A cosa serve
La caldaia è uno di quegli apparecchi che ha cambiato la nostra vita quotidiana anche se ne percepiamo l’impatto in modo differente da quanto avviene con un frigorifero o con una lavatrice. Lavorando, per così dire, nell’ombra capiamo quanto il suo ruolo sia fondamentale nella quotidianità soltanto nella malaugurata ipotesi che si rompa e non riesca più a funzionare correttamente.
Immaginiamo quello che accadeva nel passato: per poter usare dell’acqua calda bisogna riscaldarne una certa quantità sul fuoco; per non parlare della difficoltà per mantenere confortevoli le stanze di una casa. La caldaia è del tutto indispensabile per riscaldare le nostre case e per ottenere acqua calda.
Il suo funzionamento prevede l’utilizzo di combustibili di varia natura che, attraverso la combustione, generano calore. A questo punto, il calore generato viene spinto nelle tubazioni, sia sottoforma di aria che di acqua, e viene trasportato nei vari ambienti di un appartamento o nell’impianto idraulico, per trasformarsi in acqua calda.
Le caldaie possono essere alimentate in diversi modi: nella maggior parte dei casi si usano il gas metano o comunque combustibili liquidi; sopravvivono tuttavia dei rari esempi di impianti che utilizzano la legna, opportunamente trattata, per generare calore.
Le caldaie a metano sono tra le più efficienti e vengono usate tranquillamente per riscaldare sia i termosifoni che l’acqua, il tutto in modo completamente trasparente per l’utente che non deve far altro che premere un tasto di avvio.
Prima dell’avvento della caldaia si usavano diversi apparecchi per ottenere gli stessi scopi, ma non si era in grado di ottenere una riserva continua: pensiamo a cosa accadeva con i più vecchi scaldabagni. In molti casi, inoltre, l’acqua riscaldata attraverso tali sistemi non risultava potabile; mentre, tra gli svantaggi registrati in linea generale, è anche superfluo dover parlare del dispendio energetico che dovevano accollarsi le realtà industriali.
Caratteristiche
Se, come abbiamo visto, la funzione è la stessa per tutte le caldaie, ciò non toglie che ne esistono tipologie differenti e che le caratteristiche, anche all’interno di quelle della stessa famiglia, possono variare e non di poco.
Non si può trascurare, infatti, che esiste una classificazione vera e propria di questi apparecchi che si basa su come avviene la combustione del gas e, dunque, la trasformazione in energia. Questa speciale classifica avviene per mezzo delle stelle: ci sono caldaie ad una stella, a due, a tre e a quattro, senza contare che ciascuna deve possedere anche il marchi di conformità CE, i controlli dell’IMQ e la sigla 0051.
Di solito, per uso domestico viene consigliata una caldaia a quattro stelle che ben soddisfa le richieste di un’utenza che desidera risparmiare e ottenere il giusto grado di riscaldamento contemporaneamente. Da notare che maggiore è il numero delle stelle, maggiore sarà anche il prezzo dell’apparecchio ma sarà garantita un’efficienza più elevata e un rendimento più alto della combustione, un altro dato molto utile da tenere in considerazione.
Un altro parametro importante è la potenza dell’impianto che può essere superiore o inferiore ai 35 kw. Nel caso in cui si scelga un apparecchio dalla potenza uguale o maggiore a tale soglia, si dovrà richiedere il cosiddetto “libretto di centrale”, altrimenti è sufficiente il “libretto d’impianto”.
Questi documenti, sempre allegati alla caldaia in dotazione, devono essere conservati con cura e riportare correttamente le annotazioni della manutenzione ordinaria che, per quanto riguarda le caldaie con potenza inferiore ai 35 kw, va fatta una volta all’anno.
Abbiamo introdotto in precedenza il concetto di rendimento della combustione: per una valutazione corretta dobbiamo sapere che ci si riferisce alla percentuale di energia che, prodotta in seguito alla combustione, viene poi trasferita all’acqua oppure all’aria. Le “stelle” di cui sopra altro non fanno che rendere esplicito questo parametro, in base a quanto riportato nel D.P.R. 660/96.
Tipologie
La tipologia di caldaia oggi più diffusa è senza dubbio quella dedicata ai bisogni di una singola famiglia, dal nome molto esemplificativo di “unifamiliare”. Si tratta di tutte quelle che si trovano normalmente nelle nostre abitazioni, installate esternamente o comunque collegate con l’esterno per meglio garantire la sicurezza dell’impianto.
Tutti noi avremo visto, almeno una volta, la classica fiammella azzurra che brucia all’interno: altro non è che il prodotto della combustione del metano che fa partire il nostro impianto di riscaldamento.
Questo tipo di caldaia può essere alimentata, in verità, con due diversi tipi di gas: il metano, che è la scelta preferita dal maggior numero di famiglie, dato che ormai il territorio nazionale è quasi interamente servito; oppure il gpl, che molto spesso è usato per villette poste in zone periferiche.
Alcuni anni fa, le caldaie non erano unifamiliari ma condominiali, il che comportava che i riscaldamenti venissero accesi ed impostati allo stesso modo e negli stessi orari per tutti i condomini. Si assisteva, dunque, ad una peggiore efficienza e ad una difficile gestione dei consumi: oggi, attraverso l’apparecchio installato in ciascuna delle nostre case non è più complicato regolare i momenti del giorno in cui accendere l’impianto o impostare la temperatura preferita.
In alcuni casi, contestualmente all’acquisto di una caldaia ci possono essere proposti degli apparecchi da installare per rilevare anche una minima perdita di gas: questo accessorio è molto utile se la caldaia deve essere installata all’interno, o in una veranda, per esempio.
Tra le caldaie a gas attualmente in commercio, il tipo più efficiente è rappresentato da quelle a condensazione. Si tratta, in pratica, di impianti che sono in grado di riutilizzare i gas di scarico in modo tale che, opportunamente raffreddati, possano essere trasformati in vapore acqueo.
Questo vapore viene convogliato in uno scambiatore che cederà parte del calore all’acqua di ritorno dell’impianto, preriscaldandola.
Per avere un’idea del risparmio energetico che si ottiene, basti sapere che viene recuperata, con questo ingegnoso sistema, oltre il 15% di energia, il che comporta una riduzione in termini di combustibile impiegato.
Se poi si combina l’uso delle caldaie a condensazione con impianti costituiti da pannelli radianti, che sono impostati su temperature più basse di quanto non avvenga con i tradizionali, si può arrivare tranquillamente ad un risparmio del 40%.
Sicurezza e installazione dell’impianto
Le caldaie sono degli apparecchi molto delicati: non è possibile risparmiare né sulla sicurezza dell’impianto né su installazione e manutenzione, perché gli effetti di una negligenza o della superficialità di un tecnico poco qualificato si scontano non solo in termini economici ma, potenzialmente, in vite umane.
Per questo motivo le norme che riguardano la sicurezza degli impianti sono piuttosto rigide e restrittive: il quadro normativo di riferimento è dato dalla legge 46/90, che ha previsto tutta una serie di adeguamenti degli impianti di riscaldamento. Ad esempio, periodicamente, avvengono delle ispezioni degli apparecchi da parte dei Vigili del Fuoco, che controlleranno se la caldaia è posta in un luogo adeguato e funziona correttamente.
Se l’impianto funziona attraverso la combustione del gas, che sia metano o che sia gpl, bisogna essere attenti a che le fiamme non si spengano per mancanza di ossigeno, continuando però la fuoriuscita del gas. Anche gli impianti centralizzati devono essere controllati periodicamente, sebbene sia compito dell’amministratore far effettuare la manutenzione ordinaria.
Per quanto riguarda le tipologie di caldaia, a seconda della loro installazione, si dividono in due gruppi: quella a camera stagna e quelle a camera aperta. Vediamone nel dettaglio le caratteristiche. Le caldaie a camera aperta sono a tiraggio naturale e devono essere installate all’esterno.
Nel caso in cui si desideri porle all’interno bisognerà provvedere a delle prese d’aria che la colleghino con una parete esterna. La grandezza di tale presa d’aria dipenderà dalla potenza dell’apparecchio. Le caldaie a camera stagna o a camera chiusa isolano l’apparecchio e fanno sì che la combustione avvenga in un ambiente “protetto”.
L’aria necessaria alla combustione viene spinta dall’esterno verso l’interno grazie ad un elettroventilatore che poi, nel caso in cui non si tratti di una caldaia a condensazione, spingerà anche i fumi di scarico verso l’esterno. In alcuni casi si preferiscono le caldaie a camera stagna installate su balconi o terrazze: la loro particolare caratteristica le rende molto adatte anche a condizioni ambientali difficili.
Come scegliere
La caldaia non ha dei prezzi bassi, il che significa che rappresenta un vero e proprio investimento per una famiglia. Per cui, è molto importante sceglierla con oculatezza e affidarsi a marchi di comprovata esperienza. Ve ne sono diversi: tra i tanti vale la pena di citare il Gruppo Ariston, Sime, Fontecal, Radiant, Valliant, Buderus.
Per acquistarne una che sia davvero conforme alle proprie esigenze bisogna che si valuti prima quanti sono gli ambienti da riscaldare, dunque la metratura complessiva dell’appartamento: maggiore è questa misura, maggiore dovrà essere la potenza nominale dell’impianto, maggiori saranno i costi d’installazione, di manutenzione, di uso.
Non acquistare mai apparecchi che non siano completi di tutte le certificazioni CE e IMQ, perché significa che si tratta di caldaie non a norma e dunque potenzialmente pericolose. Si deve valutare, inoltre, la funzione richiesta alla caldaia: si necessita di un impianto che riscaldi solo l’acqua, che riscaldi solo i termosifoni o che compia entrambe queste azioni?
Un altro importante fattore di cui tenere conto è il luogo nel quale andrà installata la caldaia, se si trova all’esterno oppure all’interno. Ovviamente, questo vi spingerà ad acquistare una caldaia a camera aperta oppure a camera stagna. Se volete, e potete, fare una spesa un poco più sostenuta, completate, infine, il vostro acquisto e abbinate la caldaia ad un accumulatore di calore.
Questo utile apparecchio, noto anche con il nome di “puffer”, altro non è che un contenitore, disponibile con diverse capienze, coibentato e realizzato appositamente per fare scorta di acqua calda quando non vi è richiesta da parte degli utenti. Si riducono così gli sprechi legati allo “stop and go” della caldaia, che funziona in modo più costante e uniforme.
Nei paesi del Nord si adotta spesso questo accorgimento che consente di risparmiare sulla quantità di energia necessaria. Un ultimo consiglio: scegliete un puffer che sia dimensionato alla potenza nominale della caldaia. Un semplice conto ci permette di individuare una sorta di “equazione”: 25 litri d’acqua di capienza per ogni kw di potenza dell’apparecchio.
Manutenzione
La manutenzione degli impianti è un punto da rispettare pedissequamente: a prescindere dalla sanzioni salate nelle quali si incorre, non si può andare incontro al rischio di mettere in pericolo la propria e l’altrui vita. Le abitazioni più recenti sono, in genere, già state completate con una caldaia posta dalla ditta costruttrice, pertanto, dovrebbero essere già a norma.
Per le case più vecchie, come abbiamo specificato, vi è stato un periodo di transizione durante il quale sono stati adeguati tutti gli impianti: l’ultima data utile per mettersi in regola era stata fissata al 1997.
Inoltre, una manutenzione regolare permette di risparmiare, perché si assicura che tutte le parti funzionino in modo corretto e non venga usata più energia del necessario per avviare la combustione. Per la manutenzione, la normativa prevede che ci si affidi esclusivamente a tecnici o imprese specializzate, in possesso dei requisiti elencati dalla legge. Ogni due anni, inoltre, se si possiedono impianti unifamiliari, si devono versare gli oneri ridotti.
La ditta o lo specialista scelti per la manutenzione ordinaria devono trasmettere, ogni due anni alla provincia di appartenenza tutti i dati relativi alla verifica effettuata: è cura del proprietario accertarsi che questa trasmissione avvenga in modo regolare.
In alcuni casi, comunque, i centri che si occupano della manutenzione ricordano in automatico ai propri clienti tutte le scadenze da ottemperare per essere sempre in regola: è una buona prassi rivolgersi a coloro i quali offrono questo genere di servizi.
Molto spesso sono gli stessi rivenditori che effettuano la manutenzione periodica, per cui se siete in procinto di cambiare ora la vostra caldaia cercate chi abbini la vendita al post-vendita.
Se, invece, avete già trovato un determinato apparecchio in casa e non sapete a chi rivolgervi, provate a contattare l’assistenza clienti della marca della caldaia stessa. Di solito, vi verrà indicato il centro più vicino che compie tutti gli interventi di assistenza.
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