Pannolini: eritema e candida

Eritema da pannolino
Categoria: Archivio Bambini
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I fastidiosi problemi che a volte i pannolini possono causare ai nostri piccoli sono un aspetto che riguarda e preoccupano moltissime mamme. Spesso davanti a un problema del genere si è presi da un’ ansia eccessiva, ma comprendendo bene la natura della preoccupazione è facile prevenire e minimizzare questi piccoli fastidi.

Le dermatiti da pannolino

Esistono molti diversi tipi di infezioni che nel bambino spesso sono causate da una pluralità di fattori. Le dermatiti colpiscono moltissimi bambini già dalle primissime settimane di vita e spesso causano forti allarmismi da parte dei genitori. Se il problema è facile che si presenti, è anche vero che i pediatri e gli specialisti del settore sono “abituati” a vedere questo genere di infezioni e sono oggi in grado di risolvere le dermatiti con pochi e semplici passi.

Per questo motivo, le ansie dei genitori rientrano spesso nei limiti e la preoccupazione iniziale si trasforma ben presto nella consapevolezza di comprendere quale sia la causa del problema, come sia possibile risolverlo, e , cosa non meno importante, quale sia il metodo migliore per prevenire. La famiglia delle dermatiti è molto ampia. Solitamente si tratta di eritemi dovuti a pipì e feci che restano a contatto con la sensibile pelle del neonato.

Esistono, però, anche altre manifestazioni a carico della pelle del piccolo che è opportuno conoscere e imparare a distinguere. Alcune delle dermatiti più frequenti comprendono: eritema da pannolino, dermatite seborroica, candida, e dermatite allergica. Ognuna di queste manifestazioni presuppone un forte arrossamento della pelle e, a seconda del caso, possono essere causate da specifici batteri e sostanze. Nel caso della candida, oltre al rossore, si trovano intorno all’ orifizio e nelle zone adiacenti l’ inguine numerose pustole e vescichette.

Nella psoriasi da pannolino, invece, la caratteristica che accompagna l ‘arrossamento dei tessuti è la lucidità degli stessi che può interessare anche la regione ombelicale. In casi abbastanza rari, queste manifestazioni possono evolversi in patologie generalizzate, come parassitosi, malattie immunologiche. L’ intervento tempestivo è, quindi, di fondamentale importanza per arrestare il problema nel momento stesso in cui sorge e per evitare di “stressare” ulteriormente la cute del piccolo con rimedi improvvisati dal buon senso comune.

Cos’è l’eritema da pannolino

Il termine “eritema” sta ad indicare un’ irritazione a carico solitamente degli strati cutanei più superficiali. Le cause di tale arrossamento nel lattante sono costituite da un insieme di fattori:

  1. La pelle del neonato è di natura molto sensibile e delicata, soggetta facilmente a screpolature e a disidratazione;
  2. I pannolini che esistono oggi in commercio non sono fatti di materiali come cotone e spugne, ma contengono per buona parte tessuti plastificati, facilmente irritabili, soprattutto nei confronti delle pelli più sensibili;
  3. L’ umidità causata dalle urine del piccolo, non riuscendo a fuoriuscire, determina una difficoltà nella traspirazione e nella respirazione dei tessuti epidermici.

Naturalmente esistono alcuni accorgimenti che possono rivelarsi utili nella prevenzione dell’ eritema da pannolino, come quello di evitare di sfregare il pannolino o quello di utilizzare creme specifiche, delicate e non irritanti.

Prima di addentrarci meglio in quest’ ambito, è utile, però, imparare a riconoscere un eritema da pannolino nelle sue manifestazioni più tipiche. La prima cosa che si nota in un eritema è l’ eccessivo rossore dei tessuti: ciò è per lo più dovuto ad un apporto eccessivo di sangue da parte dei vasi sanguigni. Molte volte a tale arrossamento della pelle può seguire un aumento locale della temperatura.

In riferimento all’ eritema da pannolino dei bambini, di solito il rossore si presenta nelle zone delle natiche e del pube. In caso di eritema ( o dermatite) la prima cosa da fare è chiedere un parere al vostro pediatra.

Sarà lui, infatti, a valutare la strada da intraprendere, a consigliarvi metodi e prodotti più adatti, a definire la gravità dell’ irritazione e l’ eventuale invio a un dermatologo. Se nella maggior parte dei casi il problema si risolve facilmente, esistono circostanze in cui l’ eritema può rappresentare il sintomo di altre infezioni più gravi.

Cause e rimedi

Molte sono le cause che possono causare o aggravare la presenza di una dermatite a carico delle zone intime del neonato. Il primo fattore determinante è certamente il pannolino. Naturalmente, i pannolini non devono essere demonizzati, dato che l’ impatto che questo ha su tali dermatiti è soltanto una parte del tutto.

Il problema principale, infatti, sembra essere dovuto al materiale impiegato nei pannolini di oggi. Se in passato, le nostre nonne utilizzavano i pannolini in cotone, lavabili e riutilizzabili, oggi il mercato del pannolino offre prodotti usa e getta, in cui si impiegano materiali certamente differenti dal confortante cotone di una volta. Accade, così, che quando il piccolo emette pipì e feci, queste rimangano a ristagnare per qualche tempo ( può trattarsi di pochi minuti, ma può anche accadere che tra un cambio e l’ altro trascorra più tempo).

La presenza di urine e feci, unite alla mancanza di traspirazione causata dalla plastica degli odierni pannolini, causano un abbassamento del ph della pelle, che viene naturalmente esposta con maggiore facilità agli attacchi dei batteri. La macerazione di queste sostanze a contatto stretto con la pelle del piccolo, quindi, è il primo dei fattori scatenanti l’ irritazione.

La presenza del pannolino e del tessuto di cui è composto ostacola la traspirazione delle sostanze emesse, tra cui l’ ammoniaca. Per questo motivo, uno dei rimedi sicuramente più efficaci e tempestivi da mettere a segno è il cambio continuo della mutandina. Grazie a questa semplice azione, la pipì e le feci non hanno la possibilità di macerare e di “attaccare” la cute.

Altro suggerimento molto utile, se non per curare, quantomeno per prevenire il disagio, è l’ utilizzo pannolini in cotone lavabili. Forse l’ idea può apparire strana o insolita, ma negli ultimi tempi questo genere di pannolino sta prendendo piede tra le mamme che, oltre a ridurre l’ impatto ecologico dei rifiuti, hanno trovato molti vantaggi di tipo pratico.

Pannolini usa e getta

Se i vantaggi dei pannolini usa e getta sono molti e riconosciuti dalla maggior parte delle mamme, è bene anche capire e soffermarsi sugli svantaggi e sulle conseguenze che la scelta del pannolino può comportare sull’ eventuale comparsa di eritemi della pelle. Il pannolino monouso è costituito di una serie di strati che assolvono a diverse funzioni.

Come abbiamo accennato la mancanza di traspirabilità di questi prodotti è determinata dall’ impiego di materiali plastificati. In effetti, la pelle del bambino non entra direttamente a contatto con la plastica, ma viene in ogni caso ostruita dalla struttura stessa del pannolino. Gli strati principali che compongono un pannolino usa e getta sono, infatti, ben tre: il primo è il più importante sia dal punto di vista funzionale che per quanto attiene il contatto con la pelle del piccolo.

Esso è costituito da materiali porosi che hanno la funzione principale di permettere il passaggio dei liquidi allo strato successivo. Il secondo strato, invece, risulta formato da materiali con elevate capacità assorbenti: si tratta per lo più di materiali idrofili, che riescono a “catturare” e a trattenerle urine e le feci del piccolo. Infine, il terzo strato ha la funzione di includere i primi due strati e di evitare la fuoriuscita dei liquidi. Sarebbe proprio questo lo strato più delicato relativamente alla salute del bambino.

Proprio lo strato contenitivo è realizzato in materiali plastificati e, se da un lato, assolvono la fondamentale funzione di bloccare urine e feci all’ interno del pannolino, dall’ altro impediscono anche la traspirazione della pelle, determinando un aumento della temperatura e incoraggiando la formazione di un clima umido, favorevole alla creazione di batteri e all’ attacco della pelle di sostanze come ammoniaca ed enzimi fecali. Nei casi più gravi, tali batteri possono trasformare una semplice irritazione della cute in un’ infezione come la candida, ben più fastidiosa e resistente al trattamento.

Pannolini di cotone

Vediamo di conoscere meglio un prodotto che può realmente rappresentare un ottimo strumento di prevenzione nei confronti dei dermatiti, eritemi e candide da pannolino. Al di là del ridotto impatto ambientale di questi prodotti, ciò che ci interessa capire è come i pannolini di cotone possano prevenire e migliorare le irritazioni della pelle del nostro bambino. Per prima cosa, essendo realizzati in cotone, questi pannolini sono lavabili.

Ciò significa che una volta cambiato il piccolo, il pannolino potrà essere nuovamente riutilizzato, dopo esser stato opportunamente lavato. Da ciò deriva che tali prodotti sono del tutto privi di sostanze chimiche che alla lunga possono irritare le pelli dei più piccini. Al contrario, i pannolini usa e getta, oggi tra i più diffusi, “vantano” la presenza di specifiche sostanze (chimiche) che hanno, da un lato, la funzione di favorire l’ assorbimento delle feci, ma dall’ altro, quello di poter risultare nocive per l’ epidermide.

Questo aspetto viene anche evidenziato da numerose ricerche nel settore, che rilevano, appunto, una maggior presenza di arrossamenti ed irritazioni nei bimbi che indossano i pannolini usa e getta. Tale fattore irritante, d’ altronde, non è nocivo di per sé, ma associato a un cambio di pannolino poco frequente, aumenta il rischio di dermatiti ed eritemi.

Altro aspetto già accennato riguarda i livelli della temperatura delle zone intime del piccolo, che risulterebbero più elevate in coloro che indossano i pannolini usa e getta. La temperatura più elevata non contribuisce certamente a favorire la sensazione di freschezza che ogni bambino, invece, dovrebbe provare e che risulta favorita dal pannolino in cotone.

Questi i vantaggi principali relativi alla salute della pelle del nostro piccino. Naturalmente poi, esiste una serie di altri vantaggi, di tipo ecologico ed economico, che scaturiscono dall’ utilizzo costante dei pannolini di cotone lavabili, come il ridotto impatto ambientale di questi e la minore spesa nell’ acquisto dei numerosissimi pannolini che ogni madre acquista durante l’ infanzia del proprio bambino.

Come comportarsi

Dopo aver conosciuto meglio i vantaggi e gli svantaggi dei pannolini monouso e di quelli lavabili, cerchiamo di capire bene come comportarci nel caso in cui il problema sia già presente e ci accorgessimo che il culetto del nostro bambino risulta particolarmente arrossato ed irritato.

Spesso, proprio un’ azione tempestiva è la chiave della guarigione; bastano, infatti, semplici e costanti accorgimenti per ridurre al minimo l’irritazione e farla scomparire nel giro di qualche giorno. Per prima cosa, assicuratevi di cambiare al bimbo il pannolino il più spesso possibile: naturalmente è utile evitare atteggiamenti ossessivi, ma tenere sotto controllo il piccolo è un buon sistema per cambiarlo al momento più opportuno.

Un secondo semplice e spesso sottovalutato accorgimento è quello di permettere alla pelle del piccolo di respirare liberamente almeno per qualche minuto: un’ idea potrebbe essere quella di lasciarlo con il sederino scoperto tra un cambio e l’ altro almeno per una decina di minuti. Nelle stagioni più calde è possibile anche farlo dormire senza pannolino, ovviamente avvolgendolo in un drappo che contenga i bisogni della notte.

Riguardo la pulizia della pelle, non esagerate mai con i prodotti: questi devono essere neutri e delicati e vanno usati al massimo un paio di volte al giorno. Per le altre necessità utilizzate sempre acqua alla giusta temperatura. Proprio l’ acqua, più di altri prodotti, rappresenta un fattore di alleviamento del fastidio del piccolo. Ricordate sempre di asciugare il sederino con molta delicatezza, di evitare sfregamenti aggressivi della pelle e di non lasciare mai umide le zone irritate.

Se l’ arrossamento è particolarmente evidente, potete valutare insieme al pediatra l’ utilizzo di specifiche creme o lozioni che restituiscano all’ epidermide il giusto grado di idratazione e che riportino alla normalità l’ eritema. Infine, ricordate sempre che in casi in cui il problema persiste o porta alla formazione di vescicole o bolle, il parere di uno specialista è sempre auspicabile.

Publicato: 2010-05-02Da: Redazione

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