Classificazione dei sistemi antifurto
In base alla resistenza meccanica nei confronti dello scasso, i dispositivi antifurto per biciclette vengono suddivisi in due gruppi principali. Eccoli, nel dettaglio:
- Livello di protezione 1: questi dispositivi sono in grado di resistere al taglio di attrezzi atti allo scasso di lunghezza inferiore ai 35 centimetri.
- Livello di protezione 2: la resistenza è garantita nei confronti di utensili la cui lunghezza non supera i 60 centimetri.
In alcuni modelli di biciclette tradizionali e citybike può essere presente un sistema antifurto che non rientra in questi due gruppi principali. Si tratta di una sorta di morsetto semicircolare inserito a livello della ruota posteriore, e che può essere stretto sino a toccare la ruota impedendole di girare.
Questa tipologia di deterrente è senza dubbio una delle meno efficaci, dal momento che è sufficiente sollevare la ruota posteriore per portarsi via indisturbatamente la bicicletta. Inoltre l’elemento semicircolare è facilmente manomettibile usando un attrezzo allungato a mo’ di leva.
Cavi antifurto
In commercio si può trovare una vasta gamma di cavi antifurto per biciclette di diversa fattura e funzionamento, che se usati correttamente possono essere buoni (ma non infallibili) sistemi per evitare i furti. I più semplici di tutti sono i cavi metallici di forma circolare rivestiti da una guaina di plastica e chiusi tramite un piccolo sistema a lucchetto. Questi modelli di antifurto sono economici e semplici da utilizzare, ma purtroppo non si tratta affatto di sistemi sicuri dal momento che con una comune tronchese essi possono essere tranciati. Il lucchetto è in assoluto il punto più debole dell’intero sistema poiché una persona di media corporatura potrebbe riuscire addirittura a forzarlo semplicemente tirando i due capi in senso opposto.
Un’altra tipologia di antifurto per bicicletta molto diffusa è rappresentata dai cavi in acciaio di forma spiralata, che presentando un ingombro minimo sono molto pratici da agganciare alla bicicletta quando si pedala. La loro particolare forma estendibile consente di adattarne la lunghezza in base alle esigenze di aggancio a pali o rastrelliere, ma anche in questo caso è presente un lucchetto incorporato che rappresenta l’elemento debole.
Catene e sbarre antifurto
Altro sistema di antifurto per la bicicletta è la catena metallica, i cui anelli sono rivestiti di plastica o guaine in tessuto sintetico; le due estremità della catena sono libere e vanno agganciate con un lucchetto (in genere da acquistare separatamente). In questo caso si può scegliere un lucchetto di dimensioni medio-grandi, dotato di una maggiore resistenza allo scasso, anche se purtroppo basta un grosso tronchese per liberarsene. Inoltre, maggiori sono le dimensioni del lucchetto col quale si sceglie di corredare la catena, minore sarà la praticità di portarsela appresso negli spostamenti.
In commercio è possibile trovare anche tipologie di antifurto rigide, costituite da barre di acciaio dalla forma a “U” che, alle estremità, vengono fissate da un elemento trasversale di bloccaggio. Questi sistemi sono piuttosto resistenti al taglio, e con l’aumentare dello spessore della barra si innalza il livello di sicurezza. Anche in questo caso, tuttavia, le inserzioni della barra trasversale sono tipicamente quelli più deboli, senza dimenticare un altro aspetto negativo legato alla mancanza di praticità. Le sbarre a “U” infatti sono piuttosto scomode da portarsi in giro, a meno che non si abbia un cestino oppure un portapacchi al quale agganciarle.
Alcuni di questi dispositivi antifurto sono dotati di un sistema di allarme che, in caso di tentativo di manomissione fisica, iniziano a suonare scoraggiando perciò il ladro dalla prosecuzione del furto.
Consigli per evitare i furti
Anche il migliore antifurto del mercato può fare davvero poco se la bicicletta viene imprudentemente lasciata incustodita in luoghi poco sicuri, alla portata dei ladri. Ecco perché, allo scopo di minimizzare il rischio di furto, è indispensabile osservare alcune buone regole, quali:
- la bicicletta, ove possibile, va sempre fissata ad un elemento fisso come ad esempio ringhiere, pali stradali, rastrelliere o staccionate;
- non è raro che la bicicletta possa essere oggetto di atti di vandalismo come ad esempio la rimozione della ruota anteriore. Per evitarne il furto, il dispositivo utilizzato deve essere fatto passare tra il telaio della bicicletta e la ruota. Meglio ancora se il tutto viene agganciato anche ad uno degli elementi fissi che si possono trovare per strada: per un ladro è infatti un gioco da ragazzi portare via una bicicletta, seppur con una ruota che non gira, per poi rimuovere in un secondo tempo il dispositivo antifurto che la blocca;
- la bicicletta andrebbe sempre posteggiata in un luogo di passaggio, che di sera sia sufficientemente illuminato in modo da scoraggiare i malintenzionati.
Secondo le ultime stime, ogni anno in Italia vengono rubate oltre un milione e duecentomila biciclette: una cifra senz’altro preoccupante, dal momento che fa capire quali siano i giri d’affari illegali che si nascondano dietro a questo vero e proprio business. La sicurezza, quindi, non è mai troppa ed è sempre meglio investire in un dispositivo antifurto magari costoso, ma che possa dare qualche garanzia in più.
Un’iniziativa utile è quella del Registro Italiano Bici, un’anagrafe nazionale pubblica e gratuita sulla quale è possibile registrare i dati della propria bicicletta collegandoli a nome, cognome ed altre informazioni personali. Grazie al Registro Italiano Bici le forze dell’ordine sono in grado di riconoscere una bicicletta oggetto di furto, e di restituirla al legittimo proprietario.
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