Impianto Hi-Fi
Per comprendere il funzionamento delle casse acustiche facciamo qualche passo indietro parlando di Hi-Fi e stereofonia. L’impianto Hi-Fi è figlio dell’impianto stereo, nato sulla scia del primo grammofono di Edison. I diffusori vengono sperimentati da A.G. Bell per il suo telefono già nel 1876, mentre in seguito si diffondono in modelli ad aria compressa già nei primi del ‘900.
L’impianto stereo, inizialmente piuttosto grezzo, era composto, nei suoi primi modelli, da un paio di alloggiamenti per le cassette, da un giradischi ed infine un piccolo amplificatore. Soltanto negli anni ’80, con l’entrata in commercio del compact disc, il supporto andò modificandosi sino alle attuali incredibili evoluzioni del settore.
Stereo sta per stereophonic che in italiano significa stereofonia. Nata nel 1931, la stereofonia effettua ricerche sull’intensità sonora studiando tra l’altro il posizionamento dei diffusori in un ambiente. Quando una traccia musicale è registrata in stereofonia vuol dire che è composta da due canali, uno sinistro ed uno destro, che ascoltati attraverso due casse (diffusori) regalano la sensazione di un ascolto live. Da qui all’Hi-Fi il passo è breve.
Per chi non ne fosse al corrente, Hi-Fi è una sigla che sta per High Fidelity, alta fedeltà. Si tratta di un concetto elaborato a partire dagli anni ’30, studiando le modalità per avvicinare i suoni riprodotti a quelli degli eventi naturali.
Oggi la sigla si utilizza per indicare la possibilità, in un impianto stereo, di veder riprodotti realisticamente i suoni al punto da emulare con fedeltà eventi reali come concerti live in grandi spazi aperti o anche teatri ed interni. Un impianto Hi-Fi cura la resa e l’ottimizzazione di numerosi parametri, tra cui il timbro degli strumenti, il rapporto con lo spazio ecc.
In commercio troviamo due tipologie di impianto stereo:
- impianti compatti, in cui tutte le componenti dell’impianto sono vendute in un solo pacchetto, non richiedendo ulteriori sforzi per la selezione;
- impianti modulari, composti da parti che possono essere acquistate ed assemblate separatamente. Scopriamo come.
Impianti modulari e casse acustiche
Un impianto modulare è una soluzione ad hoc quando desideriamo personalizzare il nostro suono, meglio se non a digiuno totalmente della materia. Se la scelta di un prodotto all inclusive può rivelarsi talvolta anche fonte di soddisfazioni (non mancano i prodotti di qualità eccellente), sarà soltanto con un impianto modulare che conosceremo realmente il piacere dell’alta fedeltà. Con qualche scossone per le nostre tasche, talvolta.
Anche qui, contestualizziamo: la qualità di un impianto stereo è strettamente legata a tutta una serie di fattori dai quali non si può assolutamente prescindere.
Anzitutto la qualità dei singoli componenti e la loro rispettiva compatibilità. Non è sufficiente infatti acquistare buoni componenti, ma bisogna anche saperli bilanciare (inutile alternare pezzi eccellenti con componenti da mercatino, rischiamo di fare danni) e studiare soprattutto le rispettive compatibilità.
Scopriamo dunque quali sono le componenti base dell’impianto stereo:
- il lettore cd (anche più di uno, oggi tutti compatibili con il formato mp3);
- uno o più lettori cassette;
- un sintonizzatore radio, preferibilmente che integri un sistema Rds;
- un equalizzatore per regolare alti, medi e bassi;
- un telecomando;
- i cavi;
- due o più diffusori, le comuni casse acustiche (anche se vedremo, in seguito, come i due termini non siano esattamente sinonimi).
In questo contesto giungiamo finalmente a parlare dei diffusori, l’argomento di questa guida. I diffusori, detti anche casse acustiche, possono essere estremamente semplici ma anche incredibilmente complessi, sia nelle funzionalità che nell’estetica.
Il loro scopo è quello di trasformare i segnali elettrici che giungono dall’amplificatore in segnali acustici, svolgendo una funzione del tutto passiva. Si tratta dunque di un componente chiave nella personalizzazione del nostro impianto per la resa finale del suono.
Mentre i diffusori dei modelli compatti sono parte dell’impianto, dunque in un certo senso siamo sgravati dalla necessità di doverli comprare a parte, per un impianto modulare sarà richiesta qualche attenzione in più. Meglio informarsi, dunque.
Funzionamento e tipologie
In un impianto stereo la funzione delle casse acustiche è strettamente connessa a quella dell’amplificatore. Ricordiamo che un buon amplificatore Hi-Fi deve necessariamente consentire una risposta in frequenza (grado di precisione nel riprodurre i suoni) che vada dai 20 ai 20000 Hz, quindi riprodurre con fedeltà ogni frequenza udibile dall’orecchio umano.
Se per molti di noi diffusore è sinonimo di cassa, è necessario tuttavia fare una distinzione preliminare. Volendo essere precisi definiamo cassa acustica un contenitore solitamente in legno al cui interno è ospitato uno o più altoparlanti (i coni, solitamente di cartone o alluminio), il circuito che consente la trasduzione. Per diffusore intenderemo genericamente l’unione di cassa e altoparlanti, anche se spesso si tende a utilizzare questi termini come sinonimi.
Una buona cassa acustica sarà solida, pesante, non risuonerà eccessivamente quando messa in vibrazione. Inoltre consideriamo che la cassa acustica dev’essere fonoisolante, per trattenere il suono. Infine, il materiale utilizzato non deve entrare in risonanza, in particolare su alcune frequenze. Per questa ragione si utilizza il legno, meglio se truciolato.
L’interno della cassa acustica, sempre per evitare risonanze, è solitamente rivestito di materiali assorbenti come la lana di vetro. Il cuore della cassa acustica è però l’altoparlante, che ci permetterà anche di illustrare il principio della diffusione del suono.
Un altoparlante dinamico, quello che ritroviamo nella maggior parte dei diffusori, è composto da una bobina interna alla cassa e immersa in un campo elettromagnetico generato dallo stesso magnete. Il passaggio della corrente dall’amplificatore mette in moto la bobina, che va avanti e indietro (in un gioco di polarità con il magnete) provocando degli spostamenti d’aria…esattamente come accade quando c’è vento. Il suono è prodotto dal movimento della membrana dell’altoparlante, direttamente collegata alla bobina. Questo, volendo semplificare ai minimi termini la spiegazione, ma è quel che ci serve.
Altro concetto fondamentale da conoscere è il termine “Vie”. Si parla di Vie quando, per una riproduzione più fedele del suono, le frequenze vengono divise da un dispositivo detto crossover. In un diffusore a due vie il crossover, circuito elettrico passivo che sta nelle casse acustiche, opera la divisione del segnale musicale indirizzandolo su due canali/altoparlanti, uno specifico per le alte frequenze ed uno per le basse.
Un diffusore a tre vie dividerà invece il segnale in ben 3 canali (a cui corrispondono 3 tipologie di coni), noti come subwoofer (bassi), midrange (medi), tweeter (alti). Diffusori a due o tre vie possono anche essere dotati di molteplici altoparlanti, dedicati però sempre alla riproduzione delle medesime 2/3 gamme.
Si parla invece di bass-reflex quando nella struttura del cono è presente un condotto per l’aria messa in moto dal movimento della bobina, e grazie al quale coni non predisposti possono riprodurre efficacemente frequenze molto basse.La gamma di frequenze udibili dall’orecchio umano oscilla tra i 20 e i 20000 Hz, ecco perchè è necessario ricorrere talvolta a più altoparlanti.
Un cenno, infine, per i diffusori satellitari. Si tratta di una modalità oramai molto diffusa, attraverso la quale la resa sonora è affidata ad un subwoofer e due o più diffusori “satellite” separati. Il subwoofer risolve problematiche di posizionamento, essendo i bassi omnidirezionali (non riusciamo a identificarne la provenienza…attenzione però, devono essere davvero bassi). I minidiffusori possono tuttavia aprire una serie di problematiche, che richiederebbero un’altra sede per una trattazione dettagliata.
Ancora, potremmo citare i cosiddetti diffusori attivi, al cui interno è contenuto un amplificatore. In generale, comunque, oltre alle caratteristiche tecniche, tanti altri fattori consentono di identificare numerose tipologie di diffusori. In commercio troviamo casse acustiche da pavimento (alte e strette), casse acustiche da incasso, sistemi complessi…la scelta è vasta, insomma. Il consiglio, e cominciamo sin da qui, è quello di provare qualsiasi prodotto senza timore, fidandosi anzitutto del proprio orecchio.
Parametri da considerare
Essenzialmente sono questi i parametri da considerare nell’acquisto di un diffusore:
a) La potenza (misurata in watt RMS)
Molti sarebbero tentati di pensare che la potenza sia un parametro indispensabile per la resa finale del suono. Questo è vero solo per metà. Un diffusore è un componente/dispositivo passivo, quindi non ha incidenza sulla potenza del suono, aspetto legato invece alle capacità dell’amplificatore. Collegare supercasse a un miniamplificatore è dunque sforzo vano.Se applicando una x potenza ad un diffusore avvertiamo distorsioni, qualcosa non va per il verso giusto. Quando invece troviamo la dicitura “picco”, il riferimento è alla massima potenza sostenibile dai diffusori, da intendere però come eccezione e non come norma, per non danneggiare gli altoparlanti. Consigliamo, comunque, di acquistare diffusori con potenza leggermente maggiore a quella degli ampli.
b) L’efficienza o sensibilità (misurata in Db)
E’ questo un parametro determinante nella valutazione del nostro diffusore. Ci consente infatti di capire come con uno stesso amplificatore a due casse possono suonare in modo diverso, misurando la reazione degli altoparlanti a segnali che vengono applicati ad una x potenza.L’efficienza, quando elevata, può coincidere con prodotti tutt’altro che economici. Ma, per quel che riguarda questo parametro, si tratta di una considerazione puramente individuale.
c) L’impedenza (misurata in ohm)
L’impedenza si controlla per comprendere se una cassa si lascia “pilotare” bene. Infatti ci consente di capire se il carico elettrico che l’amplificatore produce è compatibile con i diffusori.Se l’impedenza è troppo bassa i rischi che l’amplificatore possa danneggiarsi sono maggiori, poichè si aumenta il lavoro svolto dallo stesso. Solitamente gli altoparlanti in commercio hanno impedenza tra gli 8 e i 4 ohm.
d) L’ambiente
E’ questo uno dei parametri più importanti. Non c’è cassa acustica che valga se l’ambiente è inadeguato. E viceversa.Perchè tutto questo? Perchè il suono, propagandosi nello spazio, incontra degli ostacoli (le pareti, gli oggetti parte della stanza in questione) e tale incontro ne determina delle modificazioni.
e) I cavi
Anche i cavi di potenza svolgono un ruolo fondamentale nella buona resa dei nostri diffusori. I cavi, che trasportano il segnale elettrico, devono essere idonei consentendo un passaggio fedele delle informazioni ricevute in entrata dall’amplificatore e lasciando pulito il segnale. Questo accade se i materiali utilizzati sono di qualità, e il cavo è ben schermato. Ascoltare, per credere.
Consigli per l’acquisto e l’ascolto delle casse acustiche
Eccoci forse al capitolo più importante della guida: i consigli per l’acquisto delle casse acustiche. Se una conoscenza preliminare del prodotto e dei parametri base è indispensabile, ancor più utile sarà conoscere e coltivare un giusto approccio all’acquisto, specialmente se ci stiamo avvicinando alla composizione di un impianto modulare.
Come accennavamo non esistono casse acustiche perfette, ma semplicemente casse acustiche più adatte a noi, alle nostre esigenze ed al nostro impianto. Quindi rivolgiamoci a negozi specializzati, possibilmente più di uno, per chiedere pareri e soprattutto provare differenti marche e tipologie di diffusori.
Meglio comprare cassa destra e sinistra della stessa marca e in coppia, per evitare noie ed incompatibilità. E’ facile inoltre che, a parità di costo, due casse acustiche siano di qualità differente a seconda della quantità di altoparlanti contenuti o a seconda delle modalità di costruzione della cassa. Ragionandoci su, meglio acquistare un diffusore a due casse piuttosto che tre se abbiamo uno stesso budget di riferimento.
Ancor meglio se il rivenditore ci consente di portare a casa i diffusori per un periodo di prova. A casa, appunto. L’ambiente è un fattore determinante per la resa di un diffusore. Contestualizzare significa scoprire come quel prodotto suona nelle nostre condizioni ambientali: per tale ragione non fidiamoci dell’ascolto in negozio.
Per una buona resa utilizziamo le casse acustiche per gli scopi cui sono state destinate, teniamole quando necessario lontane dalle pareti di almeno mezzo metro per evitare spiacevoli rimbombi e privilegiamo stanze chiuse. Verifichiamo poi, preliminarmente, di disporre dello spazio sufficiente ad ospitare le casse acustiche che vogliamo acquistare. E ricordiamo che l’ascoltatore deve formare, con le due casse, un ideale triangolo equilatero, affinché l’ascolto sia davvero ottimizzato.
Un tappetino disteso dinanzi alle casse sarà un ottimo sistema per assorbire quelle riflessioni sonore che inevitabilmente anche il pavimento produce. Tante, in ogni caso, le possibilità.
Possiamo puntare su sistemi costruiti per due sole casse frontali, o abbracciare l’uditore in un complesso sistema di diffusori. Se dobbiamo montare un sistema Home Theatre, si utilizza solitamente un subwoofer con 5 casse satellite da posizionare in diverse zone della stanza. Ogni cassa in tale configurazione ha la propria funzione: le centrali solitamente rendono i dialoghi del film, le posteriori i rumori di sottofondo.
E il fai da te? Lo consigliamo soltanto se avete intenzione di documentarvi seriamente. Costruire un diffusore significa considerare parametri e variabili in gran quantità per ottenere un risultato qualitativamente elevato.La prima regola? Seguite il vostro orecchio e Buon acquisto!
Migliori produttori di casse acustiche
Pioneer
Da trent’anni la Pioneer Eletronics è presente in Italia, installatasi inizialmente con la sola divisione home audio, ed oggi organizzata in due divisioni operative: MBG (Mobile Business Group) e HBG (Home Business Group).La MBG si occupa di Navigazione e car stereo, la HBG copre i settori TV, DVD e HiFi, occupandosi anche della produzione di numerosi modelli di diffusori. L’azienda a sede a Lainate, in provincia di Milano.
Tannoy
Fondata nel 1926 come Tulsemere Manifacturing company, la Tannoy è tra i più antichi brand mondiali del settore audio. Oggi l’azienda si occupa di audio residenziale, speakers e monitor da studio, applicando sofisticate tecnologie per la produzione di diffusori di altissimo livello. L’azienda è nota per la produzione di altoparlanti concentrici a due vie dalle elevatissime prestazioni molto noti tra gli appassionati.
Klipsch
La Klipsch, che prende il nome dal proprio fondatore (Paul W. Klipsch), è una ditta dalla lunga storia nel settore della audio technology, anche per quel che riguarda la produzione di diffusori. Alcuni modelli, ancora oggi commercializzati per la loro affidabilità, sono stati concepiti negli anni 50. Conosciutissimo il Klipschorn, leggendario diffusore dalla notevole dinamica. Il sito web è ricco di proposte e dettagli tecnici.
Chario
La Chario Loudspeakers è una ditta tutta italiana, che esporta i propri prodotti in tutto il mondo. Da più di 30 anni realizza sistemi di altoparlanti particolarmente apprezzati, come i modelli Academy Sovran o Constellation Ursa major, impostando la propria politica aziendale sulla ricerca di soluzioni tecniche rigorose e sull’elevata qualità dei singoli prodotti proposti. Il sito web ne illustra le caratteristiche mostrando nel dettaglio i modelli in commercio.
Jbl
Da più di 50 anni quest’azienda statunitense si occupa di car audio, marine audio e home audio coniugando esperienza, ricerca scientifica e soluzioni ingegneristiche avanzate. Appartiene al più noto e vasto gruppo Harman International, e realizza modelli di diffusori di alto livello e prestigio, con suono e costruzione curatissimi. In Europa la Jbl ha la propria sede in Germania.
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