Come scegliere il filtro per l’acqua di rubinetto

Categoria: Archivio Elettrodomestici
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Sin dall’antichità la relazione tra la qualità dell’acqua e lo stato di salute degli uomini era ben nota anche se, all’inizio, i metodi per determinare la potabilità erano molto semplici e pratici: se l’acqua era limpida e scorreva, era ritenuta pulita e potabile, se, invece, era salmastra, essa non era utilizzata perché ritenuta causa di malanni e febbre.

Se tali metodi potevano andare benissimo in un periodo in cui gli uomini svolgevano principalmente attività semplici e poco inquinanti oggi, che l’inquinamento ambientale è diventato uno dei problemi più gravi che ci affligge, non è possibile affidarsi a metodi così semplici.

Anche l’acqua limpida e pulita che scorre dai rubinetti delle nostre case, infatti, potrebbe contenere tracce di sostanze inquinanti e batteri che possono provocare disturbi più o meno gravi. La soluzione, spesso, è logica e semplice: si smette di bere dal rubinetto e s’inizia a consumare soltanto l’acqua imbottigliata venduta nei supermercati, perché si ritiene che essa sia sottoposta a controlli più rigorosi.

I metodi di disinfezione dell’acqua si sono molto evoluti nel corso del tempo grazie soprattutto a studi sempre più approfonditi sugli inquinanti e sui metodi della loro rilevazione ed eliminazione.

Se in passato per potabilizzare l’acqua era sufficiente lasciarla sotto i raggi del sole oppure bollirla, oggi sono a disposizione di tutti, particolari filtri che la depurano dalle sostanze nocive e la rendono disponibile al consumo in brevissimo tempo.

Esistono diverse tipologie di filtri per l’acqua di rubinetto che si differenziano sia per il metodo di depurazione utilizzato, sia per il loro adattarsi alle diverse esigenze dei consumatori.

Vantaggi

I vantaggi nell’utilizzo del filtro sono numerosi e da tenere in considerazione soprattutto se ci teniamo alla nostra salute e vogliamo ridurre l’inquinamento ambientale. Il primo vantaggio è il risparmio: scegliendo di consumare soltanto acqua imbottigliata, infatti, i costi relativi alle spese mensili per l’alimentazione crescono molto.

Se si ha una famiglia numerosa, infatti, spesso una confezione da 6 bottiglie della capienza di due litri ognuna, può terminare anche nel giro di una settimana (a patto che l’acqua, sia utilizzata soltanto per bere e non per cucinare).

Non sempre si ha la fortuna di poter acquistare acqua imbottigliata a prezzi vantaggiosi anche perché, quando ci si affeziona a una marca è difficile, poi, sceglierne un’altra: ogni acqua, infatti, ha la sua particolare concentrazione di sali minerali e quando ci si abitua, si rischia che acquistandone una di marca diversa essa abbia un sapore poco gradevole (l’ideale dal punto di vista della salute, comunque, è cambiare spesso la marca che si consuma proprio per avere a disposizione una concentrazione diversa ed equilibrata di sali minerali).

Scegliendo di acquistare un filtro per bere soltanto l’acqua del rubinetto contribuisce, quindi, a ridurre di molto i costi relativi alle spese domestiche.

Un altro importante vantaggio consiste nella qualità dei controlli effettuati sull’acqua. A differenza di quanto si creda, infatti, quella imbottigliata che si acquista ai supermercati è sottoposta a controlli inferiori rispetto all’acqua del rubinetto: quest’ultima, infatti, è controllata quotidianamente, mentre quella imbottigliata una volta al mese.

La conservazione spesso sbagliata all’interno dei magazzini dei punti vendita (esposta ai raggi diretti del sole e conservata all’interno di bottiglie di plastica che tendono a modificarne il sapore e a rilasciare al suo interno sostanze tossiche) contribuisce a rendere più affidabile dal punto di vista igienico/sanitario l’acqua del rubinetto. L’uso del filtro, in questo caso, è una sicurezza in più perché consente di agire sull’acqua del rubinetto e renderla ancora più pulita.

L’ultimo vantaggio sta proprio nella riduzione dell’enorme quantità di plastica che necessitano di essere riciclate ogni giorno.

Tipologie

I filtri per la depurazione dell’acqua di casa si distinguono, tra l’altro, anche in base alla loro utilità, dando vita a diverse tipologie strutturalmente diverse realizzate per adattarsi al meglio alle esigenze dei consumatori. In base a tale distinzione, in particolare, esistono:

  • filtri a osmosi-inversa: nonostante la loro efficacia nella depurazione, la loro installazione provoca interventi sulle tubature e determina la perdita di una quantità d’acqua variabile (per ogni litro d’acqua depurata, infatti, se ne sciupano dai 3 ai 5 litri). Essi occupano molto spazio nel vano sotto il lavandino, devono essere disinfettati periodicamente e sono particolarmente lenti.
  • filtri da installare sul rubinetto: sono ottimi per filtrare l’acqua da bere e quella per cucinare. Si installano facilmente e non sono fissi anche se, spesso, non si adattano a tutti i rubinetti. Il principale svantaggio è che essi tendono a rallentare il normale flusso dell’acqua.
  • filtri a caraffa: hanno il vantaggio dell’economicità e si adattano bene a chi ha la necessità di depurare piccole quantità d’acqua da bere. Non necessitano di installazione ma hanno gli svantaggi di esaurire velocemente il loro potere di filtraggio e di essere particolarmente lenti.
  • filtri adatti a tutta la casa: devono essere installati da tecnici professionisti e consentono di rimuovere dall’acqua domestica i depositi, la ruggine e, a volte, il cloro. Non sono adatti a rimuovere tutte le sostanze inquinanti, ma hanno il vantaggio di durare a lungo.
  • filtri per il piano cucina: sono migliori rispetto a quelli a caraffa e a quelli da installare sui rubinetti, anche se tendono a occupare molto spazio sul piano cucina. Essi, inoltre, non sempre si adattano a tutte le tipologie di rubinetti. Tra i vantaggi, invece, c’è la maggiore quantità d’acqua depurata che mettono a disposizione, la semplice installazione e la loro maggiore durata.
  • filtri da montare sotto il lavandino: tendono a occupare spazio nel vano sotto il lavandino e il loro montaggio richiede l’intervento sulle tubature. Spesso, inoltre, necessitano di un’uscita separata per il dispensatore, da effettuare sul piano cucina o nel lavandino.

Metodi di depurazione

Come già detto, è possibile distinguere i filtri per la depurazione dell’acqua anche in base ai metodi utilizzati per la sua disinfezione. Ogni tipologia è adatta alla risoluzione di un particolare problema di inquinamento: prima di acquistare il filtro, quindi, è consigliabile rivolgersi a un centro specializzato per far analizzare l’acqua del proprio rubinetto.

  • Osmosi inversa: si tratta di un sistema generalmente inserito sotto il rubinetto che consente di eliminare dall’acqua numerose sostanze inquinanti (mercurio, ammoniaca, piombo, cianuro, arsenico, solventi, nitrati, particelle radioattive, rame). Si tratta del miglior sistema in circolazione e i suoi costi sono generalmente abbastanza elevati.
  • Carbone attivo: consente di eliminare dall’acqua una serie di sostanze altamente inquinanti come i composti chimici a base di clorati, i pesticidi e i trialometani. Esso, tuttavia, non è in grado di eliminare i nitrati, i batteri e il calcio che, in quantità molto elevate, possono risultare dannosi per la salute. Generalmente questo è collegato direttamente al rubinetto e deve essere sostituito periodicamente perché tende a saturarsi.
  • filtraggio fisico: di solito è applicato direttamente alla fonte e consente di eliminare diverse sostanze grossolane come la sabbia e il ferro. Non si adatta bene all’uso domestico ma si preferisce per depurare l’acqua di fontanelle e pozzi.
  • filtro per l’addolcimento dell’acqua: è utile per ridurre la quantità di calcare all’interno del rubinetto. Essa, infatti, per essere potabile deve essere abbastanza “dura”, cioè deve contenere una certa quantità di calcare. Il problema nasce quando l’acqua dura del rubinetto è utilizzata per far funzionare alcuni elettrodomestici (ferro da stiro, lavastoviglie, lavatrice): riscaldandosi ed evaporando, infatti, tende a lasciare nelle parti interne dell’elettrodomestico, una certa quantità di calcare che, a lungo andare, può provocarne il danneggiamento. I filtri addolcitori, quindi, sono utili a rendere l’acqua del rubinetto meno dura attraverso l’eliminazione dei calcare.

Quale scegliere

Vista la gran quantità di filtri in commercio, le loro diverse tipologie e la variabilità dei relativi costi, non è semplice scegliere quando si decide di acquistarne uno.

Per evitare di acquistarne uno che in realtà non ci occorre e spendere denaro inutilmente, quindi, il primo passo è valutare la reale necessità facendo analizzare l’acqua del proprio rubinetto da un qualsiasi laboratorio d’analisi.

Tali analisi non solo riveleranno la necessità di acquistare un filtro (è possibile, infatti, che l’acqua del rubinetto sia già depurata e priva di sostanze inquinanti) ma, indirettamente, riveleranno anche la tipologia da acquistare in base alla presenza di particolari agenti inquinanti piuttosto che altri.

In presenza di un’elevata concentrazione di arsenico, per esempio, è meglio un filtro a osmosi inversa; se, invece, è rilevata la presenza di pesticidi, i carboni attivi potrebbero essere sufficienti; se il problema è la durezza dell’acqua e si ha la necessità di intervenire per allungare la vita degli elettrodomestici, allora è sufficiente uno addolcitore.

Un altro elemento da tenere in considerazione quando si decide di acquistare un filtro è il numero degli utenti che lo utilizzeranno. Se si è single o una giovane coppia, infatti, si possono scegliere filtri non troppo impegnativi che consentono di avere acqua pulita da bere senza spendere eccessivo denaro.

Se, al contrario, avete una famiglia numerosa oppure la necessità di assicurare acqua potabile a un gran numero di persone (mense, bar, pub e altri locali di questo tipo), è meglio scegliere un impianto permanente, che sia in grado di garantirvi una adeguata quantità d’acqua depurata quando ne avete la necessità.

In ogni caso, affidatevi a persone esperte e competenti che vi aiuteranno a scegliere il filtro o l’impianto di depurazione più adatto a voi e che siano in grado, eventualmente, di provvedere alla sua installazione.

Dove acquistare

Quando avete ormai chiara la tipologia di filtro da acquistare, si può procedere all’acquisto vero e proprio. Se avete una connessione a internet potete effettuare ricerche per avere un’idea sui costi e sulle varie marche, leggendo anche le opinioni degli utenti e valutando vantaggi e svantaggi di ogni singolo prodotto.

Se avete trovato il filtro che vi soddisfa potete provvedere ad acquistarlo online direttamente presso i siti delle aziende produttrici: in tal modo avrete la possibilità di risparmiare qualcosa sul costo, anche se poi, in molti casi, bisogna provvedere autonomamente alla sua installazione.

Purtroppo non esistono negozi specifici dove poter acquistare questo prodotto, anche perché da noi è uno strumento ancora poco diffuso. Se non disponete di un collegamento a internet, quindi, potete provare a rivolgervi al vostro idraulico di fiducia che, sicuramente, saprà consigliarvi al meglio sui prodotti da acquistare e quelli da evitare.

Un’altra possibilità è chiedere informazioni nei grandi negozi di ferramenta o in quelli specializzati in prodotti idraulici: i prezzi sono ancora abbastanza competitivi, anche se poi non sempre si ha a disposizione un tecnico esperto davvero interessato a consigliarvi un prodotto di qualità al giusto prezzo.

Da evitare, a mio parere, i venditori porta a porta e simili che offrono prodotti super utili e super salutari e che costano decisamente molto denaro, facendo leva sull’ingenuità delle persone: il loro mestiere è vendere (e lo sanno fare bene) e spesso non si fanno scrupoli sulla reale qualità/utilità del loro prodotto.

In tal caso, inoltre, c’è sempre il rischio che, in caso di guasti o malfunzionamenti, l’assistenza tardi ad arrivare e il filtro super costoso che avete acquistato sia completamente inutilizzabile.

Publicato: 2010-12-03Da: Redazione

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