Come funziona
Esiste una valida alternativa al consumo dell’acqua in bottiglia: quella del rubinetto. La qualità e la potabilità di queste acque sono infatti periodicamente controllate dagli organi preposti (es. ARPA), pertanto il cittadino può sentirsi assolutamente sicuro nel consumarle. Come fare, però, quando si acquista l’acqua in bottiglia perché si preferisce quella gasata rispetto alla naturale? Semplice, è sufficiente dotare la propria casa di un gasatore.
Questo dispositivo, detto anche saturatore o carbonatore, arricchisce l’acqua di rubinetto di anidride carbonica utilizzando il gas contenuto in apposite cartucce. Si ottiene quindi acqua frizzante a un costo al litro molto inferiore rispetto a quello del suo corrispettivo in bottiglia.
Ma qual è la qualità di quest’acqua gasata prodotta in casa? Naturalmente, tutto dipende dall’acqua del rubinetto che si utilizza in partenza, e per conoscere quali sono le sue caratteristiche (durezza, contenuto di ioni disciolti, ecc.) è possibile informarsi presso l’ente gestore o l’ufficio comunale di competenza che per legge effettuano analisi periodiche. In genere le acque erogate dagli acquedotti sono tutte di buona qualità, anche se in certi casi potrebbero non essere adatte al consumo di alcune persone. Ad esempio, quelle con molti minerali disciolti sono sconsigliate a chi soffre di calcoli.
Eventuali problemi possono anche insorgere in caso di condutture ormai vecchie e perciò inefficienti che peggiorano la qualità o il sapore dell’acqua, oppure nel caso la stessa venga stoccata all’interno di serbatoi di accumulo non più recenti dove è possibile una contaminazione con residui organici. In ogni caso è possibile farla analizzare allo scopo di verificarne l’adeguatezza per usi potabili.
Tipologie
In commercio si può trovare un’ampia gamma di gasatori per acqua di rubinetto, adatti a tutte le esigenze. Ad esempio vi sono modelli di piccole dimensioni che arricchiscono semplicemente l’acqua di anidride carbonica, ma senza raffreddarla; altri modelli, invece, sono più grandi e oltre alla gasificazione permettono al tempo stesso la refrigerazione. Quest’ultima può essere ottenuta con soluzioni tecniche a vasca oppure a banco.
In cucina non sempre lo spazio abbonda, tra mobilio ed elettrodomestici piccoli o grandi, e per questo motivo esistono modelli da collocare sopra il lavello, che modelli più discreti che trovano alloggiamento nel sottolavello.
In alcuni gasatori il funzionamento è comandato manualmente, mentre in quelli più completi è possibile sfruttare il controllo di tipo elettronico per impostare le proprie preferenze. Il livello di gasatura è regolabile, in modo tale da ottenere un’acqua frizzante al punto giusto. Generalmente si ottiene dai 4 ai 15 litri di acqua all’ora, con picchi di erogazione istantanea che raggiungono gli 1.5 o 2 litri al minuto.
Esistono anche modelli dotati di un sistema di depurazione ad osmosi interno che tratta preventivamente le acque in ingresso allo scopo di eliminarne buona parte dei sali minerali disciolti. Con questi dispositivi si ottengono acque oligominerali di ottima qualità partendo dalla semplice acqua di rubinetto.
Quanto costa
Quando si tratta di scegliere un gasatore per la propria casa, è importante valutare e confrontare tra loro quanti più modelli possibile per farsi un’idea del più adatto alle proprie esigenze. Ad esempio, nel caso di una famiglia composta da tre persone è possibile sceglierne uno di piccole dimensioni, che produce meno acqua gassata e i cui consumi di energia elettrica siano ridotti. Nei modelli più piccoli il consumo elettrico è intorno ai 100W, ma può arrivare ai 220W nel caso di maggiori dimensioni.
È importante ricordare che in alcuni gasatori sono presenti delle chip card che autorizzano il dispositivo ad utilizzare solo filtri e ricambi di gas originali. In questo caso l’acquisto va accuratamente valutato, dal momento che gli accessori originali generalmente costano molto, e possono costare anche il doppio rispetto a quelli compatibili. Molte persone pertanto preferiscono magari pagare un po’ di più per un gasatore svincolato da questi obblighi, per poi risparmiare nel tempo sull’acquisto dei ricambi.
Il gasatore per acqua frizzante può costare da un minimo di 80-100 euro sino ad arrivare a diverse centinaia di euro in base alle caratteristiche tecniche del modello. A questo costo va aggiunto quello delle bombole di anidride carbonica, che devono essere acquistate a parte e che in genere costano sui 7-10 euro ciascuna. Con una bombola è possibile gasificare sino a una quarantina di litri d’acqua, a seconda del livello di frizzantezza desiderato.
Considerando il costo attuale dell’acqua in bottiglia, e dei consumi medi giornalieri di acqua gasificata, è possibile far rientrare l’investimento per l’acquisto di un gasatore in un anno e mezzo circa. A conti fatti, dunque, si tratta di un bel vantaggio per il portafoglio.
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