro parte anche le guarnizioni e il fissaggio alle pareti.
Serramenti, porte e finestre devono essere a chiusura ermetica o con materiali come silicone e stucco.

Le porte dovrebbero essere leggere ma in legno pieno all’interno e non cavo: non è detto, inoltre, che non possano essere usate le porte fono isolanti anche in ambienti in cui i rumori domestici la fanno da padrone, e non soltanto relegarne l’utilizzo ad una camera adibita alla musica (ascoltata o suonata).

I vetri migliori, per quanto riguarda gli infissi, sono quelli in vetrocamera, formati da due diverse lastre di vetro, uno pesante e uno più elastico. Le classi disponibili sono quattro, secondo le disposizioni contenute nella normativa europea Uni En 12207: quattro corrisponde alla migliore tenuta all’aria e, dunque, al rumore; zero, alla peggiore.

Se non è possibile fare questo genere di investimento (gli infissi di buona qualità e fattura non sono affatto economici) si può ovviare con una soluzione di tipo intermedio, inserendo un altro infisso, dal vetro più spesso, a protezione del “vecchio” già installato.

Per migliorare la zona in cui è installato il termosifone, che in molte case più vecchie si trova esattamente sotto la finestra, si può applicare un pannello fono assorbente, anche senza scollegare necessariamente il calorifero.

Isolamento pareti

Isolamento acustico pareti Oggi come oggi, si costruisce sempre più con pareti poco spesse e molto leggere: questo comporta che un muro diventa molto sottile e poco isolante. Si deve, pertanto, ricorrere a delle soluzioni differenti per poter isolare acusticamente un immobile.

Con le pareti, tuttavia, si deve porre l’attenzione non soltanto sull’isolamento acustico ma anche su quello termico. Si rischia, altrimenti, di scegliere un materiale eccellente dal punto di vista delle qualità fono isolanti ma pessimo per quelle termiche. Dunque, grande cura nella scelta del materiale ma anche del contesto edilizio nel quale va ad essere inserito.

Le pareti, soprattutto quelle esterne, ad esempio, isolano soprattutto grazie al loro peso oppure, ed è valido a maggior ragione per quelle interne, in virtù dell’effetto smorzante, che in tal caso si ottiene con dei materiali più leggeri, tipici delle contropareti.

Un intervento tipico che è possibile realizzare consiste nell’applicazione di materiali isolanti, come la lana di roccia, tra la parete originaria e la nuova in cartongesso, che sarà quella alla quale, poi, verranno appoggiati gli arredi.

Un consiglio, tuttavia, è quello di non far entrare direttamente in contatto queste pareti con soffitto e pavimenti poiché, essendo delle strutture rigide consentono facilmente la propagazione del suono. Per evitare questo fastidioso inconveniente, basta fissarle al soffitto mediante dei ganci oppure con guarnizioni elastiche adatte soprattutto al pavimento.

Se, invece, è stato previsto l’inserimento di un pavimento galleggiante, sarà bene che le doppie pareti vengano installate su di esso. Un piccolo trucco, se si è a corto di soldi per interventi costosi, è quello di far costruire, sulle pareti rumorose, degli armadi a muro, magari su misura.

In questo modo, si otterrà spazio per riporre abiti e coperte e, in più, si isolerà in modo “genuino”, ma abbastanza efficace, una zona della casa dai decibel troppo alti.

Isolamento pavimento e soffitto

Isolamento acustico pavimento I pavimenti sono un vero e proprio tallone d’Achille per quello che riguarda l’isolamento acustico, poiché sono costruiti con dei materiali rigidi che facilitano la propagazione del suono. Tutti noi abbiamo fatto esperienza di quello che significa un fastidioso calpestio proveniente dal piano superiore: colpa di pavimenti e soffitti naturalmente propagatori dei suoni.

Per riuscire ad abbattere il rumore di almeno 20 decibel si deve procedere almeno con una soluzione, per così dire, basica: posare a secco dei pannelli accoppiati a feltri isolanti e, su questi, posare il nuovo pavimento. La riduzione ottenuta si attesta tra i 17 e i 20 decibel.

Naturalmente, esistono dei rimedi che sono più costosi e anche più dispendiosi dal punto di vista dei costi. Il principale è costituito dal pavimento flottante. L’installazione prevede l’inserimento, sul vecchio pavimento, di un materiale ammortizzante; si procede poi con la copertura con un nuovo massetto e si finisce il tutto ricoprendo con il nuovo tipo di rivestimento scelto.

Il pavimento flottante è la soluzione più adeguata per chi ha la necessità di ridurre il rumore percepito di oltre 20 decibel. I pavimenti galleggianti si realizzano con dei materiali prefabbricati o si assemblano al momento della messa in opera. In realtà, sarebbe da preferire questa seconda opzione, dato che consente una maggiore possibilità di scelta tra i materiali.

Anche se non sono propriamente tra le soluzioni più belle dal punto di vista estetico, usare al posto delle mattonelle del vinile, della moquette o del linoleum è molto efficace dal punto di vista dell’isolamento acustico.

Il soffitto, invece, viene isolato soprattutto nel caso in cui non si riesca ad agire efficacemente sul pavimento. Le controsoffittature si possono realizzare secondo due diverse modalità. La prima prevede dei sostegni in metallo incastrati l’uno nell’altro e fissati con appositi ganci alla intelaiatura prevista, che verrà poi attaccata al soffitto, lasciando tuttavia uno spazio di almeno 8 centimetri tra questa struttura e il soffitto soprastante.

La seconda possibilità prevede la costruzione di una impalcatura in legno su cui verranno fissati pannelli in legno e in materiale isolante. Anche in questo caso, la posizione ideale è ad almeno 8 centimetri dal soffitto originale.

Materiali isolanti

Abbiamo visto, con una rapida carrellata, tanti diversi modi per isolare le nostre abitazioni, a seconda del tipo di intervento che si intende realizzare. Abbiamo anche nominato alcuni dei più usati materiali fono isolanti ma questo non vuol dire che non ve ne siano anche altri da poter prendere in considerazione.

Una domanda che tutti, prima di realizzare questo genere di interventi, si pongono è tuttavia la seguente: quanto spazio i pannelli fono assorbenti “rubano” in una stanza? La risposta non è univoca e, sebbene non si eccessivo lo spazio tolto ad ogni camera, non si può ammettere che vi sia comunque una perdita.

Facciamo due conti e tiriamo, dunque, le somme. Per controsoffitti e contropareti, non si può mettere in preventivo un ingombro di almeno 3 centimetri per i pannelli più lo spazio da lasciare tra la nuova struttura e la vecchia, qualora fosse necessario.

Per le pareti fono isolanti si parte da un minimo di 9 centimetri, mentre i pavimenti antivibranti non possono essere realizzati con spessori inferiori ai 4 centimetri. Realizzare queste opere prevede l’impiego di molti materiali prefabbricati, il che permette di abbassare i tempi di realizzazione dell’opera, che non è paragonabile ad una in muratura.

I materiali preferiti sono quelli atossici e ignifughi, che non contengano delle fibre o comunque delle componenti volatili. I migliori sono quelli porosi come la schiuma espansa con le lastre di cartongesso, il sughero compresso, la lana di legno, la lana di roccia.

Tra i materiali usati per i pavimenti, poi, si registra anche un interessante uso della sabbia asciutta, alta almeno 25 millimetri, un ottimo assorbente per quello che riguarda le vibrazioni prodotte dal calpestio e inseribile anche lì dove non possono essere posati dei pavimenti particolarmente pesanti.

Tutti i pannelli, quali che siano i materiali scelti, possono essere successivamente stuccati, verniciati e dipinti, cosicché non è necessario, poi, dover provvedere a rifiniture diverse da quelle già esistenti.

Publicato: 2010-08-28Da: Redazione

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