Costume da bagno
Arriva l’estate, si riscaldano le giornate e si alleggeriscono i vestiti. È tempo di prepararsi alle ore da trascorrere a mare, corpi esposti sotto al sole e nelle acque cristalline. L’attesa è vissuta ansiosamente, c’è chi mesi prima comincia la dieta e chi (tra i più impavidi) preferisce disinteressarsi.
Costume da bagno donna
Molto spesso le donne sono le più soggette ad inutili ossessioni. Esse avvertono maggiormente rispetto ai cari esponenti del sesso forte il peso del loro aspetto fisico. Anche le persone meno vanitose l’estate cominciano a notare in loro difetti (talvolta quasi impercettibili) che nei mesi invernali avevano trascurato. Giunge molto presto la fatidica prova costume quella che si fa tutte sole davanti allo specchio con un solo terrore in testa "mi entrerà il costume dell’anno scorso?".
Scoprire che quel vecchio bikini rosso oltre che sbiadito è anche di una taglia più piccolo del necessario può essere talvolta vissuto come un dramma. Accettare il proprio corpo, difetti compresi non è per tutti facile. Proprio per questo anche una lieve cellulite rappresenta il motivo per non andare a mare se non prima ore ed ore di palestra. Di contro c’è la schiera di donne che se ne fregano altamente di quel che pensano gli altri, che hanno magari qualche forma di troppo ma non se ne preoccupano.
Stanno bene con loro stesse e questo è l’importante . sì, è giusto. L’importante è però anche fare attenzione a non esagerare. Il limite che separa lo stare bene con se stessi dall’essere patetici è veramente un confine poco marcato. Bisogna lasciarsi guidare dal buon senso, piuttosto che dal mero esibizionismo. Molto spesso ci si crea complessi futili ed infondati, altrettanto spesso si finge di non avere lo specchio a casa azzardando completi di pessimo gusto.
La donna può scegliere tra un’infinità di modelli differenti, per questo bisogna saper scegliere quello che meglio si adatta al fisico sul quale andrà indossato. Il costume intero non è affatto fuori moda come si potrebbe pensare, le migliori marche offrono infatti modelli particolarissimi e di ottimo gusto. Bikini, topless, perizoma e culottes . non resta altro che l’imbarazzo della scelta!
Storia del bikini
Le origini del bikini potremmo persino dire che risalgono al 1400 a.C. già nell’epoca in cui greci e romani se ne servivano per vestire gli atleti. Ma questi antenati dell’odierno due pezzi ben poco avevano della vasta varietà di stili e modelli che col tempo sono stati realizzati. Si trattava più che altro di fasciature. Proprio per questo storicamente è attuata una divisione, il costume da bagno odierno deriva da un’idea di un ingegnere parigino un certo Louis Reard che ne realizzò un prototipo nel 1946.
Il termine Bikini fu da lui coniato in riferimento all’omonimo arcipelago delle isole Marshall nelle quali negli stessi anni gli Stati Uniti stavano conducendo esperimenti con bombe nucleari. Reard scelse proprio questo nome perché l’idea che aveva in mente si sarebbe diffusa a livello mondiale come un’esplosione. Ad oggi, col senno di poi, possiamo a buon titolo affermare che aveva pienamente ragione. Il costume da lui ideato fu una rivoluzione a quel tempo, pareva talmente scandaloso e dalle dimensioni ridotte che nessuna modella voleva indossarlo.
Quel due pezzi così scabroso finì per essere mostrato per la prima volta al mondo addosso ad una spogliarellista che lavorava al Casino di Parigi. Furono necessari ben 15 anni dal momento della presentazione affinché il bikini potesse di nuovo ravvisarsi. Proibito persino nei concorsi di bellezza come avvenne nel 1951 per Miss Mondo, fu portato sul grande schermo da una pioniera della rivoluzione sessuale Brigitte Bardot ne il film "E Dio creò la donna".
Da quel momento si avviò negli Stati Uniti un vero e proprio business, destinato a diffondersi molto presto anche oltre oceano. Il bikini venne ripreso, talvolta modificato, e portato in diversi film che contribuirono ad ampliarne la diffusione. Era solo l’inizio di quello che divenne un vero e proprio fenomeno di costume che investì le società occidentali e che ne modificò radicalmente le abitudini.
La conquista dei media
Tramite il bikini ha avuto avvio nella cultura occidentale un drastico travolgimento dei valori tradizionali e delle tradizionali usanze di costume e società. Le donne, fin ad allora castigate in deprimenti costumi che le coprivano quasi totalmente, riscoprivano il loro corpo conoscendo per la prima volta le loro forme naturali. Dapprima visto con diffidenza il nuovo tipo di costume da bagno fu accolto dalla gente che poteva ammirarlo nei film proiettati al cinema.
Dagli anni ’60 in poi anche i telefilm accolsero il bikini che diede forma a personaggi ancora oggi indelebili nella memoria. L’incredibile sex appeal sprigionato dal bikini era fin ad allora sconosciuto, indimenticabili performance cinematografiche marcarono a fuoco le menti di molti uomini ma non solo. Come non citare Ursula Andress che interpretò una Bond Girl con un costume bianco targato 1962 e che ancora oggi appare dalla moderna ed intrigante sensualità.
Da Agente 007 – Licenza di Uccidere ad altri film come Un milione di anni fa e Fuori di Testa il passo fu breve. Ben presto ci si rese conto che le potenzialità del Bikini erano innumerevoli e che si poteva giocare molto anche adattando diversi materiali. Emblematico esempio furono in tal proposito i fumetti realizzati dalla Marvel Comics che ritraevano donne come Elektra o Emma Frost vestite solo con armature che ne seguivano le forme naturali e che avevano molto in comune con i bikini.
Ma l’evoluzione del costume da bagno non si limitò a questo, fin ai giorni nostri si è arrivati a modelli diversissimi tra loro che a seconda del caso assumono un nome differente (e che, come molto spesso accade, vennero prima "esorcizzati"nei film e poi divenuti di largo consumo). Questo è il caso del Monokini, più conosciuto come topless, ossia un unico pezzo.
Vi è anche in tankini ossia un costume composto da un Top per la parte superiore e da uno slip. Infine vi è lo string bikini che comprende un tanga per il pezzo inferiore e che sostanzialmente vuol dire un costume più stretto e meno coprente.
Costume da bagno uomo
Forse meno sfiziosi e vari sono i modelli dedicati all’uomo. Le alternative sono grossomodo tre: lo slip classico aderente, il pantaloncino aderente e corto ed il boxer largo e lungo fin sopra il ginocchio. Appurato che la scelta del modello è un’inviolabile selezione dipendente dai gusti personali, vanno considerati i modelli che meglio si adattano al fisico.
Al giorno d’oggi non sono solo le donne che si preoccupano dell’aspetto estetico. Per questa ragione soprattutto in prossimità della bella stagione i centri estetici si popolano di uomini desiderosi di lampade e cerette. Anche la scelta del petto villoso o meno è dipendente dal gusto, ma soprattutto dalla quantità reale di peli presenti sul corpo.
Gli sportivi già da anni sono soliti depilarsi il petto per comodità sotto le magliette o per meglio indossare tute da sub o similari. Tra i giovani la cosa si sta diffondendo molto. Lo standard più ricorrente è il binomio petto depilato e mediamente tornito abbinato un boxer allacciato sotto l’ombelico. Fino alla scorsa stagione erano diffusissimi sono i boxer con fantasie floreali e la tendenza non sembra arrestarsi.
I colori predominanti sono il celeste ed il blu, ma apprezzabili sono di certo le scelte più originali rispetto a quelle attuate da tutti. Puntate sul semplice per andare sul sicuro, ma prediligete colori particolari (tonalità speciali, caratteristiche di una determinata marca magari). Da evitare assolutamente, sia per l’abbronzatura che per un’estetica, i costumi lunghi fino alle caviglie. Difficile crederci, ma certi costumi sono riusciti ad insinuarsi anche nel nuovo millennio.
Fortunatamente se ne vedono pochi casi ma il fatto che talvolta qualche ragazzo scelga quel tipo di modello è sintomatico della volontà di riscoprire le mode di una volta, ritenendo più valido il passato rispetto al presente. Certo si tratta di modelli rivisti e modificati in base ai tempi, ma la lunghezza è davvero esemplare tanto da attirare sicuramente l’attenzione.
Scegliere il costume giusto
Inutile è prendere in giro se stessi, ogni corpo ha i suoi difetti. Sia uomini che donne non possono prescindere dal tener presente i propri difetti nel momento in cui devono acquistare un costume da bagno. Sembra un fatto scontato, eppure quando si va a mare di scene abominevoli se ne vedono tantissime. E con questo non mi riferisco unicamente a persone dalle forme burrose ed abbondanti, esse possono essere gradevoli se incorniciate dal giusto costume.
In tali casi infatti risultano vincenti i modelli più semplici e discreti, così con un tocco di buon gusto si ottiene un risultato certamente migliore. Il tanga non piace a tutti, è questione di gusti, ma sicuramente bisogna avere il fisico giusto per poterselo permettere. È comprensibile volersi abbronzare il più possibile, ma ostentare un topless con un seno troppo abbondante o allo stesso modo sformato non è l’ideale. Anche gli uomini devono essere giudiziosi in proposito alla prova costume.
Lo slip, quello stretto stretto effetto tatoo, è veramente osceno. Trash d’altri tempi. Eppure di appassionati del caro vecchio slippino del nonno ce ne sono ancora troppi e vagano in giro sulle spiagge italiane senza che nessuno li fermi. È un’invasione, sono comprensibili i padri di famiglia che hanno altro a cui pensare piuttosto che alla moda. Ma i giovani che indossano lo slip a mare sono davvero ingiustificabili! Tra le ragazze è molto diffusa la convinzione che sia molto meglio il boxer, lungo fin sopra le ginocchia.
Con fantasia floreale, a tinta unita, dai disegni dinamici o dai materiali alternativi, poco conta. La scelta è libera ma basta che sia boxer. Dalle linee giovanili il boxer si adatta bene a fisici muscolosi, abbondanti o secchi allo stesso tempo. Non vi sono davvero motivi per non preferirlo, certo i fissati per l’abbronzatura potrebbero avere qualcosa da ridire . ma di certo il guadagno in fascino è notevole.
Tradizioni internazionali legate al costume da bagno
Mentre qui in occidente ci arrovelliamo il cervello a pensare al nostro fisico (devo fare la dieta o no?) e a scegliere il costume da indossare, ci sono zone del mondo in cui il costume da bagno praticamente non esiste. Non c’è bisogno di pensare a popolazioni sperdute in mezzo ai boschi che vivono completamente immerse nella natura. Ci sono popoli in cui per cultura le donne sono costrette e rimanere totalmente coperte anche in piena estate e paradossalmente anche a farsi il bagno vestite. Coperte da capo a piedi, se si vuole fare il bagno lo si fa coperte in questo modo.
Per chi vive in occidente può sembrare un fatto alquanto strano, ma in Arabia come in altri paesi mediorientali non c’è possibilità di scelta. Quel che può essere un saggio consiglio quando ci si reca per turismo in quelle zone è di non violare le loro tradizioni, esagerando con perizomi o bikini troppo audaci. Come per molti può apparire oltraggioso andare in chiesa con canottiere scoscese, allo stesso modo in quei paesi appare offensiva una donna in costume da bagno.
Non si richiede al turista di coprirsi completamente da capo a piedi ma è sicuramente preferibile un certo contegno e rispetto per le tradizioni altrui, che le si condivida o no. Come in molte culture attorno alla donna ed al suo fisico vi è un forte senso del pudore e, benché anche lì i tempi stiano gradualmente cambiando, certe usanze appaiono ancora molto forti e sentite.
Con l’influenza della cultura occidentale alcune popolazioni tra le più tradizionaliste si stanno aprendo a nuove prospettive in ambito di costumi da bagno, ma per le donne si tratta ancora di modelli due pezzi castigatissimi (tipo anni ’60). Per gli uomini invece si osa un tantino in più con bermuda ampi e larghi che vanno dalla pancia alle ginocchia.
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