Cardiofrequenzimetro

Categoria: Archivio Sport e Fitness
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Caratteristiche

Il cardiofrequenzimetro è nato intorno agli anni ’70, grazie all’invenzione di un ingegnere irlandese che voleva monitorare le prestazioni fisiche di una squadra di sci. Inizialmente questo apparecchio ricordava per la forma e le dimensioni un elettrocardiogramma, poi in breve tempo è stato rifinito, liberandosi dei numerosi fili. In Italia il primo sportivo che ha potuto usufruire di questo strumento, è stato il ciclista Francesco Moser nel 1984.

Il cardiofrequenzimetro è un semplice apparecchio che consente di tenere sotto controllo la frequenza cardiaca. Infatti, misurando i battiti del cuore, riusciamo a capire quanto sforzo fisico stiamo sostenendo in quella determinata attività, e che effetti potrà avere sul nostro fisico.

Questo strumento è composto da un sensore inserito in una fascia elastica da tenere sul petto all’altezza del cuore; il sensore invia poi i segnali a un orologio da polso che oltre a visualizzare il numero di battiti cardiaci, possiede altre funzioni tipiche degli orologi sportivi.

Il display di questo apparecchio è piuttosto grande per permettere di vedere i valori anche quando si è in movimento e alcuni modelli sono dotati anche di illuminazione, ideale per gli sportivi che si allenano di sera o all’interno di palestre poco illuminate.

In tutti i cardiofrequenzimetri è possibile impostare dei parametri che lo sportivo considera allenanti, in modo tale che nel momento in cui questi valori superano la soglia, l’apparecchio emette dei segnali acustici e luminosi. Il compito fondamentale di questo strumento, infatti, è tenere sotto controllo lo sforzo fisico, e il modo migliore è proprio quello di monitorare i battiti che forniscono una stima del lavoro del cuore rispetto ai muscoli.

L’importante, comunque, è affidarsi a un bravo personal trainer che potrà aiutarvi a preparare una tabella ideale con i valori entro i quali esercitare l’attività fisica in modo efficace e senza pericoli. Se fino a qualche anno fa si trattava di un apparecchio di “elite”, oggi è possibile trovare cardiofrequenzimetri alla portata di tutti perché il costo è più contenuto.

A cosa serve

Il cardiofrequenzimetro serve per misurare l’intensità dello sforzo durante l’allenamento sportivo e controllarla in base al risultato: l’unità di misura della potenza dello sforzo è la frequenza cardiaca (indicata con FC).

Quando si fa un esercizio fisico, l’organismo richiede un supporto energetico che fa variare il flusso sanguigno nei muscoli in base allo sforzo: il sangue fluisce maggiormente verso i muscoli che lavorano, aumentando la gittata cardiaca. A questo punto entra in gioco il calcolo della frequenza cardiaca, diversa da quando si è a riposo, perché si può capire come il fisico sta reagendo allo sforzo e a che soglia può arrivare.

Un cardiofrequenzimetro possiede poi altre numerose funzioni come la misura della velocità, il consumo di ossigeno, il conteggio dei passi, il rilassamento cardiaco e il target zone cioè il limite di efficacia dello sforzo fisico.

Si tratta di parametri utili per avere un buon allenamento e soprattutto il target zone è fondamentale affinché non si superi la soglia che poi fa rimanere la persona senza forze per parecchi giorni.

Quando si parla di cardiofrequenzimetro e del ruolo che ha nella misurazione dell’intensità dello sforzo, non si può non prendere in considerazione il proprio metabolismo, cioè l’insieme dei processi che forniscono energia al corpo umano: questi processi sono l’anabolismo e il catabolismo.

Il catabolismo è il processo che consiste nel procurarsi energia attraverso il cibo o i tessuti di riserva dell’organismo, affinché poi possa essere consumata dal corpo. È una sorta di magazzino energetico da usare al bisogno.

L’anabolismo, invece, è il processo che usa l’energia generata dal catabolismo per immagazzinare nell’organismo le sostanze di riserva e ripara ciò che è consumato. Chi pratica sport deve cercare di mantenere un funzionamento ottimale di entrambi i processi, senza blocchi nel funzionamento di uno dei due, affinché la performance sia perfetta.

Sappiamo poi che gli alimenti servono a dare energia e la loro trasformazione è regolata da vari meccanismi che hanno come comune denominatore una molecola che consente il cambio da cibo a energia: l’adenosintrifosfato o ATP.

Le fibre muscolari e i vari processi che richiedono dispendio energetico si avvalgono dell’azione della molecola ATP; il difetto di questa molecola tuttavia è che non si può immagazzinare e quindi necessita di un processo per ricostruirla continuamente, sfruttando fonti di energia esterna e in particolare tre meccanismi:

  • alattacido: processo dove la creatina fosfato produce ATP;
  • lattacido: processo dove l’ATP viene prodotta dal glucosio nel momento in cui si ha carenza di ossigeno;
  • aerobico: l’ATP è prodotta dal glucosio o dai lipidi quando si ha ossigeno.

Utilità

Il cardiofrequenzimetro è molto utile per coloro che si allenano su varie pendenze e per quelle persone che non sono particolarmente capaci di ascoltare le reazioni fisiche e magari si sopravvalutano, partendo subito velocemente nell’attività sportiva. Le attività fisiche in cui ci si avvale del supporto del cardiofrequenzimetro sono soprattutto il ciclismo, la corsa e la maratona.

È importante sottolineare che il cardiofrequenzimetro, invece, non è utile per proteggere il cuore e per dimagrire. Molte persone usano l’apparecchio erroneamente, con la convinzione che questo possa proteggere il cuore da eventuali danni causati dall’attività fisica. Ma è sbagliato perché chi possiede un cuore sano, ha delle difese naturali che si attivano durante gli eccessi fisici, mentre chi ha dei disturbi cardiaci non si salva mantenendo sotto controllo i parametri dell’attività sportiva, perché si possono verificare disturbi anche a frequenze cardiache sotto la soglia massima.

Anche il dimagrimento non necessariamente è legato ad una particolare frequenza cardiaca, perché ciò che è importante sono le calorie spese durante lo sforzo e non i grassi che si bruciano. Per perdere peso è sufficiente correre più chilometri possibili e piano, non serve tenere sotto controllo il battito cardiaco.

Per concludere il cardiofrequenzimetro ha come obbiettivo principale il controllo del corpo, delle sue reazioni e dell’idoneità a reagire agli stimoli di un lavoro aerobico.

Come si usa

Affinché il cardiofrequenzimetro sia utile nel controllo dell’attività sportiva bisogna impostarlo correttamente; per fare ciò lo sportivo deve conoscere il proprio limite anaerobico che equivale alla soglia massima di intensità che si è capaci di reggere e mantenere per circa 10 minuti.

Il livello massimo deve corrispondere a circa 4-5 battiti oltre la soglia anaerobica, raggiunta nel momento in cui si produce acido lattico in quantità superiore alla capacità di smaltimento dello stesso da parte del corpo umano.

È un momento importante perché in questa fase l’acido lattico è superiore rispetto alla quantità necessaria e la sensazione che si prova è quella di sfinimento; la conseguenza diretta è una riduzione della prestazione. Per questo motivo affinché l’allenamento sportivo sia salutare non bisogna superare tale soglia.

Il valore minimo invece corrisponde al 70-75 % della soglia stessa: questa misura ci comunica quando inizia l’affaticamento e si sta entrando nella fase di esercizio impegnativo per l’organismo.

Queste soglie, minime e massime, indicate sul cardiofrequenzimetro ci permettono di sapere che tipo di allenamento stiamo svolgendo e se i ritmi sono adeguati al nostro organismo.

Frequenze cardiache

Perché il cuore si alleni in modo corretto è fondamentale che si mantengano certi valori di frequenza, al di sotto dei quali non ci si sta allenando davvero e oltre i quali si sta invece esagerando con sforzo e fatica.

Per capire quali sono i valori ideali delle pulsazioni del cuore di ciascuna persona si può guardare la tabella sottostante. Sono valori corretti ma ovviamente indicativi, perché ogni organismo, reagisce in maniera diversa allo sforzo, a seconda dell’età, del sesso, del peso e della forma fisica.

Età

Principiante

Allenato

20 130-150 150-170
25 127-146 146-166
30 123-142 142-161
40 117-135 135-153
50 110-127 127-144
60 104-120 120-136

Affinché un allenamento sia corretto bisogna sempre tenere in considerazione alcune variabili da impostare sul proprio cardiofrequenzimetro:

  • frequenza di soglia anaerobica
    data dalla FC (frequenza cardiaca) max – 7/8 %: serve a misurare l’attivazione del sistema anaerobico lattacido. Il valore dipende dal grado di allenamento delle persone e può essere sostenuta in un periodo di tempo compreso tra i 15 e i 60 minuti;
  • frequenza di fondo veloce
    data dalla FC max – 10/15 % e indica la capacità di resistenza al lattato, prodotto senza accumularlo;
  • frequenza di fondo medio
    FC max – 15/20 % e viene mantenuta a lungo finché l’organismo riesce a smaltire l’acido lattico prodotto;
  • frequenza di fondo lento
    FC max – 25/30% serve per impostare un allenamento che migliora la base aerobica;
  • frequenza minima allenante
    FC max – 35/40 % non ha effetti sull’allenamento perché il valore è molto basso.

Modelli

Non è semplice scegliere un cardiofrequenzimetro, poiché sul mercato sono presenti vari modelli con prezzi e caratteristiche diverse. È importante scegliere l’apparecchio in base all’uso e alla necessità che ognuno ha.

Molte marche suddividono questo strumento in varie categorie:

  • Running: è un cardiofrequenzimetro adatto a tutti coloro che praticano questo tipo sport.
  • Fitness: indicato a coloro che praticano fitness sia agonistico sia amatoriale.
  • Cycling: ideale per coloro che praticano il ciclismo.
  • Outdoor: appositamente studiato per gli sportivi che praticano attività all’esterno come sci, trekking e snowboard.

Alcuni modelli possono avere o non avere determinate funzioni, quali:

  • calcolo in tempo reale del consumo di calorie;
  • calcolare del consumo massimo di ossigeno;
  • memorizzazione dei dati sul proprio allenamento;
  • allarmi acustici che avvisano quando si supera la soglia impostata;
  • calcolo distanza, chilometri percorsi, velocità media e massima.

Alcuni cardiofrequenzimetri sono dotati di Own Code vale a dire della funzione che evita interferenze con altri apparecchi.

Dove acquistare

Una delle migliori marche produttrici di cardiofrequenzimetri è sicuramente la Polar, un’azienda composta da un gruppo di ingegneri e ricercatori in grado di costruire prodotti all’avanguardia.

La Polar propone 4 tipologie di modelli: i codificati e non codificati, a batteria sigillata, codificati e non codificati a batteria sostituibile. Sono impermeabili e quindi più resistenti.

Tutte le marche in ogni caso, propongono una vasta gamma di cardiofrequenzimetri: dalle versioni base, meno costose, adatte a coloro che svolgono sport a livello amatoriale a quelli multifunzione, con prezzi più elevati, indicati a coloro che hanno esigenze specifiche.

È possibile acquistare un cardiofrequenzimetro  sia nei negozi sportivi che su internet, dove si trova un’ampia scelta di negozi virtuali che propongono modelli vari a costi più contenuti. Tuttavia on-line non è possibile avere l’assistenza tecnica e il parere del negoziante.

Prima di comprare, usare e affidare la propria salute esclusivamente a questi apparecchi, è bene fare una visita medica che potrà valutare lo stato fisico ed eventualmente indicarci gli esami da fare prima di sottoporci a sforzi eccessivi. Ottimo consigliere può essere il cardiologo, che è in grado di interpretare nel migliore dei modi i parametri rilevati dal cardiofrequenzimetro durante l’allenamento e consigliarci qual è la soglia massima che possiamo raggiungere.

Publicato: 2010-04-03Da: Redazione

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