Caratteristiche
Sebbene molti lo considerino un vero e proprio nemico del sabato sera, l’etilometro è uno strumento prezioso nelle mani delle Forze dell’Ordine. Esso, infatti, consente di misurare la quantità di alcool (o etanolo) presente nell’organismo dei guidatori, in modo da valutare obiettivamente la loro capacità di guidare.
Com’è noto, infatti, guidare sotto l’effetto di alcolici è severamente vietato dal nostro Codice della strada, che fissa limiti ben precisi in merito alla quantità di alcool che il nostro organismo può avere al momento della guida.
Riconosciuto dal Servizio Sanitario Nazionale come una sostanza stupefacente a tutti gli effetti, se assunto in grandi quantità, l’alcool altera lo stato di coscienza della persona, riducendo i suoi riflessi e la sua capacità di valutare il pericolo.
Un elevato tasso alcolico durante la guida, quindi, rallenta la capacità di reazione dell’individuo e modifica la sua percezione del pericolo: il guidatore, quindi, espone se stesso, i passeggeri e gli altri automobilisti al rischio di incidenti stradali gravi e/o mortali.
L’inasprimento delle pene nei confronti dei guidatori in stato d’ebbrezza e la maggiore frequenza dei controlli da parte delle Forze dell’Ordine, in questi ultimi anni, ha determinato una buona riduzione del numero delle cosiddette stragi del sabato sera, gli incidenti stradali mortali provocati proprio da guidatori ubriachi.
Sebbene in passato l’accertamento del tasso alcolico era effettuabile soltanto con l’analisi del sangue, una tecnica piuttosto lenta e invasiva, grazie alla diffusione dell’etilometro, i controlli sono stati resi più semplici e immediati: in pochi minuti, infatti, è possibile valutare la quantità di alcool presente nell’organismo e agire di conseguenza.
Negli ultimi tempi, inoltre, si sono diffusi etilometri online, una sorta di programmi che, inserendo la quantità di drink assunti, il sesso, il peso della persona, consentono di effettuare una stima approssimativa del proprio tasso alcolico. Tale stima, comunque, è assolutamente generica perché il tasso alcolico varia da persona a persona in base a fattori diversi.
Come funziona
Per poter rilevare la quantità di alcool presente nell’organismo, l’etilometro sfrutta alcune caratteristiche tipiche dell’etanolo e particolari leggi chimiche.
Quando ingerito, infatti, l’alcool viene assorbito completamente dall’organismo entro un’ora e smaltito molto lentamente (circa 15 ml ogni ora). Dopo essere stato ingerito, l’alcool arriva nella circolazione sanguigna e viene trasportato verso tutti i distretti e gli organi del corpo, fino a raggiungere i polmoni dove, una precisa quantità di alcool presente nel sangue viene dispersa nell’aria espirata (l’alcool disperso, in particolare, proporzionale alla quantità di alcool presente nel sangue). Esaminando con l’etilometro l’aria emessa dai polmoni, quindi, si ha la possibilità di valutare la quantità di alcool presente nel sangue e il relativo tasso alcolico della persona.
Le leggi chimiche alla base del funzionamento dell’etilometro sono: la legge di Henry, che teorizza la solubilità dei gas all’interno di un liquido, e la legge di Raoult, che descrive come nelle soluzioni dei soluti non volatili (in questo caso, l’alcool e il sangue), il vapore che si determina dall’evaporazione della soluzione (l’aria espirata dai polmoni) contiene sia molecole del solvente, sia molecole del soluto. Nell’aria espirata dai polmoni, quindi, sono presenti molecole di etanolo e, in base alla legge di Henry, la quantità di queste molecole è proporzionale alla quantità di quelle presenti nel sangue.
Il tasso alcolico rilevato dall’etilometro, inoltre, può variare da persona a persona anche se si è assunta la stessa quantità di alcool. Tra le possibili variabili ci sono la massa corporea della persona (il peso) e la quantità di tessuto adiposo.
In quest’ultimo caso, in particolare, a parità di peso corporeo e di alcool ingerito, la persona con una quantità maggiore di tessuto adiposo, ha un tasso alcolico più elevato rispetto all’altra. Tale variazione del tasso alcolico dipende dal fatto che il tessuto adiposo tende a trattenere una maggiore quantità d’acqua e l’alcol presente nel sangue risulta più concentrato.
Etilometro chimico
Una delle tipologie di etilometro è quello chimico, chiamato così proprio perché il suo funzionamento prevede una reazione chimica.
Un etilometro chimico, in particolare, è formato da un palloncino, un boccaglio e una certa quantità di sali contenuti in una fialetta apposita. Il palloncino consente di far reagire i sali con una precisa quantità di aria espirata in modo da dare risultati abbastanza precisi.
Gli etilometri chimici, inoltre, si dividono ulteriormente in due categorie in base alla tipologia di sali in essi contenuti: il più affidabile e sicuro è quello in cui il reagente privo di dicromato di potassio, una sostanza chimica che è stata recentemente riconosciuta cancerogena dal Ministero della Salute; l’altro, invece, contiene dicromato di potassio (in una concentrazione stabilita a norma di legge in modo da non essere nocivo per la salute).
L’etilometro chimico privo del dicromato di potassio, per essere utilizzato, deve essere privato dei tappi posti alle estremità della fialetta contenente i sali. Il passo successivo consiste nel collegare il boccaglio alla parte superiore della fiala e il palloncino a quella inferiore: soffiando nel boccaglio, l’aria espirata passa attraverso la fiala determinando la reazione chimica che porta alla valutazione del tasso alcolico.
I sali, infatti, tenderanno a cambiare colore: se restano bianchi allora l’aria espirata è priva di etanolo; se assumono una colorazione tendente al rosa, invece, significa che è stato ingerito dell’alcool. In base all’intensità del rosa, confrontando il colore con la scala riportata sulla stessa fiala, è possibile determinare il tasso alcolico della persona. L’affidabilità di questo test di circa il 95%.
L’etilometro chimico con dicromato di potassio, invece, si utilizza gonfiando il palloncino per poi sgonfiarlo manualmente all’interno della fiala contenente i reagenti. Anche in questo caso, la misurazione del tasso alcolico si basa sul colore assunto dai sali: più la fialetta appare colorata, più elevato è il tasso alcolico presente nell’espirato. Tale test, a differenza del precedente, assicura un’affidabilità di circa il 70%.
Etilometro elettronico
La seconda tipologia di etilometro è quello elettronico: il suo funzionamento segue lo stesso principio dell’etilometro chimico ma, in questo caso, non sono presenti sali che provocano reazioni chimiche. Questo tipo di etilometro è formato, in particolare, da un rilevatore elettronico dotato di display, collegato a un boccaglio.
Per misurare il tasso alcolico è sufficiente attendere che l’etilometro sia pronto e soffiare all’interno del boccaglio: l’espirato raggiunge il sensore interno, il quale rileva la quantità di etanolo presente nell’aria e riporta il rispettivo valore.
Per il corretto funzionamento di questo etilometro è importante attendere che la resistenza interna alla macchinetta si riscaldi: soltanto in questo modo, infatti, il sensore di gas è in grado di rilevare correttamente la presenza di etanolo nell’aria.
Il sensore utilizzato per la rilevazione dell’alcool è un semiconduttore a base di ossido di stagno: quando la resistenza ha raggiunto la giusta temperatura, il semiconduttore inizia a reagire con l’aria liberando elettroni e determinando la creazione della cosiddetta “barriera di potenziale”.
In base alla tipologia di gas rilevato, tale barriera tende ad assumere diversi valori: con l’ossigeno, in particolare, si attesta a livelli molto elevati; con la presenza di etanolo, un gas riducente, al contrario, tende a diminuire.
La valutazione del tasso alcolico attraverso l’etilometro elettronico è molto più affidabile, perché consente di rilevare con precisione il suo valore esatto. Proprio per questo motivo il suo uso è molto diffuso tra le Forze dell’Ordine: i loro etilometri, in particolare, sono ancora più sofisticati perché consentono di stampare i risultati del test al fine di poterli allegare all’eventuale verbale.
In commercio, comunque, sono disponibili anche etilometri elettronici portatili, di dimensioni molto inferiori, molto utili per controllare autonomamente il proprio tasso alcolico prima di mettersi alla guida. In questo caso, comunque, essi devono essere tarati periodicamente in base alle istruzioni indicate dal produttore, in modo da poter garantire sempre risultati affidabili.
Gli etilometri in dotazione alle Forze dell’Ordine
L’etilometro è uno degli strumenti in dotazione delle Forze dell’Ordine e da loro utilizzato per la rilevazione del tasso alcolico del guidatore. Gli etilometri utilizzati per queste rilevazioni ufficiali devono essere dotati di particolari caratteristiche, stabilite dalla legge.
La prima riguarda il campo di misurazione: gli etilometri devono essere in grado di rilevare un tasso alcolico compreso tra un minimo di 0,20 g e un massimo di 3 g. Lo scarto, ovvero l’errore di misurazione, non deve superare lo 0,05%: soltanto in questo modo, infatti, la misurazione del tasso alcolico può essere definita affidabile.
Trattandosi di etilometri elettronici, inoltre, essi devono essere dotati di appositi segnalatori (acustici e/o luminosi) che indicano quando il macchinario è pronto per essere utilizzato. In caso di errori nella rilevazione del tasso alcolico (provocati magari dalla scarsa quantità di aria immessa nel boccaglio), inoltre, gli etilometri devono essere in grado di segnalare che la misurazione è nulla o non è andata a buon fine. Sul display dell’etilometro, poi, la rilevazione deve essere indicata in modo preciso, in g per kg di peso corporeo con due cifre decimali dopo la virgola.
Il fattore di conversione riguardante la trasformazione del tasso alcolico nell’aria espirata, in tasso alcolico nel sangue, inoltre, deve essere di 2.000 l/kg. Dopo la rilevazione del tasso alcolico, l’etilometro utilizzato deve essere in grado di resettarsi automaticamente, in modo da essere pronto per successive rilevazioni. Per quanto riguarda l’espirazione, inoltre, l’aria immessa nel boccaglio dell’etilometro deve: essere compresa tra gli 1,2 e i 1,5 l; avere una potenza non superiore ai 0,2 W; essere espirata in meno di 15′.
Il nostro Codice della Strada prevede che il tasso alcolico non superi gli 0,50 g/l e che, in determinati casi, esso debba essere obbligatoriamente pari a 0. Se il tasso alcolico del guidatore supera le soglie previste dalla legge, egli incorre in diverse sanzioni che si distinguono e si inaspriscono in base al valore rilevato.
L’alcol-test
A causa degli effetti che l’alcool provoca sulle persone, il Codice della Strada italiano fissa precisi limiti in merito alla quantità di etanolo che può essere presente nell’organismo al momento della guida. Se il tasso alcolico del guidatore supera tali limiti, scattano le sanzioni che vanno dalla multa fino all’arresto e alla sospensione della patente.
È importante ricordare, inoltre, che a determinate categorie di persone (i neopatentati che hanno conseguito la patente da meno di 3 anni; i guidatori professionali in servizio; i minori di 21 anni) è consentito guidare soltanto se il loro tasso alcolico è pari a 0.
Come precedentemente indicato, il tasso alcolico tollerato dal Codice della Strada deve essere inferiore o pari ai 0,50 g/l: in tal caso non si è in stato di ebbrezza e non si hanno conseguenze. Se il tasso alcolico supera questo valore sono previste tre opzioni:
- con tasso alcolico compreso tra i 0,51 e i 0,80 g/l è prevista la multa da 500 € a 2.000 €, il fermo, la sospensione della patente per un periodo variabile da 3 a 6 mesi e la decurtazione di 10 punti dalla patente;
- con un tasso alcolico superiore ai 0,80 g/l ma inferiore agli 1,50 g/l è prevista l’ammenda da 800 € a 3.200 €, il fermo, l’arresto fino a 6 mesi, la decurtazione di 10 punti dalla patente e la sua sospensione per un periodo da 6 mesi a un anno;
- con un tasso alcolico superiore agli 1,50 g/l infine, è previsto l’arresto da 3 mesi a un anno, la multa da 1.500 € a 6.000 €, la sospensione della patente per un periodo variabile da uno a due anni, la decurtazione di 10 punti, e, nel caso in cui il veicolo appartenga al guidatore interessato, la sua confisca con sentenza di condanna (nel caso in cui il veicolo non sia di sua proprietà non viene confiscato ma è previsto il raddoppio del periodo di sospensione della patente da 2 a 4 anni).
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