Coibentazione interna delle pareti di casa

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Come risparmiare sulle bollette

Forse non tutti lo sanno, ma i muri pieni sono in grado di trasmettere il doppio del calore rispetto a quelli dotati di cavità. La maggior parte delle case italiane di costruzione meno recente è stata realizzata con muri pieni, il che determina una scarsa efficienza energetica. Per fortuna, c’è una buona notizia: l’efficienza energetica di questi edifici può essere notevolmente migliorata con interventi di coibentazione interna o esterna anche molto successivi alla costruzione. Tali interventi possono essere effettuati sui muri perimetrali, a seconda delle caratteristiche dell’edificio e di diversi altri fattori.

Oltre al risparmio energetico, la coibentazione è anche un intervento molto utile nelle case spesso interessate da un’umidità eccessiva. Grazie al posizionamento di uno strato aggiuntivo sui muri perimetrali è infatti possibile limitare l’umidità che penetra dall’esterno e ridurre la formazione della condensa, migliorando notevolmente la qualità di vita.

Esistono due principali tipologie di coibentazione, che differiscono tra loro in base alle modalità di attuazione: quella interna e quella esterna. Entrambi i metodi, come descritto nei due paragrafi successivi, presentano vantaggi e svantaggi pertanto la scelta deve essere attentamente valutata di caso in caso.

Coibentazione interna

Questa tipologia consiste nel sovrapporre alle pareti uno strato isolante appoggiandolo sul lato interno. In sostanza, con questa coibentazione si determina una riduzione dei volumi delle stanze, pertanto prima di realizzare questo intervento bisogna fare i dovuti calcoli per capire l’entità di un tale restringimento dello spazio abitabile.

Prevede l’utilizzo di speciali pannelli da appoggiare alle pareti, oppure la costruzione di un secondo muro interno da riempire con materiali isolanti di varia natura. Nella maggior parte dei casi, lo spessore aggiunto ai muri già esistenti è di una decina di centimetri circa.

La coibentazione interna è un intervento in genere più economico rispetto a quella esterna, e presenta l’ulteriore vantaggio di poter essere eseguito poco alla volta, stanza per stanza. Prima di iniziare l’intervento è tuttavia indispensabile accertarsi che l’edificio non presenti problemi come ad esempio infiltrazioni di umidità.

Per contro, la coinbentazione interna, comporta la necessità di rimuovere qualsiasi cosa si trovi a livello del muro, come ad esempio infissi di finestre, porte e battiscopa. Una volta posizionato il nuovo strato coibentante bisognerà rimettere tutto a posto, anche se non sempre sarà possibile riappendere alle pareti oggetti pesanti come ad esempio grossi quadri. La soluzione è ricollocarli su altri muri oppure munirsi di ganci particolari.

Coibentazione esterna

Questo intervento, noto anche come “isolamento a cappotto” o più semplicemente “cappotto”, dal punto di vista attuativo è più complicato rispetto alla precedente coibentazione. Ciò comporta che il suo costo sia maggiore, ma l’aspetto positivo legato è che essa non determina alcuna riduzione dei volumi abitabili.

Questo metodo prevede che le pareti esterne di casa siano ricoperte con pannelli coibentanti fissati tramite tasselli e collanti. I pannelli vengono poi “rasati” utilizzando una colla speciale prima di essere armati con una rete di fibra di vetro. Infine avviene l’applicazione del rivestimento protettivo, che isolerà dagli agenti atmosferici il pannello; questo rivestimento può essere già decorato con colori o stili particolari oppure può essere pitturato come si farebbe con un qualunque muro esterno. Grazie alla coibentazione esterna è quindi possibile prendere due piccioni con una fava, ovvero rendere la casa più efficiente dal punto di vista energetico e al tempo stesso rinnovarne l’aspetto esteriore.

Un altro vantaggio è la possibilità di realizzare questo intervento senza interferire con la vita quotidiana degli abitanti della casa, e senza essere costretti a svuotare completamente (per poi ripristinare) ciascuna stanza.

I pannelli isolanti collocati all’esterno delle pareti migliorano inoltre la resistenza dell’edificio agli agenti atmosferici (es. infiltrazioni di acqua) e consentono di aumentarne l’insonorizzazione.

Quanto costa

La coibentazione è certamente un intervento impegnativo dal punto di vista economico, ma che a distanza di qualche anno verrà completamente ripagato dal risparmio sulle bollette. Un edificio a cui è stata effettuata una coinbentazione infatti presenta una minore dispersione termica e questo significa che in inverno bisognerà ricorrere in misura inferiore al riscaldamento domestico. Parallelamente, in estate la casa tratterrà più facilmente il fresco e ciò determinerà un uso più moderato dei condizionatori.

Secondo una stima dell’Energy Saving Trust britannico, per coibentare internamente le pareti di una casa con riscaldamento a gas e tre stanze da letto si spendono all’incirca dai 7000 agli 11.000 euro. Il risparmio annuo sulle spese di riscaldamento è di 560 euro, e questa soluzione permette di evitare la produzione di 1.8 tonnellate di anidride carbonica all’anno.

Se invece si opta per una coibentazione esterna, l’investimento per la medesima tipologia di casa sarà compreso tra 12.000 e 16.000 euro. Questo intervento comporterà un risparmio sulle spese per il riscaldamento di 600 euro all’anno, tagliando di 1.9 tonnellate la produzione di CO2.

Materiali utilizzati

Per coibentare le pareti è possibile utilizzare un’ampia gamma di materiali, la cui scelta deve basarsi su diversi fattori come la tipologia di coibentazione da realizzare (interna o esterna), la zona climatica nella quale si trova la casa e le caratteristiche costruttive dell’edificio.

I materiali più utilizzati sono:

  • Pannelli in fibra di legno, argilla o fibra naturale (es. canapa);
  • Polistirene espanso o estruso;
  • Pannelli “sandwich”;
  • Lastre in EPS (Polistirene Espanso Sinterizzato);
  • Poliuretano espanso;
  • Argilla espansa;
  • Lana di roccia;
  • Lana di vetro;
  • Fibra di cellulosa stabilizzata.

Per la rifinitura del lavoro è inoltre possibile utilizzare malte, intonaci e vernici anch’essi con proprietà termoisolanti.

Agevolazione e incentivi statali

Fino alla metà del 2013 saranno in vigore detrazioni fiscali relative agli interventi finalizzati al risparmio energetico, riguardanti quindi anche la coibentazione. Tali detrazioni, pari al 55%, erano state inizialmente prorogate nell’ambito del cosiddetto decreto “Salva Italia”  fino alla fine del 2012. Tuttavia, secondo una modifica introdotta nel decreto crescita approvato lo scorso giugno, le detrazioni rimarranno in vigore sino al giugno 2013.

Le detrazioni riguardanti le spese sostenute entro il 31.12.2012 per la riqualificazione energetica di immobili già esistenti dovranno essere documentate e riguardare interventi che consentano di risparmiare almeno il 20% rispetto ai valori previsti dall’allegato “A” del Decreto Ministeriale 11 marzo 2008 (http://www.cti2000.it/index.php?controller=legislazione&action=show&id=32582#). La quota di detrazione dall’imposta lorda sarà del 55%, per un importo massimo detraibile di 100.000 euro, ripartito in dieci quote annue di uguale importo.

Publicato: 2012-09-27Da: Redazione

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